Giù le Mani da don Mario

20 Luglio 2010
7 Commenti


Giacomo Meloni - segretario nazionale CSS

Sul trasferimento di don Mario Cugusi dalla parrocchia di Marina Giacomo Meloni ci scrive questa bella e appassionata lettera. Siamo sempre stati amici di Don Mario, di cui abbiamo seguito le iniziative culturali e la sua costante opera accanto agli umili. In questo momento difficile e doloroso siamo vicini a lui e alla comunità di Marina.

Ciao Direttore,

… quando pensi che non tutto sia sempre negativo, quando scopri che un prete nel cuore di Cagliari fa quello che la chiesa dovrebbe fare ma si è scordata ormai da tanto tempo, distratta dai suoi onori, vizi e ori, quando incontri un padre che ha aperto la sua parrocchia ai bisognosi, agli ultimi, agli immigrati, a quelli che la società dimentica, quelli scomodi, perché purtroppo in questo paese di atei praticanti gli ipocriti scendono in piazza per salvare uno spermatozoo ma non si accorgono che i loro fratelli muoiono acconto a loro. Quando questo ti fa nascere una speranza ecco che il mondo reazionario e avido pone le sue difese, ecco che un vescovo lontano dalla gente con manie di grandezza decide di trasferirlo, è pericoloso, del resto la chiesa ha altro a cui pensare, aiutare la gente non è più una priorità, è roba da poveracci di 2000 anni fa che andavano in giro scalzi e rovesciavano i tavoli nei templi mercificati.
Ora la chiesa deve pensare a costruire campus pseudo -universitari di super lusso con 9 milioni di euro pubblici, deve pensare ad incassare i 600 euro che chiederanno come retta, deve pensare ad accumulare ricchezze per regalare lingotti d’oro al papa di turno. MANI A CASA
Il testo del commento è di Marco, un giovane universitario di 21 anni.
Io avrei scritto:”Ora alcuni uomini di chiesa pensano a costruire campus pseudo-universiari di super lusso con 9 milioni di euro pubblici regalati al grande-elettore; essi ora devono pensare ad incassare i 600 euro che chiederanno come retta. Certi uomini di chiesa corrotti pensano solo ad accumulare ricchezze per regalare calici d’oro e opere d’arte ai cardinali ”amici” e allo stesso Pontefice, che ricambia con un modestissimo calice d’argento quasi a significare che nel dono basta il gesto e non la ricchezza spudorata.
La sera del 17 luglio 2010 l’Arcivescovo mons. Mani si è presentato nella Parrocchia di S. Eulalia per annunciare il trasferimento di don Mario Cugusi, dopo 30 anni di azione pastorale nel Quartiere Marina.
L’Arcivescovo Mani è stato duramente e a lungo contestato; si è difeso, offendendo i fedeli:
“Questa non è chiesa. Questa è baracca”, sono queste le parole dall’Arcivescovo di Cagliari, Giuseppe Mani che hanno fatto esplodere la rabbia dei numerosi fedeli accorsi alla chiesa di Sant’Eulalia per protestare contro il trasferimento di Don Mario Cugusi, sacerdote del quartiere Marina dal 1988.
Youtg.net ha filmato tutta la contestazione all’Arcivescovo del capoluogo.
Un Vescovo che si sottrae al confronto con i fedeli rinuncia al suo dovere di “Pastore”; ma che “Pastore ” è mons.  Mani, che si è fatto fare un bastone pastorale d’argento massiccio, fondendo i quattro aquilotti che stavano alla base e sostenevano il grande tabernacolo d’argento, situato da sempre sull’altare maggiore della Cattedrale di Cagliari?
Era da poco arrivato a Cagliari e, senza nessuna connsultazione dei fedeli, ma anzi coi pareri contrari dell’allora respondsabile dei beni artistici e architetonici dell’Archidiocesi mons. Leone Porru e dello stesso Sovraintendente e degli Uffici Regionali, a prepotenza, vantando l’autorizzazione diretta del Ministro per i Beni Culturali, ha fatto smontare l’altare maggiore della Cattedrale e spostato il grandioso tabernacolo d’argento del 1610, dono della città di Cagliari, nella Cappella laterale detta della Sacra Spina. Non solo, ma ha spostato la lampada votiva d’argento del 1602-dono dell’Arcivescovo di Cagliari mons. Alfonso Lasso Sedeno - che pendeva al centro della cupola, riducendone la catena d’argento lunga 13 mt. Dove sono finite le altre maglie? Questo mons. Mani è fortemente sensibile al denaro, ai gioielli ed al lusso. Ha proprio sbagliato Città e Vocazione. Forse stava meglio a fare il colonello nell’esercito come Ordinario Militare, ora con la pensione d’oro di Generale di Corpo d’armata pagata dai contribuenti della Repubblica Italiana.
E’ semplicemente scandaloso! Le TV ed i giornali dovrebbero dare ampia notizia di ciò che è avvenuto. Un Vescovo che rifiuta il dialogo e che con disprezzo chiama la comunità dei fedeli ” BARACCA “.
Ho scritto a don Mario Cugusi, che conosco dall’epoca della sua formazione nel Seminario Arcivescovile di Cagliari:
“Caro don Mario, tutta la mia solidarietà e di tutta la Confederazione Sindacale Sarda che ti ammira e sostiene per l’opera di conciliazione e di accoglienza fatta nel Quartiere Marina di Cagliari in più di 30 anni di lavoro pastorale intelligente ed efficace, con una particolare attenzione ai poveri, ai sofferenti, agli emigrati, che hai rispettato nel loro pluralismo etnico, culturale e religioso.
La nostra forza di cristiani è lo Spirito Santo.
Stringiti forte alla tua Comunità tuo scudo e corazza.
Preghiamo per il nostro Vescovo mons. Mani, a cui non è rimasto altro se non il livore della vendetta e la ritorsione per coprire ormai inutilmente la vergogna del suo peccato e del proprio fallimento”.

