Ma con chi se la prende questo Consiglio regionale? E Pigliaru? E i sovranisti?

11 Aprile 2014
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Amsicora

Il bue dice cornuto all’asino“. Cosa si può dire se non questo della protesta del Consiglio regionale della Sardegna verso lo Stato? E questo vale sia per la contestazione della “riforma” (si fa per dire!) di Renzi (Berlusconi) sulle regioni, sia della bocciatura della richiesta di autonoma circoscrizione elettorale per le europee.
I “nostri eroi” hanno confezionato una legge elettorale-truffa, che disincentiva il voto dei sardi e imbroglia quelli che votano, e pretendono che i loro compari nazionali siano invece virtuosi. Insomma, rivendicano da Roma autonomia e rappresentanza per i sardi e in Sardegna mortificano i sardi con una legge-vergogna. Tant’è che i sardi hanno risposto con l’indifferenza. Alle regionali sono più quelli che non hanno votato degli altri, e 120.000 voti validamente espressi (a Murgia e Pili) sono stati buttati nel cestino. Pigliaru governa con il 18% dei voti dell’intero elettorato sardo. Che legittimazione democratica ha? Il Consiglio rappresenta solo i sardi maschi.  Come sotto lo Statuto albertino. Ricordate? Allora le donne passavano dal giogo della patria potestà a quello della potestà maritale e non avevano diritti politici, non potevano far parte delle assemblee elettive. Erano escluse dagli uffici pubblici. Quasi come oggi nell’Assemblea regionale sarda. Ci pensate, in Sardegna è come se non fosse passato il vento liberatore della Resistenza, come se la Costituzione repubblicana fosse di là da venire!
Se un marziano viene catapultato in Consiglio regionale, pensa d’essere in una truce tavola rotonda medioevale, tutta formata di maschi, con qualche donna per ornamento. Oppure pensa di trovarsi dalle parti del Qatar, dove le donne esistono solo con funzioni di sollazzo per il genere maschile.
Come faccia Pigliaru a non sentire disagio? Come fa, con questo Consiglio, a battere il pugno sul tavolo del governo è difficile pensare. Ed infatti nessuno lo prende sul serio. Renzi irride le richieste dei sardi.
Sull’autonomia le corna del nostro bue sono addirittura gigantesche. Il PD sardo, dall’oggi al domani, dopo essere stato fieramente bersaniano, è diventato tutto e convintamente renziano, quando già Renzi aveva detto di voler sopprimere tutto ciò che si muove in modo autonomo, dai Comune, alle province, alle Regioni e al Senato. Lo hanno votato con entusiasmo in tutte le sedi ed ora si lamentano se lui fa le porcate per cui loro lo hanno acclamato! E per evitare sorprese dall’area democratica, il capo del governo le ha blindate con Berlusconi. Sono insieme a Roma, come a Cagliari quando hanno confezionato la legge truffa. Ma vaffa…!
E i sovranisti? Per entrare in Consiglio, hanno baciato la pantofola non di Renzi, ma dei renziani locali. Il Psd’az de is berlusconianus. Servi dei servi: tzeraccus de tzeraccus! Ma cosa s’aspettavano che il turbopresidente facesse un passo indietro? Ma fate il piacere! Tenetevi il seggio, almeno fino a quando la Corte Costituzionale e il Tar non vi disarcioneranno e state muti. Mudus! Non dite che non avevate capito. Perché avete capito tutto. Imbroglioni di idee! Ed ora parlate di Assemblea costituente. Di cosa blaterate se non abbiamo neanche un Consiglio vero? Ma perché non vi battete perché esista un Consiglio regionale di tutti i sardi e delle sarde? Perché non presentate una proposta di legge elettorale che abolisca la legge di cui avete lucrato l’aspetto truffaldino? A voi neanche la dignità di un vaffa…! Neppure questo vi meritate. Prendetevelo, ma per interposto padrone!
Compagni ed amici, ascoltatemi! Sovranisti di tutte le colorazioni e sfumature consiliari, se non mettete le cose a posto in Sardegna, anzitutto con un Consiglio regionale rappresentativo dei sardi/e, non potete chiedere che le mettano a posto gli altri per noi. La Sardegna sta vivendo un dramma e voi, avvinti come l’edera, chi al PD di Renzi, chi a FI di Berlusconi, la state girando in farsa.

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