Caro Massimo, cosa ne pensi di un sostegno per le tue letture della Costituzione?

4 Novembre 2016
2 Commenti


Amsicora

Caro Massimo,

come ricorderai, ci siamo lasciati prima dell’estate con una tua promessa: “leggerò le carte e poi vi farò sapere come voterò al referendum costituzionale“. Ora, siccome tu non sei un quisquie de populo, uno qualunque come noi, a chi ti accusava di fare il furbone, ho risposto secco che un amministratore della tua portata ben aveva diritto di meditare e studiare prima di prendere posizione. Ricorderai anche che - poiché ti prendo sul serio, terribilmente sul serio - io, dopo le vacanze, ti ho chiesto “a che punto sono le letture?“, ma tu hai continuato a serbare un silenzio misterioso e rigoroso. Ora, però, ci stiamo avvicinando alla scadenza e non vorrei che tu arrivassi al 4 senza aver finito lo studio e la riflessione sulla Costituzione e sul testo Renzi-Boschi-Verdini. Vorrei insomma che il nostro sindaco ci dicesse qualcosa su una scelta così carica di conseguenze per il futuro del Paese e della Sardegna. Anche perché di fronte all’indecoroso bacio della pantofola di Renzi ad opera di Pigliaru, Ganau e Demuro, una tua presa di posizione chiara e netta per il NO ti dischiuderebbe la porta della leadership democratica e progressista in Sardegna.
E allora, siccome capisco che tu hai molti impegni e difficoltà di concentrazione e sono ben consapevole delle inestricabili oscurità del testo Renzi (quanto ti avrà fatto penare il “nuovo” articolo 70!!) vorrei farti una proposta. Potremmo indicarti un sostegno. Sì, una persona che ti segua nelle letture e ti faciliti, con esemplificazioni e chiarimenti, la comprensione dei testi. Lo so cosa pensi: che stronzo Amsicora!, mi tratta come un bambino con difficoltà di apprendimento. Ma credimi, può apparire, ma non è così. Lungi da me questi pensieri, persino irrispettosi! Capita a tutti noi di essere presi da tante cose e di trovare difficoltà a concentraci su una questione che richiede tranquilla meditazione, e allora quante volte pensiamo: “se ci fosse un amico, esperto, disposto a perdere tempo per noi? Una persona paziente e gentile pronta a chiarirci con parole semplici e chiare quanto è oscuro e complesso”. E, bada, in questi casi non crediamo di essere tardi di comprendonio, più semplicemente pensiamo di avere molte cose per la testa e di avere necessità di sostegno. Personalmente, caro Massimo, penso che oggi sia così per te. Ti è caduta fra capo e collo l’area metropolitana e, senza che nessuno degli elettori ti abbia scelto, sei anche presidente di questa particolare provincia! Scherzi degli inenarrabili pasticci istituzionali dell’oligatchia al potere, che anziché combattere vuole il cmulo delle cariche, concentrado nelle mani di pochi poteri e funzioni che dovrebbero essere in capo a soggetti diversi. Certo, mi risulta che non hai brillato negli studi giuridici, che li hai trascurati e poi, chissà?, abbandonati, ma questo non lo hai fatto per scarso impegno o peggio per poltronite, semmai hai peccato di generosità, di quella malattia che prende gli spiriti alti, che abbandonano i loro negozi o affari e si buttano anima e corpo a risolvere i problemi dei consimili, di noi gente comune, della comunità. E questa generosa deviazione di percorso di studi non è certo sintomo di scarsa applicazione o di intelligenza deficitaria. No! Tutto il contrario! E’ segno che l’impengo è rivolto altrove, ai problemi degli altri. E così mentre i tuoi coetanei si facevano il mazzo a studiare e trovarsi, faticosamente e con sudore, una strada nella vita, non è che tu ti grattassi, no!, tu ti facevi un mazzo e mezzo nel partito per studiare e affrontare i problemi della polis. E se poi sei diventato quello che sei diventato, non è certo frutto di oscure trame di partito o di consorteria, ma solo e soltanto del riconoscimento, tradottosi in voto, del tuo impegno politico.
Caro Massimo, come vedi non penso male di te. Anzi! Nessuno più di me conosce e riconosce i tuoi meriti e le tue qualità. Dunque, non adombrarti quando ti propongo un sostegno per l’esame della carte in vista di un tuo pronunciamento per il referendum costituzionale. Se preferisci, non chiamamolo in quel modo, chiamamolo assistente alla lettura, consulente giuridico o, se vuoi, pinco pallino. L’importante che ci capiamo e che tu accetti di buon grado l’idea. Ecco è all’incir ca come la pedalata assistita per chi va in bici, ma non vuole affaticarsi nelle salite. So cosa pensi in questo istante, ti leggo nel pensiero: “furbone Amsicora, col pretesto di un sostegno vuole condizionarmi nella scelta indicandomi un assistente favorevole al NO”. Ma non essere malizioso! Puoi benissimo scegliertelo tu l’assistente, non c’è bisogno che te lo indichi io. O, se preferisci, per la par condicio, te ne prendi non uno, ma due, uno del NO e uno del Sì. Così sei tu, in perfetta autonomia a farti un’opinione. Però, fai in fretta!, il 4 dicembre si avvicina velocemente e anche se il tuo amico Renzi se la sta facendo addosso per la paura e vorrebbe non farci votare anche stavolta (del resto il voto ce lo vuol togliere anche per il senato!), credo che il 4 dovremo proprio andare a votare. Dunque, con una lettura assistita o doppiamente assistita, puoi arrivare in tempo al traguardo e finalmente svelarci il tuo mistero: Sì o No?
 

