La Costituente del Popolo Sardo s’ha da fare

22 Ottobre 2011
2 Commenti


Michele Podda

Palazzo Viceregio, ore 10 del 20.10.2011.
La sala è già colma (dalle 100 alle 150 persone) nei suoi posti a sedere e alcuni ritardatari sono in piedi nel poco spazio all’ingresso.
Puntualissimo Mario Medde (Cisl) prende la parola per i saluti di rito. Prosegue ricordando che la giornata odierna è dedicata alla presentazione del “Manifesto per un nuovo Statuto della Sardegna”, già elaborato nel luglio 2010 in un incontro tra rappresentanti di forze politiche e sociali, tenutosi ad Abbasanta presso il Nuraghe Losa. Aggiunge che la crisi in atto non lascia alternative, e che se il Consiglio Regionale non darà seguito al documento unitario (UNITARIO) approvato a novembre 2010 per un nuovo patto con lo Stato, come ha fatto finora, sarà il Comitato stesso ad organizzare l’elezione dal basso, col sistema delle primarie, di una Assemblea Costituente rappresentativa di tutti i Sardi, col compito di redigere un Nuovo Statuto. Precisa inoltre che sarà richiesta la collaborazione dell’ANCI, considerato che i Comuni sono i primi soggetti da coinvolgere. Le prime elezioni che si terranno, forse anche la prossima primavera, saranno l’occasione per attuare questo progetto, ed eleggere così i componenti (una settantina?) dell’Assemblea Costituente. Chiude con una puntualizzazione: i promotori del Comitato sono di diversa estrazione politica e culturale, uniti soltanto dalla forte volontà di concorrere al bene della Sardegna.
In seguito prendono la parola gli altri componenti del Comitato: Paolo Fois (Uniss-L’Assemblea del Popolo Sardo dovrà dare un segnale forte al Consiglio Regionale), Bachisio Bandinu (Fond. Sardinia- Parla in sardo. Auspica partecipazione e non sottovaluta gli aspetti giuridici, che però vengono dopo la chiara volontà del Popolo sovrano), Salvatore Cubeddu (Fond. Sardinia- In sardo. Tra “perfetta fusione” e “indipendenza” il Popolo Sardo deve scegliere ciò che meglio si addice alle proprie necessità. Se il Consiglio Regionale non vuole, non riesce o non può, saranno i Sardi a proporre un Nuovo Statuto, guidati dal Comitato), Luca Saba (Colt. Diretti-Perfettamente d’accordo con l’iniziativa), Vanni Lobrano (La crisi pretende autoriforma da parte degli organismi politici che però hanno difficoltà; per questo necessaria l’Ass. Cost.), Ottavio Sanna (Acli-Riacquistare l’orgoglio della sardità lasciando le bandiere di parte e impugnando solo quella di tutti i Sardi), Giacomo Meloni (CSS-Essere protagonisti della propria storia; amare la Sardegna; in tutta l’Europa è diffuso e ben accetto il termine “sovranità”; solo noi dobbiamo progettare per noi stessi, finora lo hanno fatto gli altri; manifestazione dell’11 novembre), Don Pietro Borrotzu (Zuri-Pastorale del lavoro-Identità della Sardegna, che deve essere una anche in Consiglio Regionale), Francesca Ticca (UIL-In sardo- Necessario andare fra la gente e coinvolgerla; se nel ‘48 eravamo analfabeti, ora siamo in grado di provvedere noi stessi a farci le leggi; questo dibattito deve diventare patrimonio di tutti), Enzo Costa (CGIL- Movimento di tutti i Sardi, non centralistico; l’elemento più grave è la perdita di sovranità, come dimostrano i fatti della Tirrenia; questo movimento occupa spazi lasciati liberi colpevolmente dal Consiglio Regionale; dal 2001 si poteva riformare ma nulla è stato fatto).
Sono intervenuti anche Bruno Agus (Poeta “cantadore”-In sardo- La bandiera non solo esposta ma anche nel cuore, come la Sardegna; la scuola il punto di partenza per la riconquista dei nostri valori, la storia, la lingua, la cultura), Paolo Pisu (Sindaco di Laconi- Stesura di una delibera da far approvare in tutti i Comuni della Sardegna; la soluzione dei nostri problemi parte da un Nuovo Statuto; comune a autonomisti-federalisti-indipendentisti è la sovranità), Graziano Milia (Pres. Prov.le- Auspica la partecipazione dei singoli, non di partiti ed associazioni che non sempre rappresentano correttamente; importanza della partecipazione diretta; contare sugli EELL).
Medde comunica che alcuni consiglieri regionali, impegnati in Consiglio (Piano Casa) non potevano partecipare pur condividendo l’iniziativa. Chiude l’incontro alle 12 ricordando l’appuntamento per lo sciopero dell’11 novembre.

