Ultim’ora: Il Tar respinge i ricorsi sui fogli di via ai pacifisti

12 Maggio 2016
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 Red

Poco fa il Tar Sardegna ha depositato le sentenze sui fogli di via ai manifestanti NO-BASI. Si tratta di sentenze brevi, che fanno proprie le valutazioni della Questura, richiamando precedenti giurisprduenziali non certo “libertari”.
Il nucleo centrale della motivazione è questo. La giurisprudenza amministrativa consolidata ritiene “che la misura del Foglio di via obbligatorio è diretta a prevenire reati, piuttosto che a reprimerli, e presuppone unicamente un giudizio di pericolosità per la sicurezza pubblica, fondato su concreti comportamenti attuali del soggetto destinatario, ossia su episodi di vita che, secondo il prudente apprezzamento dell’Autorità di Polizia, rivelino un’oggettiva ed apprezzabile probabilità di commissione di reati”.
Quindi, il fatto che la persona sia notoriamente militante dei movimenti pacifisti e dunque sempre presente alle manifestazioni di per sè vale  - secondo il Tar - a concludere per la correttezza della valutazione della Questura.
Detto con tutto il rispetto, secondo queste sentenze, difendere il valore della pace in modo pemanente diventa, sulla base delle relazioni delle forze dell’ordine, una ragione per ritenere che il pacifista un giorno o l’altro compia reati. Si trascura così del tutto la prospettiva costituzionale, sancita dall’art. 11 Cost. di ripudio della guerra e si nega l’alto valore di chi manifesta  per la pace. Si omette di consuierare anche la libertà di riunione (art. 17 Cost.) se la partecipazione a tante manifestazioni pacifiste diventa un indice di pericolosità. Non è assurdo tutto questo.

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