Legge truffa alla sbarra: ecco l’ordinanza del Tar

8 Luglio 2014
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Red

E’ stata pubblicata l’ordinanza del Tar Sardegna nel ricorso Ligas ed altri contro la legge truffa regionale. Si conferma in pieno l’assurdità del sistema informatico regionale sulle pubblicazioni nel Buras, che ha registrato il ricorso elettorale fra gli atti di “acquisizione della proprietà”, fottendosene della richiesta dei difensori, che ovviamente indicava come oggetto “ricorso elettorale”. Il Tar ha ritenuto che l’errore del Buras abbia potuto ingenerare confusione ed errore nei potenziali legittimati al contraddittroio. Di qui l’ordine di reiterazione della pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione sarda.
Come abbiamo più volte detto in questo blog, pur con tutta la prudenza del caso, il provvedimeno è un preannuncio di rimessione degli atti alla Corte costituzionale, perché se il ricorso e le questioni di legittimità costituzionale fossero state manifestamente infondate il Tar avrebbe senz’altro rigettato il ricorso, senza ordinare l’integrazione del contraddittorio. Recita infatti il capoverso dell’art. 49 del codice del processo amministrativo sull’integrazione del contraddittorio:
L’integrazione del contraddittorio non è ordinata nel caso in cui il ricorso sia manifestamente irricevibile, inammissibile, improcedibile o infondato; in tali casi il collegio provvede con sentenza in forma semplificata…”.
Si tenga conto inoltre del fatto che il Tar non deve pronunciarsi sulla legittimità costituzionale della legge truffa, ma solo sulla non manifetsa infondatezza delle questioni di legittimità sollevate contro di essa dalla difesa di Marco Ligas. Sarà poi la Consulta a sciogliere i dubbi e a decidere.
Purtroppo il tempo passa e consiglieri abusivi esercitano le funzioni insieme ad una giunta non rappresentativa e inconcludente, proprio perché priva di sostegno sociale e di legittimazione democratica (ha il 60% dei consiglieri, ma solo il 19% dei voti degli elettori sardi). Il governo nazionale, d’intesa col pregiudicato n. 1, affonda l’autonomia regionale e l’economia sarda e loro stanno a guardare, incapaci di idee e sopratutto di mobilitazione sociale. Bisognerebbe convincersi che la rappresentanza e la legittimazione democratiche sono cose serie, non solo formali, ma sostanziali: la Sardegna non ha bisogno di un governo qualsiasi con una grande maggioranza fittizia perché frutto di una legge elettorale truffaldina. Ha bisogno di un governo forte perché dotato di una legittimazione popolare vasta e convinta. La battaglia di chi, anche col ricorso al Tar, vuole una legge elttorale seria non è una iniziativa di anime belle, imbevute di formalismo democratico, è la lotta di chi sa che, senza istituzioni fortemente radicate nella coscienza popolare, la Sardegna va - come sta andando - a picco.

Ecco ora uno stralcio dell’ordinanza del Tar Sardegna.

Il Tar

Considerato:
a) che con apposito decreto presidenziale i ricorrenti sono stati autorizzati
ad effettuare la notifica del ricorso per pubblici proclami;
b) che la notificazione è stata effettuata mediante pubblicazione sul
Bollettino Ufficiale della Regione Autonoma della Sardegna (BURAS);
c) che la pubblicazione è stata eseguita nella parte del BURAS dedicata agli
atti giudiziari, ma nella sottosezione relativa ai “riconoscimenti di
proprietà”;
d) che siffatta modalità di pubblicazione è potenzialmente idonea a
generare errori circa il reale contenuto della pubblicazione stessa;
e) che, pertanto, è necessario disporre che la pubblicazione del ricorso
venga ripetuta, inserendola in una parte del BURAS coerente con l’oggetto
dell’impugnazione;
f) che i ricorrenti dovranno eseguire l’incombente di cui sopra entro il
termine di giorni 30 (trenta) dalla comunicazione della presente ordinanza
da parte della Segreteria della Sezione;
g) che la prova dell’eseguita notifica per pubblici proclami dovrà essere
depositata nella Segreteria della Sezione entro 15 giorni dall’avvenuta
pubblicazione;
h) che per l’ulteriore trattazione del ricorso dev’essere fissata la pubblica
udienza del 12/11/2014;
i) che nel frattempo resta sospesa ogni decisione sul rito sul merito e sulle
spese.
Per questi motivi

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sardegna (Sezione Seconda)
sospesa ogni decisione sul rito, sul merito e sulle spese, dispone
l’incombente di cui in motivazione.
Fissa per l’ulteriore trattazione del ricorso la pubblica udienza del
12/11/2014.
Così deciso in Cagliari nella camera di consiglio del giorno 2 luglio 2014.

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