7 commenti

  • 1 Radio Londra
    20 Luglio 2010 - 13:00

    Mai a memoria d’uomo si era visto un Vescovo di Cagliari entrare a gamba tesa e in fuorigioco in maniera così scomposta e ipocrita come fece Monsignor Money durante lla competizione elettorale per le Regionali in Sardegna.
    Una cosa del genere non capitava neanche ai tempi della Democrazia Cristiana (era fatta con molto più garbo e intelligenza).
    A parte tutte le accuse che gli vengono mosse in questa circostanza e la vergogna di scambiare la sua attività pastorale con una ormai conclamata missione padronale a pulpito armato con tanto di crescendo militaresco, rimane il fatto che Monsignor Mani, nonostante retromarce e i successivi “aggiustamenti di prammatica e di circostanza” fece in modo che un Presidente della Regione in carica (simpatico o antipatico che fosse) venisse ignorato davanti alla folla e in diretta TV a tutto vantaggio del suo amicone Papi-Cesare Augusto, con una coreografia e una regia da perfetto coreografo e regista di regime e dopo che la Regione Sardegna finanziò in maniera sensibile quell’evento.
    Da sempre nei nostri paesi e nelle nostre comunità quando una autorità diventava invisa al popolo (quello autentico e non identificabile con le gerarchie di alcun tipo), veniva accompagnato fuori dai confini comunali in sella a unu bistiolu che aveva, suo malgrado e senza alcuna colpa, l’ingrato compito di trasportarlo di peso.
    Stia attento Sua Eminenza Monsignor Money (amico di Sua Emittenza Monsignor Cesare) che, se continua imperterrito e insensibile, a non ascoltare la gente della sua diocesi e a pensare agli “affari” suoi, potrebbe andare incontro ad un finale molto simile ed essere accompagnato alla più vicina sede di Forza Italia nella quale potrà tranquillamente dilettarsi a cantare e suonare “meno male che Silvio c’è”.
    Attenzione perchè, se la gente si in…zza davvero, gli fa vedere “fumu de maccarronisi” per davvero oppure gli prepara uno scerzo da Prete o da Monsignore che lui non può neanche immaginarsi lontanamente.

