Bravo Ganau, quelli della Prima son matti da legare!

16 Maggio 2014
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Amsicora

Quelli o fanno il doppio gioco o son matti da legare.  O sollecitano provvedimenti per compiacere la piazza, ma da far impallinare dal giudice al primo ricorso oppure non sanno di cosa stanno parlando. Chi son quelli? I membri della Prima Commissione del Consiglio Regionale almeno a leggere L’Unione sarda di ieri. Secondo il quotidiano hanno chiesto formalmente e, dunque, penso, dopo approfondita discussione, al Presidente Ganau di revocare in autotutela i vitalizi o quelli più controversi, i baby-vitalizi. Non solo, ma Stefano Tunis, vice della Commissione, si sarebbe prodotto nell’enucleazione di principi giuridici assai arditi del tipo: “Il presidente deve provvedere immediatamente in autotutela”. Revoca in via amministrativa e monocratica subito perché altrimenti, sempre a detta del nostro, “l’approvazione di una legge aprirebbe la via a immancancabili ricorsi al Tar e al ricorso alla Corte costituzionale, con probabile esito positivo”. Stento a crederci, ma se questo è il pensiero espresso dal membro della Commissione, siamo alla follia allo stato puro! Bene ha fatto Ganau a mandarli al diavolo senza mezzi termini. Sarebbe, dunque, illegittima costituzionalmente una legge di riforma dei vitalizi e sarebbe invece legittimo un provvedimento di revoca in via amministrativa ad opera del Presidente. E mentre metterebbe capo ad un ricorso al Tar la legge di riforma, ne sarebbe immune la revoca presidenziale!
Ma dai! Il vicepresidente della Commissione che si occupa delle questioni istituzionali dovrebbe prima di parlare, informarsi sui fondamenti. Suvvia, Tunis, siamo in uno Stato di diritto! Vige il principio di legalità! Il potere amministrativo si esercita se la legge lo attribuisce e secondo legge, i provvedimenti amministrativi sono conseguentemente sempre soggetti alla legge. E allora delle due l’una: o l’atto che concede il vitalizio alla Lombardo è contra legem e allora può essere annullato in autotutela. Ma non dal Presidente, dall’organo che lo ha adottato, che presumibilmente è il collegio dei questori. Oppure il vitalizio alla Lombardo è stato accordato secondo legge ed allora, poche chiacchiere, solo la legge può revocarlo, con implicazioni serie in relazione alla legittimità della legge stessa. Ma se il membro dice che la legge sarebbe in odore di illegittimità, ancor più, anzi certamente, lo sarebbe un provvedimento contra legem.
Amici, sia ben chiaro, finora ho scherzato! Ho preso per buono quanto riportato da L’Unione. Ma, si sa, il giornale, coi tagli e le sintesi inevitabili, ha riassunto male il pensiero di Tunis, il quale voleva dire tutt’altro. Per di più io ho sintetizzato a memoria, con immancabili semplificazioni. Perciò ritiro quanto ho detto finora del membro dell’organo consiliare, confermandogli la mia stima. Le mie parole valgono solo come confutazione di una tesi astratta a conforto della risposta del Presidente Ganau.
Da quanto dice L’Unione la richiesta di revoca d’imperio presidenziale, però, sarebbe contenuta in un atto della Prima Commissione. Una delibera formale, mi par di capire. Se così fosse dovrei dubitare anche del Presidente della prima Commissione. Ma non voglio crederci! Francesco Agus è stato più misurato: nelle dichiarazioni alla stampa ha posto solo l’esigenza di nominare un esperto per fornire un parere giuridico. Ma, caro compagno Agus, col fior fiore di esperti che avete in Consiglio, a partire dal funzionario addetto alla Commissione, smettetela di regalare lauti compensi agli esterni. L’onorario all’esperto può valere il vitalizio di molti mesi della Lombardo! E allora? Visto che, a quel che si vede, non state facendo granché, guadagnatevi l’indennità: studiate e mettete all’opera i vostri valorosi funzionari interni, che certamente sapranno dare le risposte appropriate.
E, infine, perché farvi dettare la “linea” dall’Unione sarda? Suvvia siete una parte importante di un organo legislativo! Potete assumere un’iniziativa autonoma. La materia richiede certamente una disciplina equa e volta a contenere la spesa. Anche in questo blog abbiamo prospettato un’idea. In Commissione potete far di più che enunciare buoni propositi. Potete elaborare e mandare in Consiglio una proposta di legge in poco tempo. La legge è la strada maestra in questa delicata materia, le altre sono scorciatoie per assecondare campagne di stampa, ma che vi farebbero sbattere la testa al muro, la farebbero sbattere anzitutto al Presdiente del Consiglio con ulteriore disdoro delle istituzioni, senza risolvere i problemi. 
P.S. Leggo sempre su L’Unione di una lotta fra conservatori e innovatori. Quelli della Prima Commissione sarebbero fra i secondi, Ganau fra i primi. Attenzione! Gli innovatori non son quelli che fanno o dicono cazzate!

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