M5S, Tsipras o astensione?

22 Aprile 2014
6 Commenti


Amsicora

L’altro giorno ho lanciato un avviso ai naviganti della sinistra nel quale facevo un’ovvia considerazione. L’unico che oggi può sculare l’intesa Renzi-Berlusconi è il M5S. Se alle elezioni europee arriva primo, chiederà la crisi di governo e nuove elezioni. Se arriva secondo, l’ex cavaliere ha già detto che della legge elettorale concordata con Renzi non se ne farà nulla perché è pensata per spazzar via la terza forza e lui, il condannato, non vuole suicidarsi; se terzo sarà proprio lui, vuole i suoi voti e i suoi seggi. Non è fesso!
La mia propensione di voto per il M5S muove da un assunto: se la guerra è la continuazione della politica, in qualche modo questa è una forma civilizzata di guerra. E allora, à la guerre comme à la guerre: far saltare il patto R&B val bene un voto al M5S. Mandare all’aria questa intesa scellerata significa salvare la Costituzione dalle manomissioni che i due hanno concordato. Vuol dire anche far saltare l’Italicum, che è come la legge elettorale sarda. Fatta per far fuori l’opposizione vera, dopo essersi rimessi alla sorte per il primo e il secondo posto.
Compagni ed amici, vinta questa battaglia, vedremo. Ma perderla significa essere, questa volta sì, esteti della politica e acconciarsi ad una lunga fase di renzusconismo. Un disastro per la sinistra e la democrazia italiana.
Qualcuno obietta. Ma i 5S sono fascisti. Andrei cauto con questo giudizio. A me consta che hanno fatto ostruzionismo sulla deroga all’art. 138 Cost., che hanno sottoscritto l’appello ultimo di Rodotà-Zagrebelsky & C.,  e che ad ogni occasione difendono le prerogative del parlamento. Lo fanno in modo vivace e talvolta scomposto. Ma, amici miei, il filibustering è vecchio quanto i parlamenti. E’ una forma di esercizio del diritto di resistenza nella aule parlamentari. Non bisogna abusarne, ma, quando occorre, bisogna ricorrervi. Lo fecero le sinistre in occasione dell’entrata dell’Italia nella Nato, nell’opposizione alla legge truffa e in altre circostanze. In questo caso chi non rispetta il parlamento è chi ne mortifica le funzioni, non chi le difende, anche se con toni forti.
Altri dicono che non sopportano l’ignoranza dei grillini. Ma perché son più colti coloro che hanno ridotto l’Italia in questo modo e si propongono di manomettere la Carta? Son più colti quelli che si accordano con Berlusconi? Sono piu’ colti molti dei ministri attuali?
Altri vedono con simpatia Tsipras. Ed anche a me piace come persona e come programma. Ma se la sinistra italiana si è ridotta al nulla, lo deve a se stessa. Una sinistra più mirata al seggio che alla lotta. Anche l’altro ieri SEL ha salvato il governo Renzi, confermando la sua posizione ancillare verso il PD. Sì, si poteva essere d’accordo nel merito, ma qui Renzi va azzoppato sempre e comunque. Lui si e’ alleato con B. per farci fuori. E lo dichiara in ogni occasione.
Certo Tsipras è accattivante ed è votabile. Ma il voto al nobiliato di sinistra qui ed oggi, produce un effetto dirompente o è solo un atto di salvaguardia di una specie in estinzione (per colpa propria)? Qui occorrono rotture, non atti di testimonianzza, per quanto nobili. Date queste due possibilita’, a livello europeo capisco meno l’astensione.
Continuiamo la discussione. Ma, compagni ed amici, ricordate che siamo in guerra, e che se anche noi non l’abbiamo dichiarata, le manovre militari gli altri contro di noi le hanno iniziate da molto e ci stanno facendo fuori. Stanno metendo alla fame le classi lavoratrici e rendendo piu’ precari e poveri i ceti subalterni; li prende per i fondelli con l’elemosina di pochi euro, che poi porta via in altro modo. La Costituzione e la democrazia italiana vanno salvate con ogni mezzo: à la guerre comme à la guerre! O se preferite primum vivere, deinde philosophari.
Abbiamo un po’ di tempo, parliamone ancora.

6 commenti

  • 1 Emanuele
    22 Aprile 2014 - 11:53

    L’obbiettivo è far sì che Berlusconi si sfili dall’accordo. Ho comunque l’impressione che rischi di prendere corpo un mito del sorpasso, che in sé e per sé dovrebbe produrre conseguenze positive. Ciò che è probabile è che il rafforzamento dell’opposizione le possa determinare. Ma perfino gli atti concreti di opposizione di Berlusconi sono una buona notizia per la democrazia italiana. Amsicora descrive una possibilità, per la quale a suo avviso vale la pena esprimere il voto. Dal novero delle possibilità, però, mi ripeto, non va escluso il fatto che, come coalizioni, centrosinistra e centrodestra mantengano la loro centralità. Allora le conseguenze non sarebbero tanto sulla legge elettorale (che potrebbe essere appena ritoccata su richiesta del NCD), ma sulla regressione antiregionalista della riforma del Titolo V (dal momento che per la tenuta del centrodestra è indispensabile la Lega), e sul Senato. E sarebbero anche queste buone notizie, certo. Ma è tutto un ragionamento rimesso al condizionale, in un tempo futuro, che non tiene conto di quali risposte può dare Renzi, e Berlusconi, al nuovo quadro. Non scommetto su nulla, ma potrebbero essere più articolate e duttili di quanto adesso immaginiamo.
    Alla fine, mi tengo il poco che è più vicino a me.

