Sardegna senza santi nè eroi

28 Marzo 2014
1 Commento


T.D.
Indipendentismo, federalismo, autonomismo, e da ultimo…sovranismo.
Quest’ultimo concetto, cosa voglia dire, io, da studioso delle forme istituzionali, non l’ho ancora capito: nel dibattito giuridico non esiste proprio nessuno che accetterebbe di parlarne.
Comunque, ancorchè formule tutte rispettabili, sono tutte rispettabilmente tediose, se non le incarna una coscienza sincera e rispettata, oltreché condivisa, dalla gente di Sardegna, quella vera, che lavora, o non trova lavoro, e comunque è sofferente e insofferente.
Quest’Isola ha avuto, per tacer d’altri, Gramsci e Lussu. Forse per la sua causa servirebbero anche, oggi, uno Jan Palach o un Gandhi.
Altrimenti tutto rischia di buttare solo in certus de gattus tra “poltronisti”.
Quello che mi preme dire è questo. Io credo che i Sardi siano un’entità peculiare: vogliamo parlare di nazione, sia pur mancata? Va bene. Gramsci non si ribellerebbe.
In un contesto diverso da quello retto dalla vigente e vivente Costituzione italiana sarei indipendentista. E comunque trovo il concetto di indipendenza abbastanza chiaro e onesto.
Oggi sarei più propenso a una evoluzione federalista. Trovo chiaro anche questo concetto, non del tutto incompatibile con i principi fondamentali della Costituzione repubblicana.
Sovranista non so assolutamente cosa voglia dire: è un modo nebuloso per non avere il coraggio di essere ne’ autonomista né indipendentista nè federalista. Intellettualmente non rientra nelle categorie della…trasparenza.
Resta il fatto che i processi di autodeterminazione hanno vie obbligate per affermarsi.
In certi contesti è stata necessaria la violenza rivoluzionaria contro un oppressore armato. In altri, persino contro un oppressore armato è stata efficace la non violenza praticata al limite dell’estremo sacrificio personale. Jan Palach o Ghandi.
Io non credo alle vie violente. Ma quanti di noi oggi si darebbero fuoco per la causa sarda?
E, scherzando un po’, ma non troppo, i nostri pur simpatici amici Muledda, Maninchedda e, senza offesa, Murgia Michela e seguaci vari, sembrano propensi al digiuno sacrificale?
Per tacer d’altri e di noi stessi.
Insomma, è un’Isola, questa, attualmente sprovvista di santi e di eroi.
Non so se è un bene.

1 commento

  • 1 Oggi giovedì 1° giugno 2017 | Aladin Pensiero
    1 Giugno 2017 - 08:09

    […] Dessì su Democraziaoggi. Vergin di servo encomio e di codardo oltraggio e non da poco tempo (http://www.democraziaoggi.it/?p=3357#more-3357), non mi associo alle discussioni personalizzate sulle dimissioni di Paolo Maninchedda. Si è […]

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