Il “partitico” che è fuori dei partiti

12 Giugno 2012
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Gonario Francesco Sedda


Alle prossime elezioni del 2013 (o forse di questo autunno 2012) il quotidiano “La Repubblica” (e il suo gruppo editoriale) si farà partito? Gli interessati hanno smentito questa intenzione. Ma questa smentita è fuorviante. Infatti “La Repubblica” è già un influente “partito” da alcuni decenni. Stupisce semmai che quanti temono di vederselo materializzare con una azione politica in senso stretto, non lo abbiano individuato da molto tempo e quindi analizzato nel suo agire concreto nonostante la sua “forma impropria”.
A. Gramsci aveva già osservato che non tutto ciò che riguarda il “partitico” è dentro i partiti:
1. «[…] I partiti possono presentarsi sotto i nomi più diversi, anche quello di antipartito e di “negazione dei partiti”; in realtà, anche i così detti “individualisti” sono uomini di partito, solo che vorrebbero essere “capi partito” per grazia di Dio o dell’imbecillità di chi li segue».
2. «È l’azione politica (in senso stretto) necessaria, perché si possa parlare di “partito politico”? Si può osservare che nel mondo moderno, in molti paesi, i partiti organici e fondamentali, per necessità di lotta o per altra causa si sono frazionati in frazioni, ognuna delle quali assume il nome di “partito” e anche di partito indipendente. Spesso lo stato maggiore intellettuale del partito organico non appartiene a nessuna di tali frazioni ma opera come se fosse una forza direttrice a sé stante, superiore ai partiti e talvolta è anche creduta tale dal pubblico. Questa funzione si può studiare con maggiore precisione se si parte dal punto di vista che un giornale (o un gruppo di giornali), una rivista (o un gruppo di riviste) sono anche essi “partiti” o “frazioni di partito” o “funzione di determinato partito”. Si pensi alla funzione del “Times” in Inghilterra, a quella che ebbe il “Corriere della Sera” in Italia, e anche alla funzione della così detta “stampa di informazione”, sedicente “apolitica” e perfino alla stampa sportiva e a quella tecnica».
Il “Times”, il “Corriere della Sera”; e … “La Repubblica”; e …
 

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