Convegno su Pietro Leo e Raimondo Garau

3 Marzo 2010
1 Commento


Red

IL RITROVO DEI SARDI, PERIODICO CULTURALE indice una
CONVERSAZIONE E PRESENTAZIONE del LIBRO

Pietro Leo e Raimondo Garau
ILLUMINISTI DI FINE SETTECENTO INIZIO OTTOCENTO
PROTAGONISTI NELLA STORIA CAGLIARITANA IN CASTELLO

RELAZIONI: GIANLUCA SCROCCU, Storico Università di Cagliari;
ALDO PIRAS, Direttore de Il Ritrovo dei Sardi/
PAOLO AMAT DI SAN FILIPPO, Esperto di Storia del Castello.

TESTIMONIANZE Discendenti famiglie Leo e Garau.
CAGLIARI 3 MARZO 2010 h. 17.30 Piazza San Giuseppe, 5
Atelier di moda etnico-storica “Sorelle Piredda”

Ecco ora due brevi schede biografiche su Leo e Garau

Pietro Antonio Leo

Nato ad Arbus il 2 aprile 1766 da Pietro e Raimonda Garau e morto a Parigi l’8 maggio 1805. Di famiglia contadina povera, lavorò in campagna sin dall’infanzia e solo più tardi poté imparare a leggere e scrivere. Fuggito a Cagliari, entrò al servizio presso una famiglia signorile per poter continuare gli studi fino alla laurea in filosofia e medicina conseguita fra il 1791 e il 1793. Esercitò ad Arbus sinché vinse la cattedra di istituzioni mediche a Cagliari. Suo primo interesse fu di introdurre in Sardegna i progressi della scienza medica europea per cui entrò in contatto con diversi studiosi in Italia e all’estero. particolare attenzione dedicò allo studio della malaria (intemperie), alle ragioni della diffusione e ai metodi di cura. Si sposò ed ebbe due figli, dei quali il primogenito divenne sacerdote e il secondo fu giudice della Reale Udienza. Morì a soli 39 anni a Parigi, dove si era recato per aggiornare la sua disciplina.

Raimondo Garau

Nato ad Arbus nel 1767, in una famiglia di contadini, avrebbe dovuto contribuire alla manodopera se lo zio paterno, reverendo Francesco Garau, non avesse fondato il “Legato Garau”; un fondo con cui i discendenti del reverendo avrebbero potuto proseguire gli studi a patto che intraprendessero la vita ecclesiastica. All’inizio R. Garau frequentò la scuola ad Iglesias, ad Ales e a Cagliari vestendo per questo motivo gli abiti religiosi. Si ritrovò ben presto a impartire lezioni private a dei ragazzi di famiglie benestanti in quanto la vocazione venne presto a mancare e di conseguenza il Legato. Già da giovane età godeva di ottima fama dal mondo universitario ancor prima di laurearsi. Si laureò in Leggi, praticò la professione di avvocato e vinse la Cattedra di Diritto Civile. Ricoprì l’incarico di Avvocato Fiscale Generale del Regno. Nel 1810 diventò Capo dell’Ufficio Generale del Fisco Regio e Giudice della Reale Udienza. Nel 1815 fu nominato infine Senatore del Regno e Consigliere Regionale della Sardegna. Passò la vita quasi interamente a Torino dove era largamente ammirato. Tornò poche volte ad Arbus, e in uno dei rientri morì a Genova prima dell’attraversata. Anche a lui Arbus dedicò un busto che lo ricorda, e la strada in cui si trovava la sua casa natia.

1 commento

  • 1 COLOMO MARIA TERESA
    9 Agosto 2015 - 12:14

    Penso si tratti di un mio antenato da parte di mia nonna Teresa Garau, sposata con Raimondo Carta, e madre di mia madre Luisa Carta in Colomo .

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