  • 2 Andrea
    20 Luglio 2010 - 23:30

    La Chiesa senza obbedienza non vale nulla, carissimi.
    Siete pieni di odio e le vostre parole fanno capire che del Vangelo conoscete solamente sporadiche frasi.
    Che peccato vedere persone diventare bestie in questa maniera contro un Vescovo che fa da sempre il suo dovere e che ha preso una decisione secondo il suo discernimento.
    Vi ricordo, carissimi ignoranti (per vostra scelta), che la Chiesa non è un club a tessere, di conseguenza il Sacerdote in questione è chiamato ad obbedire a questa decisione con umiltà.
    Umiltà che voi, che vi definite “fedeli”, avete completamente dimenticato per lasciare posto alla vostra grande esperienza di sputare accuse e giudizi pesanti.
    Siete molti lungimiranti a vomitare, appunto, questi giudizi pesanti: vi invito, carissimi, a rivolgere la stessa violenza contro voi stessi.
    Scoprirete di essere molto peggio.

    Il Signore vi illumini.
    Prego per voi.

    Un fedele,
    Andrea

  • 3 Radio Londra
    21 Luglio 2010 - 11:41

    Caro Andrea, virgola,
    che Monsignor Mani faccia il “suo” dovere lo dici tu e forse sarà anche vero ma quello che vomita e sputa sentenze contro una intera comunità sei tu.
    E’ evidente che fai parte anche tu dello stesso circolo di Forza Italia e del Partito dell’Amore in cui milita Monsignor Mani ma questi sono solo fatti tuoi.
    Un Vescovo dovrebbe tenersi lontano da questi fatti umani e molto poco religiosi ed ergersi a Vescovo di tutti e non di una parte politica perché, in tal modo, diventa il Vescovo di una fazione politica.
    Se poi sono vere le cosette che si raccontano in merito alla vicenda del Seminarista, quella visione e versione ecclesiale e fuori dal contesto attuale e dalla linea attualmente adottata dal Vaticano, che parrebbe andare anche contro la vecchia tesi dell’occultamento delle prove e del trasferimento d’ufficio in altra Parrocchia (a continuare a fare danni) di recente memoria, non gioca certo a favore di Monsignor Mani che, invece di cercare cavilli e adottare la tattica dell’obbedienza imposta e connivente, dovrebbe decidersi piuttosto a nominare sacerdote quella persona e anche in fretta.
    Se poi per te è così normale che un Vescovo, al quale le persone di una comunità chiedono una spiegazione su qualcosa che non capiscono, vengano trattate da “baraccate” e che la Chiesa in cui stanno quelle persone venga definita “baracca” e non luogo di culto, continuano ad essere esclusivamente fatti tuoi e di Monsignor Mani che, evidentemente, ha un concetto molto singolare dei luoghi di culto.
    Ma mai lasciare ogni speranza perché poi, in fondo, rimane almeno l’auspicio che sia tu che Monsignor Mani possiate diventare migliori anche frequentando con assiduità il vostro circolo di Forza Italia.
    Don Cugusi ha dichiarato che ritiene di essere vittima di una ritorsione e ha presentato un ricorso.
    Il suo ricorso sarà accolto oppure respinto ma è un delitto fare ricorso avverso a qualcosa che si ritiene vessatoria? E’ un delitto che una Comunità mostri solidarietà nei confronti di una persona che ritiene degna di solidarietà?
    Delle persone dogmatiche come te e Monsignor Mani è piena la Chiesa e gli effetti di cotanto dogmatismo si stanno toccando con mano ogni giorno e, soprattutto ora, si stanno mostrando nella loro reale portata.
    Si vede che la gente si sta cominciando a stancare anche perché, a pensarci bene, perfino Monsignor Ottorino Alberti, di cui Monsignor Mani ha voluto cancellare le tracce, ha sempre fatto il suo dovere ed era amato da tutta la comunità ecclesiastica.
    Da tutta la Comunità però e non solo da una fazione come sta succedendo ora, soprattutto in seguito a certi fatti che nulla hanno o hanno avuto a che vedere con la Chiesa.
    Tutt’al più, se qualcosa poteva essere imputata a Monsignor Alberti, poteva riguardare il fatto di non fatto nominare un Assessore ad hoc alla Regione, ma questo forse glielo possiamo anche perdonare.
    Pertanto e infine, l’impressione caro Andrea, è che tu abbia ingurgitato tanto cibo, in modo acritico e senza stare tanto a scegliere negli ingredienti e nelle pietanze e tale da non consentirti di resistere più ai conati di vomito e li stia riversando su questo blog, offendendo chi dissente nelle Comunità e anche negli spazi come questo.
    Rilassati o prenditi una citrosodina o un bicarbonato perché le tue offese te le puoi tenere tranquillamente dentro anche perché lasciano il tempo che trovano.

