Caro Massimo, si dice che le sentenze le hai lette, ma non capite

14 Novembre 2013
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Amsicora 

Caro Massimo,

stai dando i numeri? Ma chi ti ha consigliato le dichiarazioni di ieri. Nei giorni scorsi hai parlato di rispetto del lavoro dei giudici del Tar, distinguendoti in questo dai tuoi colleghi del PDL, che invece i giudici li attaccano, ieri, sprezzante, hai fatto peggio di loro:   “non ho letto le sentenze perché ero a Roma per la candidatura di Cagliari a città della cultura, c’erano le delegazioni dell’Austria, della Svezia….e gli avvocati non sono adesso in Italia…uno a New York, l’altro a….. Per quanto riguarda le somme incassate dal sovrintendente vi ricordo che esiste la figura del funzionario di fatto”.
Te la stai cercando, si dice dalle mie parti, che poi sono anche le tue. Sei sotto inchiesta per abuso d’ufficio, e cioé per aver favorito una persona in danno di altre, nell’esercizio delle tue funzioni ed ora insisti, facendo anche l’arrogante! Non voglio spaventarti, del resto non è questo il caso, ma ricordati che la reiterazione nel reato è una delle cause che giustificano la carcerazione preventiva. Lo so che il mio è un avvertimento fuor di luogo. Ma è fatto nel tuo esclusivo interesse, perchè la tua condotta è esattamente opposta a quella che potrebbe toglierti dai pasticci. Ed io, da garantista impenitente, vorrei che tu riportassi le cose nell’alveo delle regole di buona amministrazione e del diritto e uscissi indenne dalle altre implicazioni, anzitutto da quelle penali.
Sei mal consigliato anche sul fronte della Corte dei Conti quando parli di “funzionario di fatto“. So che non è farina del tuo sacco perché è noto che tu hai studiato tanto, ma - mi consta - che del manuale di diritto amministrativo non hai letto neanche un rigo. E si vede da come amministri! Credimi, ti hanno parlato malamente del funzionario di fatto. Oppure, te ne hanno parlato bene e tu non hai capito. Certo che esiste la figura del funzionario di fatto: quando viene annullata la nomina cade retroattivamente il rapporto di servizio fra la persona e l’amministrazione, ma non il rapporto organico, ossia l’incardizione che c’è stata nell’organo e l’attività svolta. Ti hanno detto bene: la Crivellenti può rientrare in questa figura, ma questo giova solo alla tua amica, che può invocarla al fine di salvare il sontuoso compenso che le hai riservato. Ma quanto sprovveduto sei! A te è proprio il fatto che la Crivellenti salvi il malloppo che può procurati guai! La Procura della Corte dei conti potrebbe chiedertene conto, data l’illegittimità della nomina. Poi tutto questo riguarda il passato e fino all’annullamento, adesso tu e, attenzione!, il cda della Fondazione del Teatro lirico, non avete scusanti, dovete ottemperare alle  sentenze e riavviare la procedura di nomina esaminando i 44 curricula di chi ha presentato ritualmente domanda e tu hai mortificato con le tue stravaganze amministrative. Se non lo fai, aggravi la tua posizione in  relazione all’abuso d’ufficio e rischi in proprio anche sul piano contabile. Come puoi giustificare d’ora in avanti il mantenimento della Crivellenti?  C’è poi la buonuscita all’ex Sovrintendente Di Benedetto e il blitz della Procura di oggi negli uffici del Teatro a prendere i documenti. Perché un ricco premio a Di Benedetto? Perche fargli lasciare libero il posto a suon di euro? C’era già allora un disegno su come sostituirlo? Perché, dopo aver perso un lauto finaziamento europeo, come dicono i sindacati, Di Benedetto non è stato licenziato con richiesta di danni?
Ricordati che puoi essere chiamato a rispondere davanti alla Corte dei conti anche per il grave danno all’immagine arrecato in questo anno al Teatro, esponendolo al ridicolo con le tue iniziative estemporanee. Tieni conto che se poi non la farai franca in sede penale (come invece ti auguro), la tua posizione, in un non improbabile giudizio di responsabilità per danno erariale, si aggraverà. 
Lo so che non lo sai, le sentenze del Tar sono esecutive e Baggiani,  Mieli e la Spocci, se non ti sbrighi ad eseguirle, potrebbero promuovere il giudizio di ottemperanza, chiedendo la  nomina del commissario ad acta. E allora cosa addurrai a tua scusante, che non hai letto le sentenze? E poi sei proprio sicuro che i componenti del cda vogliano seguirti in questa nuova avventura? Già chi ti ha sostenuto finora in seno al cda rischia qualcosina per aver concorso nelle tue prodezze, ora sotto l’esame del PM. Siccome ho fiducia, se non nel buon senso, nella valutazione della convenienza, ho una forte sensazione che, se tu non ti ravvedi, nel cda rimarrai solo. Del resto, finora neanche un cane si è levato a difenderti. Hai tutti contro. Ed allora perché insistere nell’errore? Tutti possiamo sbagliare. Dunque, mutare opinione e dare esecuzione alle sentenze è segno non di debolezza, ma di ravvedimento e di saggezza. Dire spavaldamente che non hai avuto tempo di leggere le sentenze del Tar è controproducente. Anche perché i soliti maliziosi dicono che le hai lette, e più di una volta, ma non le hai capite. Almeno per mettere a tacere le male lingue, vedi di darti una regolata. 

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