Cosa vorrei dalla politica comunale

25 Aprile 2010
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Cristian Ribichesu

Cosa vorrei dalla nuova politica comunale di Sassari.
Immagino di scrivere queste poche note ad un futuro eletto.
Da anni scrivo che serve un ricambio generazionale e un reale coinvolgimento dei giovani, nel caso anche con l’inserimento delle quote verdi, senza per questo sminuire l’importanza, esperienza, delle persone più grandi, anzi cercandone il consiglio e la collaborazione: giovani e più grandi devono essere complementari, ma come praticavano i romani, l’alternanza per periodi brevi, e pensa ai consoli,era una garanzia di onestà politica (l’importante è che chi venga dopo continui gli operati positivi di chi l’ha preceduto, non distrugga ciò che è stato iniziato prescindendo dalla bontà dell’opera). Io non sono un navigato politico per dare consigli, o un tecnico della politica, ma il fatto è che oggi per riportare le persone alla politica, bisogna realmente ascoltare tutti, anche il più “semplice” dei cittadini, e allora forse posso scrivere alcune considerazioni.
Per riportare le persone alla politica vanno benissimo gli incontri in piazza e l’ascolto. Ma questo non basta. Bisogna anche rapportarsi in modo semplice, pure con il linguaggio. Il politichese ha stancato, serve semplicità, coerenza, soprattutto coerenza, praticità e continuità. Condivido l’idea di un sito informatico per divulgare le notizie con più persone, oggi è essenziale per giovani e i meno giovani pratici di internet.
Ma penso anche che per riportare tutti al voto occorra andare a parlare con le persone, una ad una, e vedere quali sono i problemi e cosa vogliono in ambito locale. Servono più momenti di coinvolgimento, prima e dopo le elezioni.
Purtroppo uno dei problemi maggiori è legato al lavoro, ma quello non può essere risolto solo con le politiche dell’ambito locale, ma qualcosa si può fare, e la creazione di sistemi virtuosi che producano economia deve essere un traguardo per un futuro immediato.
Aggiungo solo alcune cose che vorrei come cittadino.
Vorrei più verde in città e nei quartieri periferici. La città dovrebbe riempirsi di viali alberati. Molte volte gli alberi già esistono, ma per costruire strutture pubbliche vengono “potati” in modo brutale e muoiono dopo poco, o vengono direttamente divelti. Pensa che hanno fatto così per la scuola media di Li Punti, e avrebbero potuto recuperare, per fare splendide aiuole a costo zero, mandorli e ulivi. So che esiste un regolamento comunale che indica le piante opportune per i viali, ma se già le piante ci sono, e sono piante secolari, ulivi, perché non preservarli? Indipendentemente da questo, sono importantissimi i viali alberati, anche in zone come Li Punti, dove ci sono vie centrali progettate senza un albero, e dove d’estate il caldo è notevole (spero che al più presto, inoltre, colleghino il parco di San Pietro con quello di Monserrato; i viali servono come sistemi d’interconnessione fra zone verdi più estese).
Ci sono zone periferiche della città dove ci sono strade che vengono ancora utilizzate come discariche. Guarda, tra Li Punti e Pian di Sorres, andando verso Li Pidriazzi, vengono buttati copertoni lungo la strada, e la stessa cosa si nota andando in alcune strade di campagna tra Serra Li Lioni e Bancali. Non sarebbe male ripulire queste zone (parlo di centinaia di copertoni di auto che aumentano nel tempo).
Si chiede da tempo la costruzione di piste ciclabili. Io ho scritto un articolo sulla possibilità di una pista da Li Punti a Porto Torres, in una strada vicinale, con l’allargamento e l’introduzione di dossi per il rallentamento (questa strada ha già il traffico molto limitato), e da lì un altro collegamento verso la pineta di Abba Currente, che dovrebbe essere valorizzata meglio, e verso lo stagno. In merito alle piste ciclabili, in Spagna usano linee ferroviarie abbandonate, o sottoutilizzate, per farne “vie verdi”, togliendo binari e traversine e aggiungendo solo terra rossa.
