La Giunta Zedda non distingue la libertà di manifestazione dalla concessione per installare una bancarella in strada!

8 Novembre 2013
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Amsicora

La giunta Zedda non finisce di stupire. Sapete l’ultima? Se a Cagliari volete manifestare, per esempio, fare un corteo in difesa della Costituzione, dovete nientemento chiedere la concessione di suolo pubblico. Non solo dovete presentare la domanda di concessione alla Polizia municipale 30 gg. prima della manifestazione, indicando percorsi e soste, Non basta! Dovete precisare anche il presumibile numero dei partecipanti. Poi il comandante dei vigili urbani deciderà se concedervi o non il suolo pubblico.
Voi direte: è uno scherzo di carnevale, tanto già adesso si vendono le zeppole e i panettoni di Natale. Ormai è carnevale tutto l’anno. Ma, ahinoi!, è tutto vero. Ed esiste una documentazione. L’ha fornita Enrico Lobina, consigliere comunale, nel suo sito, con tanto di interrogazione al Sindaco e risposta nientemeno non del Sindaco…ma del comandante dei vigili urbani. Con tanto di carta intestata alla polizia municipale, numero di protocollo e bollo! Il comando della polizia citatdina avrebbe provveduto a stabilire questa strabiliante disciplina sulla base delle prescrizioni della delibera di Giunta n. 260/2011.
Che dire? La previsione del Comune è così  demenziale e in violazione dell’art. 17 Cost. che  i cagliaritani che intendono manifestare possono del tutto prescindere dalla disciplina comunale, palesemente illegittima.
Sorprende però che sotto la giunta Zedda l’amministrazione comunale non sappia disinguere tra una libertà fondamentale e inviolabile e l’esercizio di attività di tipo economico. Una cosa sono le attività espressione della libertà di riunione (manifestazioni: cortei, riunioni in luogo pubblico e simili), altra cosa sono le manifestazioni commerciali, fieristiche, le sfilate di mooda in piazza, l’installazione di bancarelle commericali etc. Solo per queste ultime vale la disciplina comunale se s’intende occupare suolo pubblico. Ed allora, chi vuole esercitare il diritto di riunione in luogo pubblico può tranquillamente, ai sensi dell’art. 17 Cost., dare il preavviso alla Questura e sarà questa a provvedere affinché l’esercizio di questa libertà fondamentale non sia limitata o ostacolata dall’esercizio di altre libertà, come quella di circolazione. E’ sempre stato così. Talora questo contempreamento di libertà porta a lievi modificazioni del percorso delle manifestazioni preannunciato dai promotori, ma in un clima di favor verso  la libertà di riunione, che è fra quelle qualificate come inviolabili dalla Carta costituzionale.
Caro Massimo, se non vuoi cadere nel ridicolo, batti un colpo! Dì al comandante della Polizia locale di leggersi la Costituzione! E’ un consiglio che già abbiamo dato ad uno dei tanti stravaganti prefetti che sono passati per Cagliari.  Uno di questi - come ricorderete -  nell’aprile del 2009 ha emanato un decreto col quale ha preteso di vietare le manifestazioni al centro di Cagliari: via Dante, via Sonnino, piazza Garibaldi, via Manno, Piazza del Carmine, Piazza Giovanni XXIII. Insomma, chi intendeva manifestare a Cagliari doveva farlo a Mulinu Becciu e dintorni!  Una idiozia! Non ha tenuto conto quel prefetto  che l’art. 17 della Costituzione non ammette un divieto ex ante, poiché lo consente solo per le manifestazioni per le quali concretamente esistano comprovati motivi che possano recare pericolo alla sicurezza e incolumità pubblica. Un atto, dunque, palesemente anticostituzionale, lesivo di una libertà inviolabile e per di più insensato a fronte della condotta tranquilla e pacifica dei cagliaritani e dei sardi nelle manifestazioni. Allora invitammo il prefetto a leggersi l’art. 17 Cost. e una risata sommerse lui col suo decreto, timbrato e protocollato. Ora, sarà ancora una risata a rispondere alla seriosa pretesa del Comandante dei Vigili urbani a trattare i manifestanti come bottegai con bancarella (sia detto con tanto rispetto per chi si guadagna il pane vendendo nelle strade). Ma Massimo Zedda, sindaco di Sel e del “cambiamento”, non sente il pericolo che la risata travolga anche lui! Su Massimo, batti un colpo! Dimostra che tu, a differenza di quell’improvvido prefetto, l’art. 17 della Costituzione lo hai letto…e anche capito.

1 commento

  • 1 SARDOZEN
    15 Novembre 2013 - 15:08

    Quando un funzionario di partito diventa amministratore…questo è il risultato, le primarie sono una cosa seria chiunque li faccia nel cdx o il csnsx, o nel MoV5s. Nel 1994 la casta politica in un momento di tranquillità economica, se cade oggi ( e ci sono le premesse governative come così alla Regione ed anche a Cagliari, sarà un dramma per i marginali e i privi di stipendio.

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