Post sciptum. Non dimenticare che in base all’art. 17 dello Statuto sardo, che è legge costituzionale, tu, come sindaco di un comune con pià di 10,000 abitanti, sei incompatibile con la carica di consigliere regionale e dunque probabilmente anche con quella di senatore. Come vedi, quel pasticcione di Renzi rischia di non dischiuderti le porte di Palazzo Madama. E poi, suvvia! Sindaco di Cagliari, e poi, senza voto degli elettori, presidente dell’Area metropolitana e poi, senza elezione popolare, senatore…non è un po’ troppo! Dai! Solo per questo dovresti dire NO. In nome dei vecchi e sempre attuali principi di buon senso istituzionale della sinistra.  Dai!, Massimo, rompi gli indugi, dai! vieni con noi!

2 commenti

  • 1 aldo lobina
    4 Novembre 2016 - 18:25

    Ma, Amsicora..! Zedda sarà pure il sindaco di Cagliari..a me personalmente non importa nulla di come voterà. Da sindaco ha giurato fedeltà alla Costituzione. Non ad una costituzione qualunque, a quella in vigore quando è stato eletto. Al Massimo (gli) toccherà di pronunciare un altro giuramento per quella nuova. Come per secondo matrimonio dopo un divorzio. Il sindaco di Cagliari - come il professor Mistretta o il professore Pigliaru non fa tendenza. Confido nella saggezza della maggioranza dei cittadini che si recheranno a votare. C’ è sempre chi ha remato contro gli interessi della Sardegna. I politici spesso sono in prima fila, purtroppo. Hai consumato troppo inchiostro per Zedda. Non pretendere che ti sciorini la lezione di diritto costituzionale. Tanto il suo voto vale ancora 1 in questo referendum. Quanto il mio. Spero che il suo NO si aggiunga al mio. Ma se così non dovesse essere, pazienza! Comunque personalmente apprezzo il politico che ha il coraggio di giustificare il suo voto, anche se è contrario al mio. La disinformazione cerca di far passare come progressista il voto favorevole alla deforma. Non vorrei che il sindaco di Cagliari fosse caduto nella trappola.

  • 2 Oggi venerdì 4 novembre 2016 | Aladin Pensiero
    5 Novembre 2016 - 09:37

    […] Caro Massimo, cosa ne pensi di un sostegno per le tue letture della Costituzione? Amsicora du Democraziaoggi 4 nov 2016 […]

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