Hellò prof., da Massimo non mi sento rappresentato…

17 Febbraio 2011
9 Commenti


Nicola Pittorru

Nicola è uno dei miei allievi. Corso di studi brillante, giovane avvocato, ma con ambizioni di passare dall’altra parte, sulla cattedra del tribunale. Ogni tanto - come altri miei ex - mi chiama, e per me, quando li sento, è sempre un bel regalo. Pensano che il prof. possa  risolvere i loro problemi, chiarir loro le idee. Ma non sanno che io sono più confuso di loro ed, anzi, che sono loro, con le loro considerazioni fresche e genuine, a farmi spesso capire qualcosa., o a fornirmi ottimi spunti di reflessione.
Questa telefonata di Nicola di poche ore fà merita di essere pubblicata, perché pone una questione seria, il problema della rappresentanza, intesa come consonanza di idee e prima ancora di aspirazioni e stili di vita (a.p.).
 

- Hellò prof., sono Nicola
- Oh ciao Nicola che piacere sentirti…
- Disturbo, ha un po’ di tempo…
- Tu non disturbi mai, piuttosto come và la professione e l’esame per la magistratura?
- L’inizio della professione è duro, tanti avvocati poche cause, la crisi si sente anche qui…
- …lo so bene, anche se il contenzioso in Italia è sempre alto…
- Sì, ma quello che rende lo prendono i professionisti affermati, a noi le bricciole…
- E la magistratura? Non hai mollato, vero?
- No, no. Anche se è dura sosterrò l’esame, in effetti è stato sempre il mio sogno…
- Lo so bene, insisti, sarai un buon giudice, ne abbiamo bisogno…
- Grazie per l’incoraggiamento, serve sempre, ma non è per questo che ho chiamato…
- E allora cosa ti assila?
- Parlavo ieri con Stefania e Mattia delle primarie cagliaritane…
- Ah sì, bene…
- Sì ma siamo confusi…
- E cosa c’è che vi tormenta?
- Siamo incerti e io più di tutti…
- E perché mai?
- Ho una strana sensazione. Come lei sa noi siamo di sinistra… abbiamo sempre visto con favore le coalizioni del centro sinistra, ma stavolta…
- Stavolta?
- Stefania dice che dobbiamo votare Massimo Zedda senza se e senza ma, senza porci problemi insomma…
- Lei è sempre decisa, anche quando veniva a discutere la tesi, mostrava questa sua attitudine. E Mattia?
- Mattia è meno sicuro, dice che vuol vedere la squadra e il programma…
- E tu?
- Ecco io non mi sento rappresentato da Massimo Zedda…
- E perché mai è un giovane della tua età…
- Sì, con la differenza che io mi sono sempre impegnato e mi trovo davanti a tanti problemi di collocazione, come tanti altri giovani del resto. Massimo è uno che non ha combinato granché, la mattina non si alza presto come me, non lavora tutto il giorno, la sera non và a letto tardi e stanco per il lavoro e lo studio. Cosa ne sa dei nostri problemi. Cosa può fare per risolverli, se non li conosce?
- Sì, anch’io ho sempre ammirato le persone di cultura o quelle che crescono misurandosi con l’impegno di lavoro. La sinistra, del resto, ha sempre puntato sul lavoro, su quelli che lavorano, non su quelli che ne chiacchierano…
- Sì è quanto mi ha detto sempre mio padre, che, quando era ancora in fabbrica, mi parlava con entusiasmo dei dirigenti del partito e della CGIL…
- Sì, ma vedi anche lì c’erano i funzionari…
- Lo so, lo so, ma mio padre mi diceva che allora il partito li prendeva dal mondo della produzione o dall’intellettualità, spesso chiedendo loro un sacrificio dal punto di vista professionale…
- Beh, allora pensa che anche Massimo sia uno di questi, votalo e …
- Ma è proprio qui la mia strana sensazione. Invidio gli elettori di Milano, lì SEL ha presentato Pisapia, grande avvocato, grande tradizione di impegno professionale e democratico. Ma a me tocca Massimo e non credo che possa rappresentare le mie aspirazioni e di quelli come me e per quanto mi sforzi vedo fra me e lui una differenza di fondo, di sostanza non sanabile: io costruisco il mio avvenire sul lavoro, lui – come tanti altri giovani anche del centrodestra (pure donne, purtroppo!) – ritiene che qualunque scorciatoia sia giustificabile pur di sistemarsi…
- Ti capisco, ma…
- Mi scusi, prof., può prendere tutte le scorciatoie che vuole, ma la rappresentanza è un’altra cosa, richiede almeno una qualche aspirazione in comune e io non riesco a vederne neanche una…E ho la sensazione che ormai a sinistra ci siano tante persone come lui, e così mi spiego anche il crescente astensionismo elettorale…
- Caro Nicola, stai picchiando duro, molto duro ed ho difficoltà a replicare. Però aspetta, se non vuoi fare come Stefania turandoti l’ormai arrossato naso o disertare il seggio, vedi cosa viene fuori dalle liste, quale sarà il programma. Poi deciderai. Può darsi che nell’insieme il centrosinistra cagliaritano presenti una buona proposta…
- Non sarà certo entusiamante!
- Entusiasmante sicuramente no…ma forse accettabile sì…sai oramai dobbiamo muoversi nel recinto dell’accettabilità…
- Sì lo so, lei prof. ci ha insegnato che anche nel nostro mondo del diritto non dobbiamo aspettarci la Giustizia con la maiuscola, ma che è desiderabile il giudizio accettabile…
- Proprio così, trasponendo questi concetti alla politica cagliaritana, spingiamo per una proposta complessiva dignitosa… che ci consenta di votare senza tentennamenti e di procurare qualche voto…
- Speriamo chissà…
- Senti, Nicola, veniamo a noi. Perché non passate in facoltà con Mattia o Stefania…
- L’idea d’incontraci è buona. D’accordo, ma facciamolo attorno ad una pizza e ad un buon bicchiere di birra…
- Se la birra è Ichnusa accetto! 
- Prof., la birra sarà certamente Ichnusa. Le farò sapere quando anche Stefania e Mattia sono disponibili.
- Bene, bene. Io sarò libero. A presto.

