Nessun monumento pubblico alle corone fasciste

4 Maggio 2012
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Gianna Lai

Oggi alle 17 all’Hotel Regina Margherita l’ANPI tiene un’assemblea pubblica sull’incredibile autorizzazione del Prefetto di Cagliari allo svolgimento di una manifestazione fascista il 25 aprile e per di più con deposizione di corone ai fucilatori di Salò in un pubblico monumento, dedicato ai martiri della Patria e della Repubblica. L’ANPI vuole anche condannare la carica da parte della Polizia di Stato contro i democratici, accorsi in Piazza Gramsci in difesa della legalità e della Costituzione, indignati per l’illecita profanazione del monumento da parte dei nostalgici del nazifascismo.
Su questo grave fatto ecco una riflessione di Gianna Lai dell’ANPI.

Nel Parco delle Rimembranze della Città di Cagliari fa ancora bella mostra di sè la corona all’onore dei camerati caduti a Salò, deposta da gruppi fascisti, inneggianti a Mussolini e alla guerra, il pomeriggio del 25 Aprile scorso. Accanto a quella deposta dalle autorità cittadine la mattina del 25 Aprile, durante la festa per il 67^ Anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazismo e dal fascismo…e, non dispiaccia al Prefetto, dalla Repubblica di Salò, il governo quisling dell’esercito nazista conquistatore. Che di governi quisling (dal nome del capo del governo, Vidkun Quisling, della Norvegia nazista), cioè fantoccio, cioè collaborazionista, aveva riempito l’Europa, l’intera Europa, occupata attraverso azioni di guerra. In ripudio dichiarato della democrazia, ed esercitando con la violenza il suo dominio. Da tanti anni teatro di indegne manifestazioni fasciste durante le celebrazioni del 25 Aprile, la città di Cagliari si chiede se in altri luoghi è consentita questa farsa, questa denigrazione della democrazia, delle sue istituzione e dei valori della Resistenza, questa violazione del ricordo di tutti quelli che si batterono per un’Italia giusta e di pace, subendo le persecuzioni dei fascisti e dei nazisti. Hanno dichiarato criminali e banditi i giovani dell’intera Europa, che rifiutavano di arruolarsi nell’esercito degli occupanti, e li hanno fucilati, e fucilavano i loro parenti, e perseguitavano le popolazioni, se li aiutavano a nascondersi, se li sostenevano durante le azioni partigiane. Nazisti e fascisti insieme perchè, nei territori occupati, l’esercito straniero conquistatore ha bisogno di una classe dirigente locale (o di parte di essa) disposta ad aprirgli le porte. E di amici fidati che assicurino informazione assidua e partecipazione in prima persona a retate, arresti, rastrellamenti, deportazioni di massa. Sennò, da soli, non conoscendo i territori e le persone, come avrebbero potuto i tedeschi imprigionare e deportare a migliaia partigiani, e oppositori politici, e ebrei, e operai del triangolo industriale in sciopero contro la guerra? Come, senza l’aiuto di una burocrazia compiacente, di organi di stato compromessi, di squadre organizzate dallo stato fascista-quisling? Il cittadino di Cagliari si domanda su quale richiesta dei gruppi fascisti eversivi, il prefetto abbia potuto autorizzare la deposizione di tale corona se, dapertutto, mettere una corona ha un significato molto forte, ed esprime sentimenti di rispetto, stima e reverenza, di affettuoso ricordo e insieme esaltazione di persone degne, per le loro parole, le loro opere. Servitori dello Stato, come i caduti per mano della mafia, gli operai morti sul lavoro, i partigiani del 25 Aprile. Durante cerimonie che si svolgono davanti all’intera popolazione, commoventi, celebrative, cerimonie ufficiali innanzitutto, dello Stato e dei Capi di Stato, del Comune, dell’esercito, delle istituzioni. Vediamo il Presidente della Repubblica deporre la corona sull’Altare del Milite ignoto a Roma, Capi di Stato sui luoghi delle guerre, sindaci e associazioni dei caduti sui monumenti ai caduti della prima e della seconda guerra mondiale. In mare le corone si lanciano a ricordo dei dispersi. Ma non abbiamo mai visto, in altre città, in altri paesi, a fianco di quelle delle autorità della Repubblica democratica, corone depositate dai fascisti. Per di più, con l’intervento della forza pubblica, a manganellare gli antifacisti che difendono la legalità e la Costituzione. Mi sembra di ricordare che, per i 50 milioni di morti, causati dalla 2^ guerra mondiale, siano finiti a Norimberga i responsabili nazisti, e nessuno si sogna oggi di autorizzarne manifestazioni in loro ricordo, con deposizione di corone. Chieda l’Anpi di Cagliari di accedere agli atti per vedere se ci sia stata richiesta specifica, da parte dei gruppi organizzatori, di depositare corone a favore dei camerati fascisti, e per conoscere quale sia stata, se c’è stata, la risposta dell’autorità prefettizia. Così da capire anche se le manganellate destinate agli antifascisti non debbano essere oggetto di indagini ulteriori, rivolte come erano contro giovani democratici che difendevano la legalità, e volevano impedire cerimonie contrarie allo spirito democratico. Chissà, forse neanche autorizzate.

1 commento

  • 1 Albino Lepori
    9 Maggio 2012 - 00:52

    Il prefetto di Cagliari permettendo “manu militari” ai fascisti di onorare - nel sacro sacello dedicato ai caduti per la difesa della Patria - la Repubblica di Salò, fantoccio dei suoi alleati nazisti e, con loro, famigerato nemico del legittimo Stato italiano, ha tradito lo spirito della Costituzione: con ciò disonorando la città e i principi ispiratori della nostra Repubblica (nata dalla sconfitta del nazi-fascismo) di cui dovrebbe, invece, essere rappresentante e difensore.

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