Nei banchetti a raccogliere le firme per il NO

19 Giugno 2016
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Gianna Lai

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Comitato per il NO ‘referendum modifiche costituzionali’. Al centro una grande matita, che sembra riprodurre i colori della pace, Riprendiamoci il voto, Non lasciare che gli altri decidano per te, FIRMA contro lo scempio della Costituzione. Il grande manifesto copre gambe e piedi dei tavolini che, nelle ultime settimane, si spostano da una piazza all’altra del Centro storico, nei luoghi più riparati dal sole; ma non dal vento di giugno, che attraversa impetuoso la città, costringendoci a tenere a bada  fogli per le firme e volantini, e a rinnovare di continuo i manifesti sciupati. Si presentano nelle strade del Centro storico i banchetti, richiamando l’attenzione dei cittadini sui temi della Costituzione e dell’Italicum, e li interpellano su un impegno di voto preciso, sull’idea che ciascuno ha di questi Referendum. Bisognava farlo, per ricordare ancora che ‘la sovranità appartiene al popolo‘, così a gruppi di tre o quattro i partecipanti al Comitato si alternano dietro i tavolini, e trovi gente che ha voglia di esprimersi, “dove è che devo firmare che firmo subito”, e poi si trattiene a parlare con te, e gente che passa dritta, a debita distanza, un percorso a semicerchio, il più possibile lontano da noi. Anche se sei sorridente e amichevole, ti puoi sempre beccare un non ne ho voglia, “non mi interessa”, “tanto non ci vado a votare” o, peggio ancora,  chi, per fortuna rari e di solito incavolati (cattiva cosxienza?), ti dice di essere per il SI. Speriamo che cambino idea. Sai cosa ti salva, di fronte all’incostanza delle persone? il fatto che intorno al banchetto la gente e gli amici si fermino a chiacchierare e a parlare di referendum, di Costituzione e di Italicum,  più o meno indignati contro Renzi e Boschi e Verdini, ‘mi sembrano di notevole e alta statura, non meno dei nostri padri costituenti’. E c’è chi fa la tessera dell’ANPI, ‘contro quell’ignorante della ministra demente’, e chi chiede di essere inserito nella mail list del Comitato per il NO. Ma aspetta, ci sono le coppie di giovani e di anziani, e poi c’è quella simpatica vecchina che abbiamo incontrato due volte, in piazza Repubblica e in via Garibaldi, che dice che si, lei vorrebbe firmare, e al Referendum voterà senz’altro NO, ma che le figlie le hanno detto di non firmare nulla, ché una volta, firmando firmando, si è trovata di fronte una rata da pagare. “Fillu miu puru mi d’ha nau, tu non firmare niente”, interviene un altro anziano, “chi bolinti cosa depinti benni a ch’e nosu, miiih… e da allora io non firmo più nulla!” E poi ci sono i lavoratori, e poi i giovani, ché non è vero che non sono interessati, molti si avvicinano al banchetto senza alcuna sollecitazione da parte nostra, ragazzi dei licei e dei tecnici, studenti di Giurisprudenza e giovani avvocati, specie intorno al Palazzo di Giustizia. E quelli dei Paesi vicini, che non possono firmare da noi, per questioni di autentica, e che vengono invitati a farlo nei Comuni di origine. E poi  quelli del Movimento Cinque stelle, impegnati anche loro a raccogliere le firme, e quelli delle liste di Massidda, e il Sindaco, la sera dopo le elezioni.  
 Mentre continua il lavoro del Comitato per il NO nelle sue sedi, ancora banchetti per le strade del Centro fino a venerdi 24 giugno (San Giovanni Battista, per ricordarvi). Sperando che dal pianoforte della Stazione di Piazza Repubblica ci accompagnino ancora le note di ‘Per Elisa‘, nell’avvicendamento ininterrotto di giovani musicisti pendolari.
  
 

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