Il trampoliere rischia di trascinarci tutti nella caduta

20 Maggio 2010
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Aldo Lobina

Affrontare argomenti etici in tempi di campagna elettorale crea non pochi fastidi a molte forze politiche. Qualcuno in buona fede invita a parlare di politica alla gente, con la raccomandazione che venga data soprattutto l’idea che non esistono solo negatività frustranti. Mi piacerebbe consentire e contribuire a creare visioni celesti, anziché cupe e pessimistiche interpretazioni di una realtà abbastanza triste, quale è quella che stiamo vivendo.
Debbo riconoscere che anche nella carta stampata e nelle televisioni vengono messe in risalto più spesso le cattive notizie piuttosto che quelle buone. La violenza, l’inganno, la morte più che la vita sono il canovaccio di molti film, quasi che un gusto macabro, come un minotauro dell’anima nostra debba ingurgitare quotidianamente la sua quota di disperante caducità dell’esistenza, intesa nella sua essenza fragile, che si rompe e si corrompe senza toccare mai il fondo.
“Noi proviamo piacere a vedere le immagini le più precise delle cose, la vista delle quali è dolorosa nella realtà, come gli aspetti di animali i più ripugnanti e dei cadaveri”. E’ Aristotele che scrive così (Poetica 1148 b 10).
Ma se questo può essere il senso o un senso dell’accattivante rappresentazione del male che è fuori di noi, sia esso un corpo mortale inferto senza pietà o un raggiro subdolo di faccendieri senza scrupoli, tuttavia esso presto può assumere altre valenze, interiori, questa volta, che possono spingerci a metterci da una parte o dall’altra, dalla parte dell’aggressore o da quella della sua vittima. E questo sia che si guardi un film, sia che si legga nei giornali di fatti realmente accaduti o che ci riguardano direttamente. Problema serio che coinvolge le nostre famiglie e incide nell’educazione dei figli.
Confesso che a me non piace né il primo ruolo, quello attivo dell’aggressore, né quello passivo della vittima, tanto meno mi soddisfa quello dello spettatore impotente, fuori dalla fiction. Cionondimeno esistono nella finzione e - per fortuna - anche nella realtà personaggi e rispettivamente persone che conducono una vita dignitosa, ai quali dobbiamo rispetto, attenzione e ascolto. Molto del bene che compiono è ignoto alla gran parte di noi, trasformati in spettatori - clienti da una ceerta cultura di schiavitù teleindotta. Ma quello che fanno ogni giorno queste persone fa progredire l’umanità. Fra questi nascono ogni tanto eroi come Falcone e Borsellino, più spesso sono uomini e donne che non possiedono saperi definitivi, ricette miracolose, ma hanno fede e speranza di un mondo migliore e vi si adoperano.
La questione morale è proprio questa: non mettersi dalla parte di questa gente, non vivere le loro difficoltà, le loro gioie, i loro dolori. Pensare di appartenere ad una casta di signori, che la sanno lunga, che ci pensano loro con le loro tresche, i loro affari, i raggiri. Monica non è un problema solo americano. L’ha detto un tale, amico di Berlusconi. Non è forse l’unico problema e non è solo un tipo d’uva.
Certo non esistono solo negatività frustranti. Ma come tacere? Perché? Il trampoliere è nudo! C’è un trampoliere professionista che rischia di cadere sopra chi lo sostiene, con maggiore o minore convinzione.
Non dovremmo parlare di questione morale forse per non intralciare la fortuna elettorale di Milia? Costui, se eletto alla Presidenza della Provincia di Cagliari, nel caso di conferma da parte della Cassazione della sua condanna a molti mesi di carcere, non metterebbe a repentaglio il Consiglio Provinciale stesso? Non sarebbe immorale obbligare la Provincia di Cagliari a nuove elezioni, per decadenza immediata del suo presidente, perché non si è avuto il coraggio politico di una candidatura diversa, che avrebbe permesso anche una coalizione più forte nel centro sinistra?. Immorale è ridurre la politica alla sorte di un uomo solo, anziché alla cura di molti (e non mi riferisco ai consiglieri provinciali).

* vedi l’art. 58 lettera c Capo II DL 18.8.2000 n° 267 Testo Unico sull’Ordinamento degli Enti Locali

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