Scuola. Dimensionamento: pasticci e strane idee!

20 Gennaio 2013
Nessun commento


Peppino Loddo

Si è tenuto il 16 gennaio 2013 l’incontro dei sindacati della scuola con l’Assessore Regionale della Pubblica Istruzione sul dimensionamento scolastico. Ecco su di esso la valutazione del Segretario regionale della CGIL Scuola (FLC).

Un incontro a dir poco deludente: non si è discusso di niente.
Si è avuta solo una comunicazione assessoriale circa il fatto che risulterebbe che solo due province regionali (Cagliari e Sassari) stiano valutando proposte di dimensionamento: senza che sia dato sapere a quali gradi di scuola si riferiscono: solo secondarie di 2° grado o anche 1° ciclo. La Regione ne prendeva atto.
Come FLC CGIL, gli unici peraltro, abbiamo messo subito i piedi nel piatto, contestando il fatto che si vada a ragionare di questi argomenti senza alcuna idea concreta sull’argomento, al di là di semplici dichiarazioni generiche di principio sulla qualità del sistema scolastico, specificità territoriali e bla bla bla…
Inoltre abbiamo fatto presente che ormai siamo in pieno periodo di iscrizioni, le quali quest’anno avverranno pure per via informatica, on line.
Perciò è probabile una situazione di grande confusione e incertezza, per famiglie e studenti, circa l’esistenza/non esistenza di scuole e offerta formativa..
Con l’aggravante che, considerata la gestione informatizzata delle iscrizioni, si replicherà aggravato il comportamento del MIUR di mancato riconoscimento delle deliberazioni della Regione in materia di dimensionamento.. come se non fossero mai state prese…
… oltre il danno la beffa!, dicemmo a suo tempo…
Non è neppure ancora svanito il ricordo dei provvedimenti derisori della nostra specificità, compresa quella linguistica, o della stessa intesa (saltata) Stato Regioni che portava per la Sardegna un saldo negativo pesante in termini di sparizione di autonomie scolastiche, che ora sale a - 64…
…o delle roboanti quanto inefficaci grida del Consiglio regionale e suoi organismi …
Ecco… siamo in una situazione assolutamente confusa e senza bussola…
E pareva proprio che il “ Tavolo”  regionale non si rendesse neppure pienamente conto del seguente quadro di riferimento…
Dunque…
Allo stato c’è una Intesa Stato-Regioni, dell’11 ottobre 2012, che non esiste, essendo stata rispedita al mittente dal M.E.F. (Ministero Economia) non pago dei tagli che tale Intesa certificherebbe…
Perciò non è in vista l’abrogazione dell’art. 19 della Legge n° 183/2011 che prevede che autonomie scolastiche sotto i 600/400 alunni non avranno né dirigente scolastico né DSGA…
La bozza di Intesa invece prevede l’impegno del Governo per l’abrogazione della norma, con l’idea di lasciare alle autorità regionali la concreta attribuzione dell’organico dei dirigenti scolastici alle istituzioni scolastiche dimensionate con un numero di alunni definito in autonomia….
E vediamo che questa idea ha comunque lasciato traccia nelle strane parole udite in una riunione a livello provinciale…
Cioè che gli Assessori intenderebbero pretendere una interlocuzione/confronto con l’Ufficio Scolastico Regionale sulla assegnazione dei dirigenti scolastici alle scuole…
La FLC CGIL su questo ha risposto a muso duro: il contratto nazionale non si tocca, come dunque non si tocca la prerogativa dei dirigenti scolastici di fare domanda di incarico, e di ottenerlo tranne condizioni ostative, su tutte le scuole del “regno sardo”…
…vale a dire che sul punto formuliamo preventiva diffida versus l’Ufficio Scolastico Regionale… l’unico organo competente in materia…
Esiste allo stato un D.M. n°72/2012 che prevede un certo organico per la Sardegna di 273 D.S. compresi gli 8 CPIA (educazione degli adulti)
Esiste un affidamento stato regioni, con questa Intesa non siglata, che prevede per la Sardegna soltanto 267 D.S., più gli 8 CPIA.
Un numero ottenuto dividendo i 213.637 alunni dell’organico di diritto per il parametro di 900 alunni che produce il risultato di 237 autonomie scolastiche; tale numero viene poi maggiorato di 30 unità applicando il correttivo di densità demografica n° abitanti/KM q.
Si arriva così ad applicare concretamente per la Sardegna un parametro standard di 800 alunni per istituire una autonomia scolastica.
Esiste poi una comunicazione ministeriale del 28 dicembre 2012 che, prendendo atto della mancata intesa, stimola comunque gli USR a premere sulle regioni perché si facciano autonomie con uno standard di 900 alunni (parametro davvero risalente nel tempo e contenuto nella bozza di Intesa).
Dunque resta il fondamento robusto che alla Sardegna toccheranno poco più di 270 presidi…
Considerato il modo con cui la Regione sta affrontando il problema: di semplice supina accettazione di questo quadro “politico” normativo, è evidente che questo sarà l’organico che ci tocca…
… E dietro esplicita nostra domanda ciò e stato candidamente affermato…
 Dunque persino la dichiarazione dell’assessore di voler, udite udite, in autonomia costruire scuole con standard di 600 alunni (evidente il riferimento alla Legge 183/2011) rischia di essere persino un rimedio peggiore del male…
Infatti usando questo parametro noi potremo avere teoricamente 356 autonomie scolastiche, ma poiché la “risorsa organici” e di appena 273 presidi (n° alunni diviso 900 + correttivi) ) si avrebbe una ulteriore lievitazione delle reggenze (che passerebbero dalle attuali 63 a 83), peraltro più complesse rispetto alle attuali… Certo come pendant ci sarebbe la riduzione di molte smisurate autonomie (ben oltre i 1000 alunni)…
… ma come la realtà insegna, molte variabili: penuria di edifici scolastici, problemi economici degli enti locali, incapacità di gestire i flussi delle iscrizioni etc.., hanno portato a lasciare immutate queste mega autonomie con tutti i problemi connessi …
…mentre invece sono sparite a gogò decine e decine di autonomie, con grave squilibrio complessivo tra le filiere formative: licei, tecnici, professionali etc…
 Gran bel risultato!..
 Noi abbiamo dichiarato la nostra indisponibilità ad un’operazione che visibilmente si traduce in una legittimazione di un’ennesima distruttiva operazione di tagli di risorse, senza alcuna qualità e relazione con il sistema scolastico sardo..
Peraltro come FLC, da soli, abbiamo fortemente contestato che la concreta ed attuale collocazione dei dirigenti scolastici abbia risposto a comportamenti corporativi della categoria, essendo stata, al contrario, fatta secundum lege e, semmai, addebitabile all’autonoma determinazione del direttore generale dell’USR Sardegna…
…ciò comportando, come è ben noto, persino il fatto che alcuni dirigenti scolastici abbiano pure dovuto cambiare provincia …
 Con questi presupposti non si può parlare di Piano di dimensionamento regionale: tuttalpiù di qualche piccolo aggiustamento provinciale…
…che valuteremo…. quando lo vedremo…

0 commenti

  • Non ci sono ancora commenti. Lascia il tuo commento riempendo il form sottostante.

Lascia un commento