Teresa Lewis kaputt. Solo Ahmadinejad l’ha difesa

24 Settembre 2010
5 Commenti


Amsicora

Neanche Ahmadinejad, che ha sollevato il caso davanti al mondo dalla tribuna dell’ONU, paragonando la sua vicenda a quella di Sakineh, è riuscito a salvare Teresa Lewis. Il governatore della Virginia e la Corte Suprema hanno negato la grazia a questa disabile mentale di 41 anni, condannata a morte sette anni fa con l’accusa di aver organizzato l’omicidio del figliastro e del marito. L’esecuzione fissata per stanotte è stata eseguita. In fondo, né Carlà né Anghela, né la Prestigiacomo né l’ineffabile Aldo Forbice a Zapping, né, né…insomma nessuno dei grandi d’occidente o dei media si è speso per diffendere la sua vita. Solo su internet si è lottato fino all’ultimo in suo favore. Alla Corte Suprema, per lei hanno votato solo due giudici, Sonya Sotomayor e Ruth Bader Ginsburg. Contro gli altri sette. A riprova che anche la Corte suprema degli USA, che dovrebbe tutelare i diritti fondamentali delle persone, non lega le mani del boia. Una brutta storia che si è conclusa negli States, in un clima di sostanziale indifferenza.
Ieri il New York Times ha dedicato la sua prima pagina ai tanti problemi di Obama, tra i gay in divisa e l’economia che non tira. E lo stesso Washington Post, ha parlato di Teresa nelle pagine dedicate alla cronaca locale. Solo su internet nel sito web ’saveteresalewis.org’, si ripercorre la storia di questa donna con gravi disturbi mentali che un malaugurato giorno, all’eta’ di 33 anni, venne circuita da due criminali in un supermercato vicino casa. Uno di loro raccontò al processo che lei era esattamente la persona che stava cercando: ”Era una donna brutta e scema che aveva sposato un uomo solo per i soldi e che potevo facilmente convincere a fare per me tutto cio’ che volevo”. E cosi’ ando’. Matthew Shallenberger, che all’epoca aveva 21 anni, divento’ in poco tempo il suo amante. Lei perse la testa: lo copriva di regali e di soldi. Una volte gli mando’ perfino un mazzo di rose. Matthew allora gli propose il suo disegno criminale: uccidere il marito e il figliastro, impossessarsi della casa e dei soldi dell’assicurazione sulla vita e vivere insieme per il resto dei suoi giorni. Cosi’, la sera del 30 ottobre del 2002, Teresa lascio’ aperta la porta di casa. Matthew e un suo complice poterono quindi entrare e uccidere a colpi di pistola i due uomini. Dopo l’arrivo dei poliziotti, Teresa crollo’ immediatamente e confesso’ tutto. Alla fine, i giudici di primo e secondo grado la condannarono a morte definendola ”la testa del serpente”, la mandante del crimine. Ai due esecutori materiali, l’ergastolo. Uno dei due, proprio Shallenberger, una volta in carcere, scagiono’ Teresa, confessando di essere stato lui a circuirla. Ma poco dopo si suicido’ e le sue dichiarazioni non furono accolte dalla Corte d’Appello. Cosi’ Teresa Lewis, una donna che tutti i test clinici definiscono una disabile mentale, è stata condannata a morte.
Chissà, lo speriamo ardentemente, forse Sakineh nell’Iran di Ahmadinejad sopravviverà, Teresa negli USA di Obama è già stecchita. Con buona pace dei valori di libertà e civiltà dell’Occidente. Pace all’anima sua. Amen.

5 commenti

  • 1 Bomboi Adriano
    24 Settembre 2010 - 15:16

    L’occidente deve ancora maturare, in compenso le autorità iraniane giustiziano abitualmente decine di persone (il sistema delle gru è il più gettonato). La Sakineh quindi, usata come “mascotte della misericordia” dal regime, non fa assolutamente testo rispetto all’occidente, ed il paragone non regge.

  • 2 Bomboi Adriano
    24 Settembre 2010 - 15:21

    Nel solo 2008, 346 esecuzioni in Iran: http://www.adnkronos.com/IGN/News/Esteri/?id=3.0.3437051141

  • 3 Michele Podda
    24 Settembre 2010 - 17:27

    L’Iran e l’Oriente sono, culturalmente, un altro mondo. Gli USA rappresentano ben altro; epperò essi non uccidono solo a casa loro, nei singoli Stati, ma vanno a colpire in ogni angolo della terra,singoli individui o popolazioni inermi. C’è bisogno di fare l’elenco?
    Perintanto vediamo di aggiustare un pochino le cose in casa nostra, ribadendo che il governo italiano, vorrei dire anche quello sardo, deve muoversi in modo imparziale facendo pressione sugli uni e sugli altri.
    Così non è, mi pare.
    Chiedo scusa ad Amsicora, se ho postato un commento a lui rivolto nell’articolo successivo (clandestini).

  • 4 Bomboi Adriano
    24 Settembre 2010 - 21:45

    Beh, anche l’Iran uccide in altri stati…basti guardare l’influenza, il finanziamento, il personale e la logistica verso alcune aree sciite.

    Certamente la parte “illuminata” dell’occidente dovrebbe alzare maggiormente la voce contro l’ipocrisia statunitense ma senza equiparare dei regimi ai nostri sistemi.

  • 5 Marco L.
    25 Settembre 2010 - 09:46

    Anche se non fosse stata considerata una “minorata” non l’avrebbero dovuta uccidere. Tutto è perfettibile, ma questo è un eufemismo: anche lo stato di diritto degli U.S.A. Concordo in pieno poi con Michele Podda ma preciso che più che “rappresentare” ben altro, sono gli Stati Uniti a proiettarsi come il Prometeo della civiltà del diritto nel mondo.

Lascia un commento