Quanta ipocrisia e menzogna in Piazza S. Giovanni!

21 Marzo 2010
1 Commento


Andrea Murru

Ieri in piazza San Giovanni a Roma, c’è stata l’adunata del popolo Pdl, precettato per assistere all’ennesima sceneggiata di un uomo  ormai  giunto al termine del suo percorso politico. La farsa ha avuto come primo protagonista il sindaco di Roma Alemanno, il quale, non potendo nascondere il sole con un dito, ha mostrato cosa significhi affidare ad una destra immorale e post-fascista il governo della capitale. Ha ricordato, fra i suoi meriti, lo sgombero del più grande campo rom d’Europa, evitando di dire però dove sono finite le migliaia di persone, perché tali sono, allontanate con la forza armata dall’unico luogo in cui avevano stabilito le proprie radici. E che sorte hanno avuto i bambini che avevano, tramite organizzazioni umanitarie, legato i loro affetti ad altri bambini come loro, nelle scuole e nei giochi?
L’urlo rauco del sindaco di Roma ha poi annunciato, nel tripudio generale, la salita sul palco di Silvio Berlusconi.
Leader decaduto di un “partito” decadente, Silvio ha alternato le solite domandine prive di senso con la ripetizione della parola libertà, cucinata in tutti i sensi possibili e immaginabili, tutti però convergenti nell’unica direzione che, con un sinonimo, potrebbe ravvisarsi nel fare ognuno come gli pare, fregandosene delle leggi poste a tutela del vivere civile in un Paese, che voglia dirsi democratico e liberale.
Silvio ha usato dure, come al solito, contro i magistrati “politicizzati”, rei di aver interpretato la legge nell’unico modo possibile, ma contrastante con il suo volere. Il portatore sano dell’amore non ha resistito molto ed allora l’affondo alla solita sinistra incapace di sintonizzarsi con le sue scelte politiche, come farebbe - a suo dire - una vera opposizione europea. Un modo veramente originale di fare opposizione!
Tra le varie domandine poste ad un pubblico in visibilio, ve ne sono alcune che il “tiranno” capitolino si è guardato bene dal fare:

1. Volete voi tutti che nelle regioni che andremo a governare si costruiscano inutili e dannose centrali nucleari?
2. Volete voi la privatizzazione della gestione dell’acqua?
3. Volete ch’io prosegua nel ritagliarmi addosso leggi su misura al fine di evitare i processi in cui sono imputato?
4. Volete che il mio governo prosegua nel rifiutarsi di adottare scelte politiche finalizzate ad attenuare l’impatto della crisi sulle fasce più deboli? 
5. Volete che si oscurino le trasmissioni a me scomode?
6. Volete che non si accendano le telecamere sull’isola “de is famios” che è oramai diventata l’Asinara?

Ed allora, ad una settimana dal voto, possano le coscienze risvegliarsi dal torpore in cui un inetto governo vuole ancora relegarle.
 

1 commento

  • 1 Basta!!!
    21 Marzo 2010 - 15:55

    E’ sempre piu’ il simbolo della falsita’!
    SI DEVE SOLO VERGOGNARE!!!!!

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