2 commenti

  • 1 paolo
    22 Ottobre 2011 - 12:00

    Certi sindacati e sindacalisti italianisti cosa ci stanno a fare; ci sono pure associazioni, sindaci e politicanti, che rappresentano interessi di parte, e in certi casi pure ostili, ad esempio settori dell’università e sovrintendenze, al recupero della nostra storia, lingua e archeologia. La vogliamo capire che bisogna coinvolgere i cittadini e non poteri trasversali, contrari alla sovranità popolare.

  • 2 michele podda
    23 Ottobre 2011 - 20:50

    Di annunci, manifesti, proposte e minacce… è pieno il mondo, e questo ennesimo proclama non potrà certo di per sé cambiare le cose.
    E tuttavia le numerose premesse e la obiettiva situazione di particolare gravità potrebbero davvero determinare qualche seguito alle dichiarazioni del Comitato.
    Che la situazione sia estremamente preoccupante, non c’è bisogno che lo dica io; il bollettino di guerra che in ogni settore della vita economica e lavorativa (e dunque in quello sociale) elenca quotidianamente nuove disfatte, nella nostra Sardegna innanzitutto, ma anche in Italia, in Europa e nel mondo intero, è a conoscenza di tutti, e le speranze di un cambiamento positivo sono assolutamente inesistenti. La disperazione è arrivata a tal punto che di recente, mi si corregga se sbaglio, persino le lotte dure e coraggiose di categorie e gruppi agguerriti si sono alquanto affievolite, quasi a dimostrazione della chiara coscienza di una totale impotenza a contrastare un destino segnato.
    Finito il mito dei governi amici, la manna della Cassa del Mezzogiorno, gli aiuti dell’America o dell’Europa, ora si comincia a volgere lo sguardo verso il proprio territorio, in casa propria, per scoprire se qualche risorsa a lungo dimenticata non possa essere riutilizzata per garantirsi quantomeno la sopravvivenza. Ciò costituisce però quasi un’inversione ad “U” nella programmazione economica di un territorio come la Sardegna, ed evidentemente gli strumenti di governo devono essere adeguati a un corso così rinnovato. E lo strumento-base per un simile cambiamento di rotta non può che essere un Nuovo Statuto.
    Che lo Statuto del ‘48 sia obsoleto poi, non è affermazione di oggi; gli stessi “padri” ne hanno indicato difetti e limiti dal momento stesso della sua nascita. Da vari decenni l’insufficienza dell’autonomismo è apparsa ancor più evidente, e tutte le forze politiche hanno proposto, pur con accenti diversi, una sua riforma. Si è affermata persino l’idea di indipendenza della Sardegna, che il Psdaz ha inserito 30 anni fa al 1° punto del proprio statuto, e che altri partiti e movimenti propongono e auspicano.
    Una cosa è certa: se trent’anni fa l’idea era assolutamente osteggiata da tutti i partiti nazionali (italiani), oggi importanti settori politici regionali accettano quantomeno di discuterne e non disdegnano passi importanti verso una sovranità più decisa della Sardegna nei confronti dello Stato. Tutte le forze politiche presenti in Consiglio Regionale, in un lungo e articolato dibattito tenutosi tra settembre e ottobre 2010, hanno parlato di “nuovo patto con lo Stato” e di “sovranità”, e hanno concordato sulla necessità di riforma dello Statuto con un forte coinvolgimento di tutti i settori della popolazione della Sardegna. Il PD parla di partito federato al PD nazionale, Cappellacci minaccia la fuoruscita dal Pdl, i sindacati sono fra i promotori del Manifesto per la Costituente: i segni di una crisi dei rapporti tra Stato italiano e Sardegna mi sembrano piuttosto evidenti.
    Perchè allora molti intellettuali di rilievo non vogliono neanche trattare la questione, se non per consigliarne la messa al bando? La vicenda Tirrenia fra l’altro, o l’agonia della lingua e della cultura sarda, non sono segnali sufficienti per stimolare l’impegno di tutti per un Nuovo Statuto, improntato a una più chiara sovranità della Sardegna?

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