Buone vacanze!

30 Luglio 2011
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Andrea Pubusa e la Redazione 

Come già negli anni scorsi ad agosto lasciamo la stretta attualità e pubblichiamo ogni giorno riflessioni di personaggi autorevoli della cultura e del giornalismo italiano oppure notizie storiche o archeologiche dell’Isola. Negli anni scorsi i lettori hanno gradito la scelta dei testi. Speriamo sia così anche quest’anno.
Ad agosto ci riposiamo, nel senso che ci riforniamo di nuove energie per affrontare le difficili battaglie del nuovo anno. Si tratta anzitutto di “accabbai” il Cavaliere. E’ in visibile crisi, ma non è morto. Ci vuole molta intelligenza per disarcionarlo e poi molta azione politica e culturale per deberlusconizzare perfino la nostra testa prima che quella altrui. Quindi, un lavoro paziente e di lunga lena.
In Sardegna poi l’opera è proibitiva. Cappellacci è morto, anzi è nato morto, ma non si vede chi possa sostituirlo. Il centrosinistra non è riuscito ad elaborare il lutto per la sconfitta alle regionali del 2009 e permangono divisioni nette nella individuazione delle cause di quella débacle. Ci vuole, dunque, un lavoro tenace di riflessione e ricucitura fuori da ogni integralismo. Ma per far questo bisogna essere in tanti, nessuno può tirarsene fuori, pena l’insuccesso. E qui vengono le dolenti note. Ma non disperiamo.
In questo ultimo mese sono usciti nell’Isola due nuovi quotidiani. Un fatto positivo, che arricchisce la circolazione e la pluralità delle idee e delle informazioni. Si tratta di far sì che questi organi di stampa diventino luoghi di incontro e confronto. Ora, questo è facile su Sardegna quotidiano perché è retto da una cooperativa di giornalisti. E’ più problematica per Sardegna 24 che ha un padrone che per di più non è un editore puro, ma un politico con propositi di rivincita, senza alcun ripensamento sulla passata esperienza di governo. E poi, se si candida, c’è il conflitto d’interessi, che non si può far  finta di non vedere: un imprenditore-politico con molti interessi nell’Isola e padrone di un giornale regionale. Sardegna 24 ha però un direttore di spessore e di fine intelligenza. Riuscirà a far quadrare il cerchio? E cioè ad aprire il giornale alla riflessione libera e senza preclusioni in funzione di una superiore e nuova unità dei progressisti. A ben vedere, già un’apertura di questo giornale ai critici (seri) di Soru nel centrosinistra sarebbe un buon segnale di ricomposizione.
Insomma, ci sarà molto da fare. Dunque ritempriamoci nel migliore dei modi, al mare o ai monti o anche in città dove non mancano le iniziative culturali.
A settembre saremo pronti all’avventura che ci attende: dare al Paese e alla Sardegna un governo costituzionale e dalla parte del mondo del lavoro.

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