Appello al Tavolo del centrosinistra sardo

23 Maggio 2013
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Red

Il centrosinistra sardo si prepara alle elezioni regionali del prossimo anno. Il PD lo sta facendo in modo maldestro e controproducente per l’evidente difficoltà di mettere d’accordo le diverse anime e sopratutto i molteplici capicorrente. Questa discutibile conduzione dell’attività preparatoria, volta alla scelta del candidato presidente, desta vivo allarme nella sinistra sarda, poiché rischia di consegnare al centrodestra la Regione per altri cinque anni, mentre l’inconcludenza di Cappellacci rende necessaria e possibile una vittoria del centro sinistra.
Da queste preoccupazioni nasce l’appello che di seguito prubblichiamo che raccolgie molti consensi ed ha come primi firmatari
Vito Biolchini, Giovanni Dore, Dario Satta (consigliere PRC a Sassari), Alessandro Mongili, Giuseppe Stocchino, Alfonso Orefice, Marinuccia Sanna.

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Venerdì 24 maggio e venerdì 1 giugno si riunirà il tavolo del centrosinistra sardo per discutere e decidere su programma, alleanze e modalità di scelta del candidato Presidente.
Le scelte del centrosinistra investono temi decisivi che riguardano i sardi e la Sardegna e richiedono, a partire dagli iscritti e dagli elettori che si riconoscono in questo campo, che per le prossime elezioni regionali i contenuti del programma di governo e la scelta della leadership non possano essere assunte unilateralmente. Il centrosinistra ha fatto della partecipazione la sua ragione d’essere.
In questo quadro tempi, modi e contenuti che si vanno profilando mettono a rischio natura e ruolo dell’alleanza, pregiudicando sia la partecipazione sia l’esito del voto. Ciò significherebbe ben più di una sconfitta elettorale di gruppi dirigenti autoreferenziali, e negherebbe la possibilità di un futuro diverso per i sardi e la Sardegna, vittime di una crisi aggravata dall’incapacità di governo del presidente Capellacci.
Il prossimo governo dovrà essere espressione di un reale percorso di proposta, elaborazione, ascolto e sintesi, che deve avere tempi, contenuti e modi largamente condivisi, partecipati e sostenuti dai cittadini e nei territori. La scelta finale dovrà essere espressione dei valori di un moderno centrosinistra, che sappia parlare a tutta la società sarda con contenuti, donne, uomini e programmi distinti e distinguibili.
Al tavolo ci sono forze che condividono questa impostazione e che credono al principio “una testa un voto” quale unico vincolo per concorrere attivamente alla costruzione collettiva e consapevole del progetto per una Sardegna sovrana del proprio destino.
Facciamo, pertanto, appello al tavolo del centrosinistra ad invertire l’ordine delle priorità della discussione. Si avvii, con contenuti e modalità aperte ed inclusive quali quelle delineate, la fase politico-programmatica e della scelta della leadership, che deve avvenire con primarie aperte, ovvero con la presentazione della sola carta d’identità.

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