  • 4 PG-Cagliari
    22 Luglio 2010 - 13:29

    Che bello leggere commenti di “chi non c’era”, che bello leggere sentenze da parte di chi “non ha sentito”. Ma io invece c’ero quella sera a Sant’Eulalia. Mons. Arcivescovo lo aspettavamo per sentire da lui le ragioni della sua decisione. Eravamo tutti in teatro ad attenderlo, poi dato che eravamo troppi, ci siamo trasferiti nel campetto parrochiale. Mons.Arcivescovo, visti quanti eravamo, è entrato in chiesa e, nonostante siano andati in molti a pregarlo di venire dalla Comunità (eravamo a 20 m di distanza) si è rifiutato. Non siamo riusciti a “stanarlo” dalla chiesa e quindi ci siamo andati anche noi. Innanzitutto ha detto che lui le spiegazioni voleva darle solo al Consiglio Pastorale (che è espressione della Comunità e quindi se hai davanti la Comuniutà è certo meglio del Consiglio). Ma il punto era che Monsignore voleva ammantare tutto di sacralità liturgica, un campo in cui comanda lui !! Quando si è accorto, visto che la Comunità gli chiedeva delle spiegazioni precise (e non solo che il parroco c’è da trent’anni visto che in Diocesi ci sono parroci al loro posto da 40, 43 ed vanche 60 anni) e lui non riusciva o non voleva darle, visto che non ce la faceva ad “improsare” l’Assemblea, l’ha insultata chiamando la nostra chiesa “baracca”, così chi ha sentito si è infuriato ed ha perso il controllo e lui ha dovuto scappare tra i fischi riuscendo a farsi passare da vittima ! Ha detto di essere stato trascinato in una trappola mentre è stato lui a trascinare in una trappola noi e noi ci siamo caduti ! D’accordo con chi dice che non si doveva arrivare a tanto, infatti sono del parere che quella sera abbiamo perduto tutti, l’Arcivescovo e noi, però tutti sanno che una folla è difficilmente gestibile e se poi la insulti ….. una persona con l’esperienza dell’Arcivescovo, francamente mi aspettavo che fosse un pochettino più furbo. Poi ho letto che ci sarà una”messa riparatrice” per le oiffese subite dall’Arcivescovo, sbaglio o 2000 anni or sono il Figlio di Dio è stato insultato ben più pesantemente e crocifisso ma …. non mi risulta abbia chiesto riparazioni che anzi ha detto “Padre perdona loro !! Svegliamoci fratelli ed impariamo a vivere un Cristianesimo più maturo, non siamo poi nel Medioevo, la Chiesa è di tutto il Popolo di Dio non solo della Gerarchia … troppo spesso alleata solo con il potere !! E chi vi parla è, per grazia di Dio,un credente, che è sempre stato rispettoso anche della Gerarchia, ma NON QUANDO E’ ARROGANTE E SUPPONENTE ! Cristo non ci ha insegnato ad essere fedeli “acefali” ma dei Cristiani consapevoli e se l’Arcivescovo dice che non ha visto quella sera in chiesa i poveri che incontrra ogni giorno, si vede che non ha guardato bene oppure che i poveri non li conosce perchè c’erano eccome, chi non c’era invece erano quelli che da sempre sono alleati con il potere e che continuano a credere che essere Cristiani sia uno sport ! E’ duro essere Cristiani e il nostro Parroco in tanti anni, Vangelo alla mano, chi ha insegnato a crescere, e con le parole di Cristo non con le sue ma …… chi è VERAMENTE con i poveri e i diseredati oggi è classificato COMUNISTA ! Io non lo sono mai stato, ma se essere con Cristo vuol dire essere Comunisti alllora ho l’orgoglio di dire che voglio esserlo anch’io ! Ora che la “buriana” è passata vorrei chiedere alla Comunità ed all’Arcivescovo un passo indietro, parliano non insultiamoci, non facciamo che il Popolo di Dio combatta con se stesso, non mettiamo i fratelli contro i fratrellli !!!!! Pace a tutti gli uomini di buona volontà !