9 commenti

  • 1 Giulio C.
    17 Febbraio 2011 - 14:17

    Se non si sente rappresentato un giovane che vuole percorrere la carriera in magistratura, immagino come si sentiranno rappresentati i giovani, che fanno i manovali, gli operai, che sono nel piccolo commercio, chi si cerca di arrivare alla fine del mese, chi vive una vita da precario nei quartieri poveri della città di Cagliari.

    La questione generazionale è un modo in cui si esprime la questione della lotta delle classi, diceva un grande. Quello che il centrosinistra non ha ancora capito, che se vuole riprendere l’egemonia non basta candidare una faccia giovane contro un vecchio d’apparato, quando alla fine provengono dallo stesso mondo sociale, più o meno.
    I tempi purtroppo mi paiono molto lontani.

  • 2 accasioneri
    17 Febbraio 2011 - 14:23

    Hello Prof sono andrea..
    Mi domandavo se le sembrasse cosa buona e giusta
    per un futuro buon giudice
    dare dai gudizi così netti e trancianti su fatti talmente poco verificabili e così tanto soggettivi
    tipo l’accusa di mandronia,
    da lasciare il lettore a dir poco costernato
    sa prof., giurerei sul fatto che la mia carriera sia stato almeno simile a quella del suo interlocutore telefonico, solo che io sono un po’ meno intraprendente
    e, soprattutto,
    alla casta degli allievi serviti e riveriti
    preferisco la casta dei mandroni festaioli

  • 3 accasioneri
    17 Febbraio 2011 - 14:36

    volevo dire: FORSE io sono meno intraprendente.. nel senso di mandroni.
    infatti sono molto, ma molto pigro.
    e mi son sentito toccato

    poi ho dimenticato una domanda: oltre che da pisapia, da chi si sentirebbe rappresentato il superlavoratore infaticabile?

  • 4 Claudia Basciu
    21 Febbraio 2011 - 11:04

    Ex allieva, giovane avvocato, con forte senso della giustizia e delle Istituzioni, con l’unica ambizione di fare qualcosa di utile per questo Paese, non mi sento rappresentata né a livello locale né a livello nazionale dagli attuali esponenti della sinistra che, con grande impegno, uccidono definitivamente le idee di libertà, solidarietà, giustizia, parità, merito, e dimenticano che, oltre le guerre interne al partito per la conquista di un posto al sole, esiste tutto un mondo, fatto di diritti civili da far brillare, di ambiente da salvaguardare, di cultura da spolverare, di persone in gamba che non sanno sgomitare ma gradirebbero avere pari opportunità di lavoro e l’elenco, purtroppo, potrebbe continuare. Una boccata d’aria fresca è quello che ci serve, non una confezione gigante di fazzolettini per turarci il naso.

  • 5 Democrazia Oggi - Hellò Prof., e se SEL vincesse a Cagliari ed Iglesias?
    25 Febbraio 2011 - 05:56

    […] per questo che la chiamo…è per riprendere il discorso di Nicola sulle primarie… che ha pubblicato sul blog… - Ah sì, mi ha detto che tu hai una posizione diversa… - Beh, sì…Faccio delle […]

  • 6 Urban Center Cagliari » Blog Archive » Hellò Prof., e se SEL vincesse a Cagliari ed Iglesias?
    25 Febbraio 2011 - 22:26

    […] per questo che la chiamo…è per riprendere il discorso di Nicola sulle primarie… che ha pubblicato sul blog… - Ah sì, mi ha detto che tu hai una posizione diversa… - Beh, sì…Faccio delle […]

  • 7 Marco
    10 Marzo 2011 - 19:26

    Ritengo interessanti e, in linea di massima, condivisibili le parole di Nicola Pittorru. Mi preme, tuttavia, chiedere una precisazione: Nicola dove esercita la professione di avvocato? Né nell’albo cagliaritano né nell’elenco nazionale c’è traccia del suo nome. Grazie

  • 8 admin
    10 Marzo 2011 - 20:04

    A Marco da A.P.

    Persona vera, cognome di fantasia. Per comprensibili motivi.

  • 9 Stefano
    11 Marzo 2011 - 01:06

    Ringrazio il Professore, di cui sono stato studente in facoltà (devo dire anche con ottimi risultati nei suoi due “temibili” esami), per l’ottimo articolo e colgo l’occasione per salutarlo.

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