Trasformano le vecchie case coloniche in punti di ristoro, migliorano il turismo e creano lavoro.
Inoltre coinvolgerei le scolaresche per andare a pulire la pineta di Abba currente e per fare scampagnate con le famiglie qualche domenica mattina, proprio in questa pineta o nelle zone vicino allo stagno di Platamona.
Coinvolgerei più spesso le scolaresche e gli studenti universitari per organizzare eventi all’aperto, in Piazza d’Italia, ma anche allargando una zona a traffico limitato, per la domenica, pure con bancarelle degli stessi studenti, con degustazioni organizzate dagli studenti dell’Alberghiero, e con la possibilità di eventi musicali dei ragazzi del Conservatorio, del Liceo musicale e delle scuole medie ad indirizzo musicale. Magari, per incentivarli, creerei delle sorte di competizioni, o dei premi in denaro.
Cercherei una soluzione per l’Hotel Turritania, proponendo lo spostamento, non la distruzione (è un lavoro che si può fare e che già si fa con altre opere di valore architettonico), del piano terra dello stesso (solo quello ha un valore architettonico, con i lavori di Mossa, mentre i piani superiori possono essere demoliti senza opposizione della sovrintendenza), anche solo spostandolo lateralmente e creando il viale, alberato, di raccordo (uno studente universitario aveva progettato un viale di collegamento diretto con Li Punti, se non sbaglio).
Proporrei maggiori politiche comunali sull’uso del fotovoltaico o comunque di case con sistemi di risparmio energetico e a “basso impatto ambientale”, emulando le case popolari (che da noi sarebbero delle villette) in voga ora in Gran Bretagna, con incentivi per i costruttori.
Diciamo che con più verde, viali alberati, piste ciclabili (da poco è morto un ciclista che ha avuto un incidente), eventi la domenica a costi ridotti, con il coinvolgimento degli studenti, e sponsorizzazioni, della città migliorata, con collegamenti appositi con gli operatori turistici stranieri, sarebbe già molto e si creerebbero anche dei posti di lavoro locali. Spero che prima o poi, inoltre, qualcuno si adoperi per mettere in sicurezza il Ponte di Rosello.
Non ti parlo della valorizzazione dell’Argentiera, della continuazione della metropolitana all’aperto, sperando al più presto nel collegamento con Porto Torres, l’aeroporto e Alghero, e della continuazione dei lavori dell’ex ospedale in Piazza Fiume, perché lo do per scontato. Spero invece che al più presto aprano il nuovo mattatoio, praticamente terminato ma ancora chiuso, e già fonte di scandalo perché solo per ripulirlo dallo sporco di animali e volatili dovranno spendere qualche decina di migliaia di euro, o forse più.
Un problema grave è lo stato di molte scuole medie e elementari, di competenza del comune, con tapparelle rotte, perdite dal soffitto quando piove, pareti sporche, ecc. Una cosa notevole sarebbe, insieme a molti genitori che già me lo hanno chiesto, andare a fare dei piccoli lavori di manutenzione o di tinteggiatura delle aule, di domenica, una sorta di volontariato della cittadinanza, un coinvolgimento delle persone, con un enorme risparmio comunale e una maggiore responsabilizzazione della cittadinanza.
Una cosa invece te la indico, se non lo hai letto, e mi sembra davvero imprescindibile, ma è la conoscenza del libro “Voglia di cambiare”, di Giannella, edito da Chiare lettere, con lo studio di vari esempi virtuosi di paesi europei, da emulare per il miglioramento della politica e società italiana. Io proporrei, anche, un esempio di coerenza, con un impegno degli eletti, fissando uno stipendio base inferiore ai soliti introiti, volto per usare la cifra restante per studi e ricerche, eventi culturali, convegni ricorrenti o acquisto di spazi per informare periodicamente la cittadinanza dell’operato politico.
Questi i miei pensieri del momento, pensieri semplici

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