Zedda dopo la sentenza

9 Novembre 2013
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 Andrea Pubusa 

Cosa succede ora che il Tar ha annullato le delibere di nomina della Crivellenti? Anzitutto, la sentenza (qui pubblicata ieri) dice che la Crivellenti non poteva neppure essere ammessa alla procedura in quanto non ha neanche presentato domanda per la nomina. Infatti, è stato Massimo Zedda a presentare un curriculum, neanche firmato della Crivellenti, alla seduta del Cda della Fondazione del 1° ottobre 2012 ed ha imposto la nomina contro la volontà della maggioranza dei componenti, minacciando, in mancanza, nientemento che le sue dimissioni. Orbene, l’annullamento della nomina della Crivellenti ha effetto retroattivo. L’atto, in quanto viziato ab origine, viene eliminato dall’ordinamento fin dal suo nascere. E’ come se non fosse mai esistito. Sul piano giuridico la procedura di nomina del Soprintendente torna dunque al 30 settembre 2012 e deve riprendere con l’esame delle domande ch’erano state regolamnete presentate. Fra quelle 40 manifestazioni d’interesse, messe da parte per imposizione di Zedda, si dovrà scegliere il nuovo Soprintendente.
Ma il Cda può seguire altre strade? Certamente, ma prima, come dice la sentenza, accogliendo le censure dei difensori di Angela Spocci e Mauro Mieli, deve motivatamente revocare il bando che aveva deliberato e pubblicato nell’estate del 2012. Deve però motivare, ossia spiegare perché è nell’interesse del Teatro Lirico ritirare quel bando e riavviare la procedura con modalità diverse. E’ facile immaginare che in questo caso la Spocci e Mieli si rivolgeranno ancora al Tar e ci sono fin d’ora buoni motivi per pensare che ci sarà un nuovo annullamento.
C’è anche una terza via: Zedda, se ha i numeri, può paralizzare il Cda e provocare così il Commissariamento del Teatro. E qui si aprono scenari inquietanti, come già lo sono quelli in cui è maturata la nomina della Crivellenti. Si è appreso che questa signora era sponsorizzata nientemeno che da Gianni Letta quando fu nominata bigliettaia del Teatro dal 2008 al 2010. E si è appreso che Nastasi, un alto funzionario del ministero che ha avallato tutta l’operazione cassata dal Tar a costo di fare degli atti che sono un monumento di insipienza giuridica,, era amico di Letta-zio, che gli fece da testimone di nozze in quel di Filicudi. Giri oscuri hanno piegato Massimo Zedda più di quanto non piegarono il vecchio Sorprintendente Pierantoni, che nominò la Crivellenti solo bigliettaia di 2° livello, mentre Zedda l’ha nominata nientemeno che Sovrintendente a 10.000 euro al mese. Massimo ha poi condotto l’operazione con tanta determinazione contro tutti, lavoratori del Teatro, sindacati e opinione pubblica democratica, da lasciar intendere d’essere finito in giri strani per uno che è iscritto a Sel. Si può capire una forzatura così forte, uno stravolgimento di elementari principi di civiltà giuridica, come dicono i giudici del Tar, se la candidata fosse stata di chiara fama. Ma per una ex bigliettaia, a fronte di candidati che avevano retto le più prestigiose istituzioni nusicali italiane, dal Regio di Parma alla Scala di Milano, tanta determinazione nel violare le leggi può avvenire solo se la pressione viene da centri decisionali che ti coinvolgono a tal punto da renderti una loro longa manus, da privarti di alternative.
Zedda non può pertanto cavarsela ora con quel farisaico e banale “rispetto il lavoro dei giudici” di cui ha parlato ieri. Intanto, i giudici del suo rispetto non sanno che farsene e neanche noi cittadini democratici sappiamo che farcene. C’interessa, invece, che i giudici siano un baluardo contro il malaffare e l’arroganza di chi esercita il potere, anche se non ci sfugge che svolgono un’opera di supplenza verso la politica ,che ha ormai abbandonato anche nella sedicente “sinistra” nostrana ogni battaglia per imporre un’accettabile etica pubblica.
Zedda di rispetto può averne uno solo: il rispetto verso noi elettori democratici che lo abbiamo fatto sindaco per cambiiare le cose e che siamo stati traditi. Può solo dimettersi perché la sua fedeltà ai giri che gli hanno imposto la Crivellenti non sono i nostri, non sono i mecccanismi virtuosi della partecipazione democratica per affermare i quali noi lo abbiamo eletto. D’altronde all’orizzonte c’è la fine di Graziano Milia, che cadde da cavallo per una vicenda meno grave e di meno manifesta violazione delle leggi.
Dietro l’angolo non c’è solo il giudizio penale, c’è anche quello contabile. Zedda non solo deve rendere conto dei 10.000 euro al mese accordati illegittimamente alla Crivellenti. C’è anche la buonuscita al vecchio Soprintendente al quale si dice sia stato pagato un anno intero di stipendione per lasciar libero il posto poi assegnato  alla Crivellenti. Un soprintendete - dicono i sindacati - che ha fatto perdere al Teatro perfino consistenti fondi europei e per questo poteva e doveva essere licenziato a costo zero o addirittura con richiesta di risarcimento. E deve rispondere anche del danno economico e d’immagine arrecato a Baggiani, illegittimamente revocato da Zedda dal Cda, come ha detto il Tar, per far posto ad un  suo amico. Deve dimettersi perché una forzatura di questa portata ci dice che il Sindaco risponde a centri decisionali non democratici. Perché non ha rispettato il mandato dell’elettorato che lo ha eletto. Volete una riprova? Secondo Zedda, come abbiamo qui scritto ieri, a Cagliari, se si vuole manifestare, cioé eserictare una fondamentale libertà  costituzionale, si deve chiedere al Comune il suolo pubblico e,  sembra di capire, pagare la concessione! Un’altra follia.      

1 commento

  • 1 Giuseppe De Leo
    10 Novembre 2013 - 19:02

    Un Sindaco come Zedda qualora non voglia dimettersi dovrebbe essere cacciato a furor di popolo. Ha reso carta straccia leggi e norme regolamentari auto vincolanti come il Bando. Ha offeso con il suo comportamento platealmente illegittimo, decine di candidati tra cui il sottoscritto , che hanno sicuramente più titoli della signora Crivellenti. Bene ha fatto Angela Spocci a cui va tutto il mio plauso. Mi auguro ora che il Sindaco Zedda venga severamente punito sul piano penale e sanzionato dalla Corte dei Conti ! Basta con l’arroganza e la prepotenza del potere !!!!

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