In ricordo di Tullio De Mauro

12 Gennaio 2017
2 Commenti


Rosamaria Maggio già presidente del CIDI di Cagliari



Tullio de Mauro è stato fra i fondatori del CIDI, il Centro di iniziativa democratica degli insegnanti, associazione che ha iniziato ad operare per una scuola di qualità per tutti oltre 40 anni fa.
E’ stato quindi fra coloro che hanno contribuito a far nascere e crescere il CIDi , una associazione con la quale ha collaborato per formare insegnanti di cui è stato  Maestro, assumendo un impegno di vita per lui così importante come quello di linguista.
Averlo conosciuto è stato per me un onore; attraverso di lui ho imparato ad occuparmi di lingua anche nel mio insegnamento del diritto; ho imparato a prestare attenzione alle paro4le giuridiche che tanto insidiano gli studenti ed i cittadini tutti.
Ho avuto il piacere di conoscerlo anche attraverso alcune esperienze che con lui ho  condiviso .
Nel lontano anno scolastico 2005/6, ho fatto parte della Commissione Tecnico-Scientifica per le politiche dell’Istruzione della Regione Sarda.
Erano gli anni in cui la Giunta regionale aveva preparato un disegno di legge sull’istruzione, aprendosi al confronto con le scuole e costituendo una Commissione di addetti ai lavori, coordinata dal già Ministro della P.I. Prof.Tullio De Mauro.La Commissione cercò nel confronto con la Giunta e poi con il Consiglio regionale di arricchire la legge del pensiero di chi nella scuola lavorava ed aveva il polso della situazione.
La legge, per le vicende politiche che coinvolsero quella legislatura e segnarono il cambio di passo sia a livello regionale che nazionale, non vide mai la luce.
Credo che qualla fu una occasione mancata in Sardegna per avere una legge sulla Istruzione e Formazione professionale, che chiarisse quale progetto di sviluppo culturale poteva perseguire la nostra Regione.
Ancora oggi manca una legge di questo tipo, che altre regioni emanarono tempestivamente dopo la riforma del titolo V della Costituzione.
Ho poi il ricordo di diversi anni di lavoro come componente della Giuria nazionale per la selezione dei lavori delle scuole che seguono da oltre 10 anni il progetto del CIDI denominato “A scuola di Costituzione”.
Il Cidi appunto, attraverso questo progetto, si pone l’obiettivo di portare a scuola la riflessione sulla nostra carta cosituzionale.
Di tale Giuria il Prof. De Mauro è stato illustre componente, assieme al rappresentante della Fondazione Basso, al Presidente dell’ANM, ad alcuni rappresentanti dell’associazione , del mondo della cultura in genere e  della scuola . Anch’io, nel mio piccolo, ne  faccio parte.
E’ stata una esperienza molto gratificante e devo dire che il prof. De Mauro ha apprezzato sempre i lavori delle scuole sarde, anche nell’ultima sessione che abbiamo tenuto nello scorso settembre.
E’ stata l’ultima volta che lo ho incontrato.
Non avevamo molta confidenza perchè io per carattere sono riservata e non avevo perciò con lui quel rapporto amicale che avevano gli altri amici del CIDi che lo chiamavano confidenzialmente Tullio. Lui in piazza Sonnino a Roma, sede nazionale dell’associazione, era di casa. Si tratteneva con noi il tempo dei lavori, poi spesso concludevamo con un caffè e dei pasticcini, ma lui ormai andava via sempre più in fretta; era stanco.
Ricordo un anno , forse 5 anni fa, che mentre si esaminava un lavoro, Lui ebbe a stigmatizzare da linguista l’uso, fatto da quegli studenti, dell’aggettivo “Rigida” per definire la Costituzione Italiana.
Disse che il temine non era linguisticamente appropriato.
Io presi coraggio e gli dissi che l’uso di quel termine non era una scelta di qugli studenti, ma era il frutto di una definizione tecnica che conferiva alla nostra Costituzione la caratteristica di non essere modificabile con legge ordinaria ma solo con legge costituzionale ( da cui la definizione di rigida).Tale definizione era ormai condivisa in dottrina.
Lui non mi rispose ed andammo avanti.
Qualche giorno dopo mi telefonò la Presidente nazionale dell’Associazione per dirmi:Tullio mi ha chiesto di dirti che ha approfondito la questione di cui avete discusso in sede di Giuria e che hai ragione tu!
Ciò che mi colpì, al di là della gratificazione personale, fu la sua umiltà.
Un intellettuale del suo calibro, un linguista indiscusso, non aveva avuto nessuna remora a riconoscere la ragione dell’altro, per quanto meno titolato.
In questo paese, dove spesso l’incompetenza si accompagna all’arroganza, ogni tanto si incontrano uomini del suo calibro, nei quali la competenza si accompagna alla semplicità ed a quella  umiltà che è solo patrimonio dei grandi.

2 commenti

  • 1 ISTRUZIONE/EDUCAZIONE. | Aladin Pensiero
    12 Gennaio 2017 - 10:13

    […] ricordo di Tullio De Mauro Rosamaria Maggio già presidente del CIDI di Cagliari su Democraziaoggi. ———————————– […]

  • 2 Rita Matteucci
    12 Gennaio 2017 - 20:19

    Grazie a lei di questa stupenda testimonianza e ricordo vissuto, preziosi per conoscere tutto quello che è stato fatto da una persona vastissima culturalmente che ha cambiato la vita e la storia di un Paese, il Suo, l’Italia e quella di tantissimi allievi, come me, per oltre trent’anni felice di continuare a crescere e formarsi con lui. Oggi il dolore per la sua scomparsa si quieta nella memoria di tutti coloro che narrano le meraviglie della sua esistenza, così anche i nostri figli potranno apprezzare il bene ereditato dal nostro amatissimo Tullio De Mauro

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