Tanti devoti e adulatori!

5 Febbraio 2015
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Gianna Lai

La mente offuscata dalla devozione e dal servilismo dei giornali locali e nazionali di fronte al potere, ancora più sempliciotti e confusi ci sentiamo noi cittadini italiani, per la devozione e il servilismo dei politici, espresso in questi giorni durante l’elezione del Presidente della Repubblica. Ora vediamo che anche gli onorevoli sardi si dichiarano tutti amici di Mattarella, come desse punteggio questa amicizia alla loro funzione di parlamentari, e rassicurasse sul valore della politica al servizio di Renzi. Miracolati dal Porcellum, ed essendo privi di alcun mandato di rappresentanza in un Parlamento di nominati, gli onorevoli non possono che inneggiare e lodare (esclusi i Cinque stelle) per essere stati ammessi a questa celebrazione della politica. Compresi Sel e Vendola, accolti in gioiosa allenza dagli uomini del Pd, chè sennò di loro nessuno sarebbe mai entrato in Parlamento.
Per dire come è questo Presidente, bisognerà pure aspettare che svolga la funzione e prenda decisioni. Se difenderà la Costituzione, come sembra di capire dall’importante richiamo alla Resistenza contenuto nel suo discorso, e dalla lunga riflessione sui Principi Fondamentali, l’uguaglianza e la Repubblica che rimuove gli ostacoli dell’Art.3, l’Italia che ripudia la guerra dell’art.11, e poi su tutto lo spirito della Carta, i diritti, le libertà le tutele. Se la difenderà di fronte ad una legge elettorale alla Renzi, dopo aver bocciato il Porcellum dalla precedente postazione nella Corte costituzionale. Se ha attinenza con la funzione, come sembra dal suo discorso, tener conto delle condizioni disastrose in cui Renzi, questa maggioranza e le precedenti, hanno ridotto l’Italia e il lavoro e il diritto allo studio, con leggi sempre imposte in Parlamento mediante la fiducia, e ispirate o supinamente promulgate dal Presidente Napolitano. Se avrà attinenza con la sua funzione aiutare a liberare l’Italia da questo spirito di rivalsa personale dei mediocri e degli ignoranti, che anima partiti e istituzioni, in una corsa a continue sfide giocate in dispregio del bene pubblico. E aiutare a liberare la stampa, l’informazione, da un servilismo, se si eccettua il Fatto e pochi altri, spinto al punto tale da tacere ipocritamente del colpo di mano di Renzi quando ha tenuto nascosto fino all’ultimo il nome del candidato presidente. Quei giornali di ogni provenienza che ogni giorno ci informano sulla unicità della democrazia americana fondata su primarie presidenziali che impongono scelta dei nomi alla massima carica degli States e campagne elettorali con anni di anticipo. Ma avete sentito i Giornale radio della Sardegna, in questi giorni e letto L’Unione sarda?
Aspettare che svolga la funzione il Presidente, come da Carta costituzionale, che faccia il Presidente e parli attraverso gli atti compiuti, per poter anche noi dire ed esprimere pensieri. Aspettare, per dire ed esprimere pensieri, almeno i primi atti di Mattarella Presidente. Pur convinti, noi in difesa della Costituzione che, se fossero stati eletti Prodi o Rodotà o Zagrebelsky o Imposimato avremmo sì, potuto dire fin da subito, confortati dal loro sicuro credo antiberlusconiano e dalle battaglie in difesa della Costituzione, condotte in Parlamento e fuori. Ma, secondo voi, se fosse stato eletto Presidente della Repubblica Prodi, o Rodotà, o Zagrebelski, o Imposimato, avrebbe nel suo discorso d’investitura richiamato la necessità di riportare il Parlamento stesso, ora eletto illegittimamente, nell’alveo della Costituzione? E se fosse stato eletto uno di loro, Berlusconi si sarebbe presentato al Quirinale per celebrare insieme agli altri?

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