Che bella domenica! Che radioso lunedì!

5 Dicembre 2016
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Gianna Lai, presidente dell’ANPI di Cagliari

Difendiamo2

Meglio di così non poteva andare! Li abbiamo seppelliti con una valanga di NO! Domenica, col voto, abbiamo difeso la Repubblica democratica che si fonda sul lavoro e sulla sovranità popolare, chiediamo oggi l’applicazione della nostra Carta, che è diritti della persona e divisione dei poteri. Come già Berlusconi dieci anni fa, l’attuale governo ha tentato di cancellarne perfino il grande significato di legge che appartiene a tutti, ed è questa la vera antipolitica, modificando 43 articoli e irridendo al 138. E facendosi governo costituente, in un Parlamento dominato dal trasformismo, e tentando di fare del referendum una sorta di plebiscito a suo favore.
Li abbiamo battuti severamente| Ora vigiliamo, diveniamo presidi di democrazia anche qui a Cagliari: quello che possiamo dire è che la ripresa del dibattito, durante la campagna referendaria, ci rende di nuovo cittadini, vede un riscatto della cittadinanza. Noi dell’ANPI e il Comitato per il NO, formato da formato da semplici cittadinie tante associazioni (CSS, la Confederazione sindacale sarda, e poi da Libertà e Giustizia, Sardegna Possibile, Cagliari città capitale, Socialforum, CIDI, ecc.). E conforta l’ANPI a proseguire il lavoro sulla cultura costituzionale, di rispetto e attuazione della Carta. Dopo il referendum, partire da questa variegata Accozzaglia che l’ha difesa, per affermare quel patriottismo della Costituzione di cui parla Smuraglia, e rafforzare il processo di identificazione del cittadino nei valori dell’antifascismo e della democrazia. Ripartire dalla partecipazione di questi mesi, dalle ‘Letture della Costituzione’, la gente l’ha riletta e approfondita nel confronto col testo della Boschi, ne ha riscoperto la leggerezza e la forza democratica. Ci si è appassionati in questi nove incontri, così i giuristi, i magistrati e i docenti universitari che vi hanno partecipato, la scansione e i titoli delle lezioni hanno scandito l’andamento stesso della Costituzione, e a noi dell’ANPI è stato chiesto di non smettere le letture. Riprenderemo infatti col prossimo anno, una lettura al mese in difesa della Carta, ma perchè venga rispettata e applicata: lavoro, scuola, salute, divisione dei poteri, i valori dell’antifascismo e della Resistenza, insomma democrazia e uguaglianza, contro ogni avventura di segno oligarchico.
C’è stata, anche durante l’Appello delle donne per il NO, promosso da ANPI e Comitato per il No di Cagliari, una richiesta esplicita di riprendere il discorso, la Costituzione unica garanzia all’approfondirsi delle diseguaglianze nel nostro Paese, e delle diseguaglianze di genere in particolare, alimentate dal sessismo di una società profondamente maschilista. Abbiamo raggiunto le 320 firme, semplicemente rivolgendoci alle donne, che sempre hanno partecipato numerose ai nostri incontri e a quelli organizzati insieme al Comitato per il NO. E poi all’ iniziativa con Sorrentino fin dal febbraio scorso, a quella con la Nicolai a marzo, con Landini a luglio, con Pace a settembre, con Da Torre a ottobre e, insieme a CGIL e ARCI, con Smuraglia e con Francesca Chiavacci a novembre e a dicembre: le adesioni all’Appello sono apparse su Democrazia oggi e il Manifesto Sardo, interessante e motivata la partecipazione.
E le ha avvicinate le donne, questa nostra variegata Armata Brancaleone, sia durante gli incontri ANPI-Comitato per il NO, svoltisi alla CSS, che dobbiamo davvero ringraziare per l’accoglienza e l’impegno durante tutta la campagna referendaria; sia nelle strade e nelle piazze, durante i numerosi appuntamenti per la distribuzioni del materiale e dei volantini; sia durante la mattinata dedicata, nel Corso Vittorio Emanuele, agli Artisti per il NO. Donne e uomini, ha avvicinato questa nostra variegata Accozzaglia, o Armata Brancaleone che dir si voglia, per ricordare che la sovranità appartiene al popolo: e trovato gente che vuole parlare, indignata per il trattamento riservato alla nostra Costituzione, e gente che ce l’ha a morte con Renzi, o che tira dritto, non tanta per la verità, dicendo che vota Si o che non vota. A contare è anche la presenza di tanti amici stretti intorno ai nostri bei manifesti, qualcuno chiede la tessera dell’ANPI o l’inserimento nella mail list del Comitato per il No, coi quali si parla di come proseguire il lavoro anche nei prossimi mesi. E lo scambio del materiale referendario con i Cinquestelle in piazza, dopo gli incontri nelle assemblee, e la loro decisione di cederci spazi elettorali e rappresentanti di lista.
Ma cittadinanza è prima di tutto lettura e conoscenza della Costituzione, lo abbiamo sperimentato in questi mesi. Chiederemo subito ai Comitati per il NO, alla CGIL e all’ARCI, che hanno lavorato insieme a noi, a chi l’ha sempre difesa la nostra Carta, l’impegno preciso perché tutte le donne e tutti gli uomini possiedano in questo Paese la Costituzione; e le ragazze e i ragazzi, le bambine e i bambini nelle scuole, dall’infanzia alla laurea. E che il Parlamento introduca di nuovo lettura e conoscenza della Costituzione, non nel progettificio estemporaneo di questi anni, che doveva combattere la dispersione e invece l’ha alimentata, ma nella ‘formazione del cittadino’, nell’insegnamento della Storia e del Diritto, in questa legislazione del caos applicata alla scuola, discipline fortemente sacrificate, e che invece bisogna rafforzare. E nell’insegnamento della Geografia, come conoscenza degli altri popoli, vergognosamente cancellato in questi anni di ‘grande modernizzazione’, e che va invece ripristinato. Perchè la mamma di Giampiero, in ‘Lettera a una professoressa’, lo dice, “Eppure mi pare che il bambino, da che va al doposcuola comunale, sia migliorato tanto. La sera a casa lo vedo leggere. Sa cosa legge? la Costituzione!”
Da queste poche cose partire, e dal tesseramento, per riprendere il lavoro in città. E per unire ciò che la politica del governo ha separato, in questi anni, e tenuto diviso. L’Anpi è un’associazione aperta e il suo intento rimane quello di promuovere la partecipazione e la cultura dei diritti nel segno dei valori di libertà e giustizia della Resistenza..

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