Giorgio Asproni secondo la 3^ B di Bitti

9 Agosto 2010
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Daniela, Alessandra, Matteo M., Riccardo, Gian Mario 3^ B - Bitti

A Bitti, suo luogo di nascita,  il 10 novembre 2006 si è svolto un Convegno su 
Giorgio Asproni nei luoghi della sua formazione e del suo lascito ideale
Ecco la Relazione degli alunni della 3^ B della scuola secondaria di primo grado.

Dopo l’introduzione, i saluti ai presenti, gli interventi del Sindaco, dell’Assessore alla Cultura, la lettura dei messaggi d’augurio di buon lavoro di varie Autorità, sono iniziati i lavori veri e propri del convegno. Noi abbiamo partecipato alla parte del convegno che si è svolta durante la mattinata.
Fin dall’inizio, tutti i relatori hanno messo in evidenza l’importanza del coinvolgimento e la partecipazione da parte dei giovani e degli studenti delle scuole di Bitti, per i quali Asproni deve rappresentare un esempio e un’eredità morale da raccogliere.
I relatori hanno sottolineato le qualità dal punto di vista umano di questo personaggio, il suo pensiero politico, la sua coerenza intellettuale, la sua onestà e fermezza morale. Hanno detto che egli era un uomo coraggioso, lo dimostrò in tutto il corso della sua vita: quando seguì la sua vocazione politica abbandonando l’abito sacerdotale, rinunciando ai privilegi acquisiti; quando da deputato intraprendeva le sue battaglie politiche; quando da giornalista con la sua penna denunciava le ingiustizie.
Giorgio Asproni aveva un grande senso della libertà, vista come valore irrinunciabile nel quale impegnò tutta la sua esistenza e per il quale non scese mai a compromessi; persino in ambito politico pur definendosi democratico e all’opposizione non perdeva occasione per affermare la propria indipendenza da qualsiasi partito o istituzione ed ebbe sempre una posizione indipendente anche all’interno del gruppo democratico di cui condivideva le idee. Pur essendo legato a Mazzini, che sosteneva l’idea di un’Italia unita e repubblicana, egli propendeva, come Cattaneo e altri democratici, per una soluzione del problema risorgimentale di tipo federalista, che tenesse conto delle specificità e delle esigenze locali e favorisse il decentramento, cosa, questa, che rende il suo pensiero di grande attualità.
Asproni, inoltre, aveva anche un forte senso della giustizia e della solidarietà. Questa si manifestò soprattutto nei confronti dei suo conterranei. Infatti, pur essendo quasi sempre fisicamente distante per le comprensibili vicende della vita politica, era sempre attento alle vicende dell’isola e sensibile ai bisogni della gente, come quando davanti alla possibilità che, come accadde per Nizza e la Savoia, la Sardegna fosse ceduta alla Francia, reagì contro tale pericolo dichiarandosi pronto persino ad imbracciare le armi, qualora necessario, per combattere a fianco dei suoi concittadini. Particolare interesse dimostrò nei confronti dei problemi economici, dell’isolamento, della mancanza di infrastrutture in Sardegna per la cui soluzione si batté nel corso di tutta la sua vita e della sua attività parlamentare.
La solidarietà fu manifestata da Asproni anche nei confronti dei diritti politici e civili delle donne, fu promotore, infatti, attraverso articoli di stampa, dell’attribuzione del diritto di voto alle donne.
Alcuni dei relatori hanno accennato, fra le altre cose, ai suoi scritti e agli articoli giornalistici in particolare. Soprattutto, qualcuno ha messo in evidenza la qualità del modo di scrivere di Asproni, sempre originale, moderno, ancora attuale.
Altri, soprattutto il Prof. Brigaglia, hanno posto l’accento soprattutto sui rapporti che il nostro concittadino ebbe all’interno del partito mazziniano, sul dibattito e sui contrasti presenti al suo interno, sulla sua posizione indipendente.
Il Prof. Turtas ha fatto un’analisi dettagliata dei rapporti fra Asproni e il mondo ecclesiastico nuorese e su come questo contrastò le sue scelte politiche.
Altri ancora hanno parlato del rapporto con Garibaldi, della sua partecipazione alla spedizione dei Mille, del suo interessamento ai problemi della classe operaia, del fatto che conobbe Bakunin e lo frequentò per qualche tempo, anche se non ne condivideva le idee. Tutto questo ci mostra un personaggio interessante, molto complesso, sicuramente ancora da studiare o da conoscere in modo più approfondito.
Il moderatore del dibattito, Prof. Bandinu, ha sottolineato come questo convegno su Asproni ha un carattere di familiarità non solo per la sede in cui si svolge, ma per le tematiche scelte.
Nel convegno infatti si son voluti analizzare il pensiero l’azione, la vita, i sentimenti di Giorgio Asproni a Bitti e nel nuorese.
Nella tradizione popolare orale si dice di un nenniu , un canto di augurio riferito a Giorgio Asproni, nel quale gli si augurava che potesse diventare uomo valido, importante (primu sias de s’adde), dove valle non si riferisce solo alla dimensione del territorio locale e all’aspetto metrico, tattile, ottico della valle di Bitti, ma è metafora di più larghi orizzonti di diventare omine de remeju, prob’omine. È questa formazione dell’uomo che interessa osservare. questa sua formazione bittese e nuorese. E il Prof. Bandinu ha proseguito: “Come si costituisce la personalità di base, in un contesto di vita familiare, comunitaria, parentale? Com’è che si forma l’Asproni nelle strutture fondanti della sua formazione a Bitti a Nuoro. E nei suoi rapporti che poi saranno più larghi ma presenteranno sempre il conto della sua formazione? Il rigore morale, si dice, ma da dove viene questo rigore morale?
Viene, per esempio, dalla concezione etica della responsabilità della cultura agro pastorale; (omine bi n’ata o non bi n’ata); deriva dalla Formazione religiosa, ma da quella particolare formazione religiosa, come risulta dentro al contesto dell’universo agro pastorale locale, per cui anche la formazione cattolica acquista caratteri specifici di rigore e di marcato moralismo. Questa formazione, dopo, si confronterà con una dimensione etica più ampia, con i problemi risorgimentali, con il pensiero dei grandi del risorgimento, Mazzini, Cattaneo, però affonda le radici nella formazione locale, nell’appartenenza a questo sostrato di formazione socio culturale dell’ambiente in cui era nato e vissuto.”
Gli interventi, sono stati tutti interessanti; anche se, a tratti, gli studiosi sono stati un po’ noiosi e troppo formali, dettagliati, non facili da seguire, ci ha fatto piacere partecipare a questo convegno perché è stata un’occasione per conoscere meglio questo personaggio, le sue battaglie politiche, il suo carattere.

(Daniela, Alessandra, Matteo M., Riccardo, Gian Mario)
Scuola secondaria di primo grado Bitti

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