  • 2 T.D.
    23 Aprile 2014 - 13:05

    Caro Amsicora, questo è, in proposito, quello che ho scritto sul mio profilo Facebook l’11 aprile, dopo aver ascoltato una tiepida intervista di Bersani sul tema delle riforme istituzionali.
    “Finito di ascoltare il pur dignitoso Bersani, da Mentana. Ho capito che fine fara’ la sinistra interna del giovane Werther Cuperlo e di Carneade Civati (boh: ma davvero, chi era costui?). Andra’ a finire come noi in passato: calata di brache. Pertanto, faccio il punto sulle elezioni europee, almeno ad oggi, a rischio di dimezzare la lista dei miei amici e, peggio ancora -perche’ mi dorrebbe piu’ assai- delle mie amiche di Facebook.
    P.D. invotabile, Sanluri o non Sanluri (nel senso che non siamo alla rivincita della battaglia di Sanluri, caso mai qualcuno potesse fraintendere).
    Tsipras, voto nobile, contro la Merkel, ma i partitini italiani sono un po’ cosi’-cosi’ (se non li imbarcavano i Greci, chissa’ come ne uscivano: di sicuro non entravano) e comunque in Sardegna non eleggono.
    Grillo mi sta sulle scatole, tuttavia se supera Forza Italia niente legge elettorale Acerbo-ter e pausa di riflessione sull’abolizione del Senato. Solo che tremo pensando a chi (o a cosa) potrebbe far eleggere in Insula.
    Finisce che se mi sveglio male non voto.
    E all’ineluttabile persona che mi fara’ le pippe sul sacrosanto diritto-dovere di votare, diro’ di chiamarmi quando qualcuno vorra’ impedirle di votare (sia pure per chi vogliono loro): capace che scendero’ in piazza a difenderlo, il suo diritto, cosa che magari questa persona non farebbe per me.
    Poi mi girero’ sul cuscino e dormiro’. Come faro’ fra poco.
    Questo si chiama outing. Astenersi da insulti.”
    Non sono sicuro di essere un “esteta della politica”, anche se nei giorni scorsi ti ho scritto che esiste un’estetica dei sentimenti, anche nel voto.
    Però sono un noto dormiglione e ci vorrà altro che un appello al voto strategico, per svegliarmi.
    Cosa comunque sempre possibile.

  • 3 T.D.
    24 Aprile 2014 - 10:31

    Caro Amsicora, non capisco perchè la redazione esiti a pubblicare il mio commento. Beninteso può anche decidere di non farlo: io continuerò a postare si FB gli articoli di Democrazia Oggi che mi piacciono. Tuttavia sarei curioso di sapere qual è l’imbarazzo. Dopotutto siamo arrivati alle stesse conclusioni, sulle conseguenze di un successo di Grillo, quasi in contemporanea (io, forse, con qualche anticipo). Dopotutto il messaggio sul voto “utile” è evidentemente un messaggio in house, rivolto soprattutto alla … sezione PD di un paese del Medio Campidano. Dopotutto è evidente che non ho chiuso definitivamente la porta: ho solo detto che potrei svegliarmi di malumore, il giorno delle elezioni. Capita a tutti, anche a qualcuno di voi e io non ne ho mai fatto questione. Ma se anche Democrazia Oggi fa la Pravda, beh, allora le cose cambiano. Ciao.

  • 4 cesare azzetti
    25 Aprile 2014 - 00:08

    Io invece voterò per Tsipras, perché sono elezioni europee e il gruppo delle forze comuniste e della sinistra radicale è tre volte più numeroso degli eventuali eletti che Grillo potrà mandare in Europa.
    Poi la lista Tsipras in Italia è l’unica forza genuinamente anticapitalista, cioè combatte da sempre contro i grandi poteri finanziari che hanno strozzato economicamente paesi come l’Italia, la Spagna, il Portogallo, la Francia e la Grecia. Poi è convintamente antifascista non ammicca con casa Pound, ma la combatte. I valori della resistenza hanno intriso la nostra costituzione che va difesa per questo e non per altro. Per la lista Tsipras esiste ancora una differenza tra destra e sinistra. La sinistra quella vera e non quella millantata dal PD, difende i diritti dei lavoratori, dei pensionati, dei precari, dei disoccupati, dei senza casa, cioè di chi ha subito in questi anni la crisi prodotta dagli speculatori finanziari, dai padroni senza scrupoli e da politici corrotti e mafiosi. La lista Tsipras è il vero cambiamento e a differenza del M5S presenta candidati esperti e all’altezza dei compiti che i delegati al parlamento europeo devono affrontare. Non hanno bisogno di un capo che li comandi sanno camminare con le loro gambe.

  • 5 Marco
    26 Aprile 2014 - 09:37

    Magari non farebbe male una rilettura del testo di Giorgio Gaber “Destra - Sinistra”, anche per la sinistra quella “vera….??”

  • 6 Michele Annunziata
    28 Aprile 2014 - 17:15

    Perfettamente in linea con la logica di chi, finalmente, capisce che siamo in guerra che non è pranzo di gala. Ok lo scriviamo e ne diciamo e, anzitutto, ne pensiamo, proprio così!

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