Dadea rivuole “Sardegna 24″, ma sbatte la porta

7 Febbraio 2012
Nessun commento


Massimo Dadea

Massimo Dadea lascia la presidenza di Sardegna democratica, l’associazione politica di centrosinistra creata dall’ex presidente della Regione Renato Soru. Perché mai tanta fermezza? La decisione, come ha spiegato lo stesso assessore regionale agli Affari generali nella giunta Soru, è legata alla mancata pubblicazione nel sito dell’associazione dell’articolo dal titolo “Sardegna 24 chiude”, prima censurato e poi, dopo l’annuncio delle dimissioni di Dadea, pubblicato in home page.
Riportiamo di seguito l’articolo di Massimo, con un piccolo indovinello: in quale parte del pezzo su meri si è riconosciuto tanto da censurarlo? O forse, più probabilmente, sono i suoi fidi tzeraccus ad aver visto in un passaggio dell’articolo il portrait del dominus e hanno pensato bene di bloccarlo. Non si sono accorti per troppo zelo che il buon Massimo, auspicando una pronta riapparizione in edicola del quotidiano, nella critica sferzante ai padroni-editori si riferiva agli altri e non al Capo. Noi comunque ci associamo senza se e senza ma all’auspicio di una rapida ripresa delle pubblicazioni di Sardegna24 perché avere in edicola due “voci del padrone” è sempre meglio di averne una sola. Anche questo, in fondo, è pluralismo.
Ecco il pezzo di Massimo Dadea.

  

Da domani la Sardegna potrebbe essere un po’ più povera ed indifesa. La Sardegna quella vera, quella in carne e ossa, diversa da quella stereotipata che una certa informazione paludata e genuflessa ci ha propinato in tutti questi anni, potrebbe perdere il suo cronista. La cessazione, ci auguriamo temporanea, di Sardegna 24 rischia infatti di spegnere una voce autorevole, autonoma, che in questi mesi ha raccontato una Sardegna diversa, una Sardegna che difficilmente abbiamo trovato nelle pagine di quella informazione scontata, convenzionale, così contigua al potere economico ed imprenditoriale, all’establishment sia di destra che di sinistra.
Una voce libera che non si è fatta condizionare, né intimidire, dai consigli pelosi di chi, con fare paternalistico, consigliava moderazione e cautela ed invitava a “parlare d’altro”. Da domani peseranno ancora di più i silenzi di quanti hanno assistito, in silenzio appunto, al tentativo di mettere la mordacchia ad inchieste scomode e di limitare così il diritto di cronaca. Spesso il silenzio ipocrita, il girare il capo dall’altra parte, sono il modo più subdolo e pericoloso per indebolire la democrazia. Ma l’assenza di Sardegna 24 dalle edicole rappresenta una sconfitta un po’ per tutti: per una classe imprenditoriale rivelatasi ancora una volta inadeguata ed improvvisata; per il pluralismo e la completezza dell’informazione; per un’idea precisa e non convenzionale di Sardegna; per una sinistra moderna, riformista, libera da tabù; per la parte più avanzata e progressista della società sarda.
La vicenda di Sardegna 24 dimostra una volta di più la spregiudicatezza e l’inaffidabilità di certi imprenditori improvvisatisi editori che utilizzano i giornali come una sorta di autobus, dove salire, fare un breve viaggio, promuovere la propria immagine, soddisfare magari le loro velleità politiche, e poi scendere. Dimenticandosi che i giornali sono fatti da uomini e donne, della loro professionalità e della loro competenza, delle loro aspirazioni e ambizioni, della loro quotidianità, del loro lavoro e del loro sacrificio. Da domani si farà ancor più grave l’emergenza informazione che vive la Sardegna.
La concentrazione in un unico editore di una parte importante dei mezzi di comunicazione, la commistione tra interessi affaristici, politica e informazione, un giornalismo che ha perso il gusto per l’inchiesta fatta sul campo, renderanno ancora più acuto il problema della completezza e del pluralismo dell’informazione nella nostra isola. Ora, copiose saranno le lacrime di coccodrillo che verranno versate ed alte si alzeranno le grida delle prefiche che, sfregandosi le mani, già pregustano la soddisfazione per la fine di un’esperienza che ha osato mettere in discussione un duopolio dell’informazione ben oleato. L’auspicio è che l’assenza di Sardegna 24 dalle edicole sia solo un breve intervallo.

0 commenti

  • Non ci sono ancora commenti. Lascia il tuo commento riempendo il form sottostante.

Lascia un commento