Chi ingrossa l’astensione? Siamo noi della sinistra

11 Giugno 2013
Nessun commento


Andrea Pubusa

Chi è quel 25% che si è aggiunto al 25% fisiologico di astenuti? Siamo noi, popolo di sinistra, che in questi venti anni abbiamo assistito non solo alla scesa in campo di Berlusconi, ma alla scomparsa in Italia di un partito della sinistra. E’ quella parte di elettorato che un tempo principalmente votava comunista e che oggi si ritrova davanti l’alternativa fra votare il Cavaliere e un partito che si allea con lui, una forza di centro con propensioni a convergenze di destra. E’ un elettorato che solo in parte vota M5S perché è meno aduso al web e desideroso di partecipazione reale più che di intelocuzione via etere. Fortuna vuole che questa parte consistente di elettorato si ripari nell’astensione con incursioni, alle elezioni politiche, in liste tipo Rivoluzione civile o, i meno anziani, nel M5S. Ma cosa accadrà quando, col tempo, questo antico legame con la sinistra, anche per  cause naturali, finirà? Si tratta di una bomba che in un futuro non lontano può provocare una deflagrazione di tali proporzioni da mandare in pezzi un sistema che, in realtà, della democrazia ha ancora l’involucro, ma ha perso la sostanza. Le ultime vicende hanno con crudezza dato luogo ad un duplice svelamento per il PD e per SEL, il primo ormai del tutto slegato, anche nei simboli e nei richiami culturali, dalla storia e dalle aspirazioni della sinistra, una macchina per il potere purchessia, il secondo ormai ridotto, dietro l’immagine di un grande affabulatore, a tante accolite di cercatori di cariche usando un linguaggio di sinistra, ma con pratiche di potere e di malamministrazione (vedi Cagliari) da far impallidire perfino le più classiche gestioni del centrodestra. SEL ha avuto la funzione di metter pace in tanti cuori che non volevano votare direttamente PD, ma neanche votare più a sinistra (Rivoluzione civile alle ultime elezioni politiche) o astenersi. Ora trovano pace fra le braccia premurose e pacificatorie del Caimano. 
L’astensione per noi di sinistra trova conforto anche nel fatto che il più grande atto di trasformismo della storia d’Italia, l’alleanza del PD con Berlusconi, non ha avuto alcuna reazione in seno al PD e perfino nel suo elettorato. Quando si formò il primo centrosinistra all’inizio degli anni ‘60 del Novecento, il PSI subì una scissione ad opera della sua sinistra (Lussu, Foa, Basso, Vecchietti e compagni) dopo una durissima lotta interna. Eppure quell’esperienza è stata portatrice di grandi novità, dalla scuola dll’obbligo alla nazionalizzazione dell’energia elettrica, allo Statuto dei lavoratori. Alla fine degli anni ‘60 nel PCI ci fu la fronda del Manifesto in dissenso con il compromesso storico in incubazione. Anche la formazione del PD vide la scissione della sinistra, raccolta intormo a Mussi. Oggi nel PD nessuna scossa, calma piatta. Perfino coloro che hanno combattuto in difesa della Costituzione, oggi di fronte all’attacco organico alla Carta che viene dal PDL e dal PD non si ribellano. Direte che si tratta di scoramento, ma non è così. Sono gli stessi che hanno con livore osteggiato Rivoluzione civile e oggi, di fronte alla giravolta del PD, danno la colpa a Grillo e difendono l’alleanza con Berlusconi  in nome del “bene” del Paese. Si preparano questi elettori muti a manomettere la Costituzione, rendendo fisiologica con una legge elettorale truffaldina, l’astensione, ossia la completa eradicazione in Italia di ogni ipotesi alternativa alle attuali ingiustizie anzitutto sociali. 
Molti s’interrogano come potrà il PD riconquistare il consenso di tanta parte dell’elettorato di sinistra. La risposta è semplice: di molti di noi il PD il voto non l’ha mai preso, di altri non lo prenderà mai più. Un partito di centro non può pretendere il voto della sinistra. Meglio buttarlo nel cestino che essere imbrogliati  (o autoimbrogliarsi).  L’astensione redn urgente una risposta di sinistra credibile, che si ponga in alternativa con chiarezza alla destra (PDL) e al centro (PD).

0 commenti

  • Non ci sono ancora commenti. Lascia il tuo commento riempendo il form sottostante.

Lascia un commento