Vendola ha vinto il primo round

22 Gennaio 2010
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Red

Boccia ci riprova. Dopo essere stato battuto nel 2005, tenta di nuovo la scalata alla candidatura alla presidenza della Puglia contro Nichi Vendola. Una sconfitta però l’ha già subita. Voleva essere candidato con un diktat PD-Udc, ma non aveva fatto i conti con la reazione degli stessi iscritti al PD, che, in dissenso con D’Alema, hanno mantenuto ferma la richiesta di primarie, volute anche da Vendola. Tanto ferma e diffusa che perfino D’Alema ha dovuto venire a patti. Ma il leader Massimo non si presenta come uno sconfitto, almeno alla fine del primo tempo della complessa partita pugliese, dove gioca in casa. Abilmente ha infatti spiegato che le primarie sono necessarie per raggiungere la più ampia unità, messa - a suo dire - in crisi dall’autocandidatura di Vendola nonostante la contrarietà dell’Udc. Così egli ricostruisce la questione:”Vendola aveva discusso sin dall’estate scorsa con il gruppo dirigente dell’Udc” ed era pertanto a conoscenza delle contrarieta’ a una sia ricandidatura. “Ma Vendola - ha insistito D’Alema - di fronte a queste difficoltà politiche, invece di convocarci come gli avevamo chiesto per condividerle con noi ha pensato di aggirarle con l’autocandidatura facendo appello diretto al popolo e mettendo i partiti con le spalle al muro”. Di qui le primarie come modo per scegliere una candidatura unitaria che recuperi anche Vendola. Dice D’Alema:”Noi lavoriamo per l’unita’, facciamo le primarie per poter recuperare Nichi Vendola, altrimenti non avremmo avuto il bisogno di farle; vogliamo aprire una prospettiva per la Puglia, ci prendiamo una responsabilita’ e anche un rischio”.
La sfida Boccia/Vendola si svolgerà il 24 gennaio prossimo. Francesco Boccia, designato all’unanimita’ dall’assemblea regionale del Pd, questa volta conta sull’Udc, che dovrebbe fare la differenza. Ma Casini è un alleato inaffidabile e questo alla fine indebolisce anziché rafforzare Boccia. L’Udc è per Boccia, ma non ha ancora deciso con chi allearsi. Si e’ riservato di decidere dopo l’esito delle primarie. “Sulla scorta di dati oggettivi ci pare scontata la vittoria di Boccia. In caso contrario ci troveremmo di fronte ad una situazione eccezionale che, in quanto tale, non potrebbe non essere ricondotta ad una riflessione da parte degli organismi regionali e nazionali di partito”, ha detto il coordinatore regionale pugliese dell’Udc, Angelo Sanza. Questa dichiarazione, a ben vedere, sembra attenuare il rifiuto netto che l’Udc aveva finora opposto a una candidatura di Vendola. Ma la paura è tanta e la vittoria di Boccia non è poi così sicura  se contro Vendola si è scatenata l’infame arma della calunnia. Vendola iscritto nel registro degli indagati si è detto per screditarlo, E, contro questa campagna sporca per le primarie è dovuta intervenire duramente la procura barese a smentire e a minacciare azioni penali contro i calunniatori. Il clima, dunque, si arroventa, il che è anche naturale. Ciò che lo è meno, anzi per nulla, è il ricorso ai colpi bassi, almeno nel centrosinistra. Ma è ben noto che Vendola è un ostacolo insuperabile a certi business, ad esempio a quello dell’acqua. E, si sa, che Vendola è contro la rpivatizzazione dell’Acquedotto pugliese, il più grande in Europa. In effetti, in Puglia si sta combattendo una battaglia dura contro l’ultimo baluardo della sinistra italiana, dopo che, con la complicità di una buona parte del gruppo dirigente PD, ormai c’è una resaa generalizzata al liberismo e all’accaparramento delle risorse pubbliche da parte dei grandi gruppi economici.    
Vendola è tranquillo. “Dalla mia parte - ha detto - penso di avere la gente che trovo per strada e dappertutto, quella che mi dice di non mollare. Penso di avere meno sigle ma molto più cuore del popolo pugliese”. “Affronterò queste primarie con assoluta serenità - ha detto Vendola - senza neanche impegnarmi troppo”. Sembra una dichiarazione presuntuosa. Ma, in realtà, nasce dalla tranquilla coscienza di avere con linearità fin dall’inizio rimesso al popolo delle primarie la scelta del candidato alla Presidenza. Ma la sua ricandidatura non sarà una passeggiata.

1 commento

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    25 Gennaio 2010 - 10:58

    Che abbia vinto Vendola mi fa in un certo senso sperare per il Sud (mi auguro di non dovermi poi disilludere).
    Che qualcuno anche nel centro sinistra si comporti come tanti avversari del centrodestra che ufficialmente contesta, pensando invece in privato che controllando voti, e soprattutto “pacchetti” di tessere di partito, condiziona sempre e comunque l’elezione di candidati, segretari e direttivi locali, persino di altri comuni limitrofi, oggi con l’elezione di Vendola ha avuto un chiaro segnale che non tutti nel Meridione siamo servi di questi “mafiosi” che addirittura a volte si ammantano pure di legalità.
    Infatti, seppure per chiaro e noto timore molti cittadini desiderosi di civiltà non possono sempre liberamente esporsi, poi però nel segreto delle urne, in qualche modo cercano di reagire a questo Stato e a questa Politica fatta ostentatamente di presunzione, prepotenza e prevaricazione, in una parola di mafiosità.
    Per il Pd l’elezione di Vendola deve essere vista come un connotato in più che lo può distinguere positivamente rispetto al centrodestra.

    La (rimossa) Politica mafiosa
    http://www.jonialife.it/index.asp?action=viewart&id=4657

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