  • 5 Matteo
    31 Luglio 2010 - 02:49

    Cari concittadini,sono un sardo emigrato da anni.
    Ho visto via web la contestazione a Don Marco Cugusi….Vi rendete conto di quello che avete fatto IN CHIESA?
    DAVANI AL CROCEFISSO?
    Ipotizzo che avevate pure delle buone e valide ragioni, Don Cugusi è un Sacrdote in prima linea, concreto…Mon. Mani invece troppo lontano dai principi cristiani…ma Vi siete comportati veramente male!!
    Immedesimatevi in un uomo, solo davanti a tutti quelli insulti e prese in giro..ripeto anche se avevate ragione..
    GESU’ FU TRATTATO COSI . A GESU DICEVANO BUFFONE, E LO DERIDEVANO
    VERGOGNA E IPOCRISIA.
    riflettete su quantto vi dico.
    Perchè non andare anche in 200 a parlare copn mons maini MA UNO ALLA VOLTA?
    sarebbe stato onesto e ci sarebbe stato il dialogo.
    devo purtroppo dire che Avete dimostrato dal punto di vista umano di essere vigliacchi.
    Bastava non entrare in chiesa e contestare con una raccolta firme o manifestazioni e scioperi vari…non avete frenato l’impulso.
    Con che coraggio pretendere che restasse a d ascoltarvi con serenità…è sempre un uomo, davanti a tutti voi ha avuto paura E VOI COME VI SARESTE COMPORTATI?NON FATE GLI IPOCRITI DICENDO CHE SARESTE RIMASTI A DIALOGARE.
    La massa quando è cieca NON DIALOGA.

    Certo Don mani dvrebbe farsi un esame di coscienza, ed essere più umile…

    Anche lui certe frasi non doveva dirle…

    ciao

  • 6 Cosimo
    13 Marzo 2011 - 21:53

    Il signore autore di questa lettera sembra fare uso e abuso di parole e non solo di quelle, ma anche della Parola giusto per dire cosa?
    Signore caro, nessun papa chiede lingotti ai propri vescovi. Come nessun presule o sacerdote che esso sia ha mai dimenticato il suo dovere… quindi le prediche di non so cosa le vada a fare a chi di dovere… Perbacco o si è nella Chiesa o si è completamente fuori. Non si può stare con un piede dentro e con l’altro fuori. Giungiamo addirittura ad offendere il Sommo Pontefice.
    Distinti saluti

  • 7 Enrico
    29 Luglio 2013 - 11:53

    http://www.enricolobina.org/wp/2013/07/29/la-marina-e-le-sue-trasformazioni-6-giugno-2013-i-video/

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