Emanuela Loi, la forza delle idee e del coraggio

20 Febbraio 2011
1 Commento


Giulia Vignolo

A Sestu il 12 febbraio scorso si è tenuto un Convegno dal titolo “Omaggio ad Emanuela Loi: La forza delle idee la forza del coraggio”, che ci ricorda il sacrificio si una giovane donna, la cui morte ha commosso tutti gli italiani. Ricordo d’essere stato in visita a Sestu, nella casa della giovane agente uccisa, insieme a Luciano Violante (fu il suo primo gesto di neo presidente della Commissione parlamentare antimafia) e mi porto nel cuore quel grande dolore e quell’immensa dignità, nella loro modestia, dei genitori di Emanuela. Anche per questo pubblichiamo volentieri questo articolo sul Convegno (a.p.).

Si è aperto con l’intervento di Gioacchino Genchi, ex consulente tecnico dell’autorità giudiziaria epurato dal sistema fino a data da destinarsi, l’ampio dibattito ospitato sabato dal Comune di Sestu in occasione della commemorazione dell’agente di Polizia Emanuela Loi, vittima, insieme al giudice Paolo Borsellino e agli altri quattro uomini della sua scorta, dell’attentato mafioso di Via d’Amelio del 1992.
Genchi ha ricordato Emanuela Loi, che aveva conosciuto personalmente pochi mesi prima della strage, ed ha ripercorso i mesi precedenti e il giorno dell’attentato in un racconto struggente e denso di particolari. Ha fatto rivivere al pubblico commosso i momenti dei funerali dei cinque uomini della scorta in occasione dei quali la folla inferocita, dopo aver rotto il cordone di quattromila uomini chiamati a mantenere l’ordine, si era unita in un abbraccio con gli agenti di Polizia e in un comune urlo di rabbia contro la mafia che aveva invaso lo Stato.
Ha ricordato di come, nei mesi successivi all’attentato, le indagini furono infangate e sostanzialmente rese vane dalla decapitazione mirata e totale dei vertici della questura di Palermo, di quando il Ministro Mancino mandò a Palermo un nuovo dirigente della squadra mobile, che si chiamava Salvatore Mulas, il quale, anche grazie a quella nomina, fece carriera fino a diventare prima dirigente generale e poi Questore di Cagliari. E’ lo stesso Questore che sabato 12 febbraio 2011 ha negato al Comune di Sestu la presenza di agenti in divisa per la commemorazione di Emanuela Loi.
E’ poi intervenuto Ferdinando Imposimato, Presidente onorario aggiunto della Suprema Corte di Cassazione e giudice istruttore di alcuni tra i più importanti casi di terrorismo della storia d’Italia, quali il rapimento e l’assassinio di Aldo Moro o l’omicidio Bachelet.
Ricordando i giudici Borsellino e Falcone ed il loro operato al servizio della giustizia, Imposimato ha voluto porre in rilievo gli errori fatti in quegli anni da chi indagava su crimini di mafia invitando coloro che oggi sono coinvolti nella lotta alla criminalità organizzata ad evitarli per una ricerca fruttuosa della verità. Ha sottolineato la necessità di parlare, di condividere ciò che si sa, di scrivere e di rendere consapevoli il maggior numero di persone possibile di tutti gli elementi che si hanno a disposizione, affinché la morte di un individuo non possa più far cadere nel mistero interi pezzi di storia di una nazione. Ha inoltre puntato il dito contro parte della stampa, che, già da tempo, ma ora più che mai, nel nostro Paese lavora al servizio del potere, sconvolgendo la realtà, influenzando e fuorviando gli Italiani.
Sono inoltre intervenuti Enrico Bellavia, giornalista di Repubblica e autore di diversi libri su casi di mafia di particolare rilevanza storica, Don Alessandro Santoro, il prete censurato e rimosso dalla curia di Firenze perché colpevole di aver celebrato il matrimonio tra due persone che si amavano ma che per loro “disgrazia” erano nate dello stesso sesso e il cui matrimonio religioso (Grazie a Dio!) è stato poi annullato, e Piero Ricca l’accanitissimo blogger milanese fondatore dell’Associazione culturale “Qui Milano libera”.

1 commento

  • 1 Giulio Lobina
    21 Febbraio 2011 - 02:17

    Emanuela Loi, Rosa d’Inverno.

    Fosti come il grano

    tagliato di buon mattino

    non vedesti dell’inverno

    ombra nè amarezza.

    Fosti eroe, esempio e vanto

    del popolo Sardo eterno rimpianto

    a ridestar coscienze mirasti

    senza pretender riconoscenza.

    Fosti donna, poliziotta e figlia

    orgoglio ora d’un’intera famiglia

    lacrime e petali rossi

    tu, giovane rosa d’inverno…

    …lacrime e petali rossi,

    tu giovane rosa d’inverno.

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