Cellino e Sindaco: presunzione d’innocenza e amministrazione disinvolta

14 Febbraio 2013
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Amsicora

Cellino è proprio sfigato. Solo pochi giorni fà aveva esultato ed esaltato la magistratura: “Finalmente ritrovo speranza nell’Italia. Questa sentenza fa giustizia”. Era commosso il Presidente del Cagliari nel commentare la decisione del Tar di far disputare la gara con il Milan allo stadio Is Arenas e non a Torino. Soggiunse anche “Quello che è successo quest’anno per il nostro impianto è incredibile, speriamo ra sia finita”. Chissà cosa penserà adesso, che la Magistratura penale lo ha arrestato. Per di più Cellino aveva fatto professione di legalità: “Fare tutto seguendo la legge paga e il Cagliari ha fatto tutto osservando le norme”.
Noi, da garantisti permanenti e impenitenti, gli auguriamo ovviamente buona fortuna e lo consideriamo innocente fino a sentenza definitiva. E la auguriamo la buona fortuna anche al Sindaco e all’assessore ai Lavori pubblici di Quartu. Del resto promunciarsi su vicende coperte da segreto istruttorio senza conoscere i fatti e le carte è sempre imprudente e segno di superficialità.
Raccomandiamo ovviamente ai magistrati rapidità e accuratezza, non solo per il sacro rispetto della libertà delle persone, ma perché la detenzione pregiudica gravemente il Cagliari Calcio, che è patrimonio dell’Isola prima che del suo presidente, e pregiudica anche i quartesi privati del suo Sindaco. Ma abbiamo buone ragioni per confidare nella magistratura inquirente cagliaritana. 
Mentre ci pare doverosa la prudenza sul piano penale,  possiamo invece sbilanciarci in qualche valutazione sull’opportunità amministrativa. Conveniva alla città di Quartu l’operazione Cagliari Calcio/Is Arenas? Era nell’interesse della popolazione quartese questo intervento? In realtà, da qualunque profilo si guardi questa scelta, non si riesce a vedere quale vantaggio ne abbiano i quartesi, che il Sindaco e l’Amministrazione comunale sono chiamati a tutelare. Ospitare partite di serie A in uno stadio, che, seppur adattato, è stato costruito per le serie minori, provoca gravi disagi alla popolazione: ad esempio, agli abitanti delle vie circostanti. Pone problemi di parcheggi, da ampliare solo per esigenze esterne e occasionali. E i costi che immancabilmente gravano sulle casse comunali? Si pensi solo al dispiegamento della polizia municipale in occasione delle partite. Si dirà sono costi da affrontare per dar lustro alla città. Certo, ma mentre si vedono i costi è difficile intravedere i benefici. Quale ritorno ha Quartu dal fatto che il suo nome venga abbinato alle partite del Cagliari? Per quanto ci si sforzi non se ne vede alcuno. Pensare che diventi meta turistica estiva o invernale è risibile. Un momentaneo incrmento di vendite nei bar prima e dopo la partita? Certo. Ma basta questo a giustificare un impegno così grosso? Una decisione che, comunque, distoglie anche l’attenzione dai problemi della città?
A me sembra solo amministrazione disinvolta per non dire malamministrazione, mirata più ad un malinteso protagonismo e visibilità del Sindaco e degli amministratori che alla cura dell’interesse pubblico. Una scelta fatta più in funzione dei media e della ribalta televisiva che dell’interesse dei cittadini di Quartu.

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