Primarie PD sardo: dalla Bulla Aurea alla bulla (e basta)

12 Gennaio 2013
Nessun commento


Aldo Lobina

 

Alla vigilia delle primarie del PD Silvio Lai,  segretario regionale del PD, le definiva “la nostra risposta al tentativo medioevale di trattare gli elettori come sudditi” (leggi porcellum). Gli avvenimenti di questi giorni in casa nostra, in Sardegna,  sembrano  dargli  torto.  Quelle primarie sono state celebrate, ma, passata la festa, la predisposizione delle liste  è risultata  indigesta a molti. E’ appena il caso di dire che  chi scrive non si meraviglia affatto, avendo più volte rilevato  altre e più gravi contraddizioni nel PD,  per esempio la propensione  ad allearsi con la destra di Fini, Casini e Monti…  Con buona pace di Vendola, usato come foglia di fico, per coprire quell’ indirizzo dichiarato.   Ma torniamo a Silvio Lai.
Mi pare che Il riferimento di Lai al Medioevo sia doppiamente infelice. Primo perché infedele alla realtà storica:  nel Medioevo non c’erano elettori o meglio, quelli che  c’erano erano Grandi ed erano pochi. Fu la Bulla Aurea di Norimberga a istituzionalizzarli a metà del 1300. Essi eleggevano addirittura l’imperatore. Cosa che faceva venir meno il diritto papale di sancire quell’investitura. Per allora una vera rivoluzione. Nei piani alti, ma una rivoluzione. C’erano invece molti sudditi, come ci sono ora, purtroppo, nel suo partito, almeno nelle intenzioni della segreteria nazionale.
Il secondo motivo  di “infelicità” sta nelle scelte di candidatura del PD per le prossime elezioni che contraddicono l’asserzione di Lai, i cui lai (per rimanere sempre nel medioevo), rivolti a denunciare l’imbroglio e la mistificazione delle primarie del PD, lo fotografano  ancora nella situazione scomoda di esser candidato, nonostante tutto.  Ora, a risultati acquisiti, la “Bulla” che ha istituito le primarie, e le regola,  si è rivelata per i Sardi che vi hanno aderito una bulla con la b minuscola, senza aggettivi, per non essere maleducati, senza neanche complemento di specificazione, che corrisponderebbe a far torto al sapone. In questo mondo si fa uso improprio di molti strumenti. Anche di quelli democratici. Se gli artefici delle primarie le utilizzano in modo porcellino e le sentinelle  (ricordate le sentinelle della democrazia?)  dormono,  esse  finiscono per essere fumo negli occhi. Il fumo del porcellum che continua a cuocere a fuoco lento.  Mentre i partiti che hanno sostenuto il governo Monti (PD, PDL e UDC) apparecchiano la tavola. E non è detto che non si preparino a sedere ancora insieme per gustarlo, in nome dei poteri forti e delle banche. A noi guastargli la festa! A noi, che non siamo certo né duchi, né margravi,  ma nenche sudditi; a noi, che siamo semplicemente elettori,   il dovere di cittadinanza attiva, consapevole, civilmente rivoluzionaria.

0 commenti

  • Non ci sono ancora commenti. Lascia il tuo commento riempendo il form sottostante.

Lascia un commento