Nei paesi il mostro-burocrazia si vede meglio

16 Maggio 2017
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Andrea Pubusa

Non ho potuto resistere alla richiesta di un gruppo di valorosi giovani di Nuxis, che vogliono cambiare il Paese. Ho accettato la candidatura a sindaco. Dire No mi è sembrato un atto supponente e ingeneroso.  Anche se sono “emigrato” a Carbonia a meno di quattro anni e ho sviluppato il mio percorso a Cagliari, è il mio paese, è un luogo di affetti e ricordi intensi. Impossibile dire no. E poi ho sempre avuto il pallino, retaggio della grande cultura della sinistra vera, di tirar sù giovani. E lì ho visto una squadra di ragazze e ragazzi di valore, che possono dare molto al paese. Una risorsa preziosa, da valorizzare. Poi ho esaminato le altre due proposte in campo e mi sono reso conto che non sono all’altezza del difficile compito di rilanciare un paese impoverito e immobile. L’idea è quella di riqualificare un paese che ha grandi risorse naturalistiche e archeologiche ed un centro storico bello e ancora intatto. Se la nostra lista vincerà in cinque anni darà al paese con poca spesa un volto nuovo ed anche un gruppo di amministratori temprati da una pratica quinquennale.
Ma non è di questo che voglio parlarvi. Voglio dirvi di alcune scoperte che si fanno parlando con la gente comune e partecipando alla vita sociale di una piccola comunità. Cose che dalla città non si vedono, neanche si immaginano. Un pastore mi ha raccontato l’incredibile iter burocratico se vuole mangiare in famiglia una pecora del suo gregge. Un tempo sceglieva la migliore, la macellava, la cucinava e la serviva ai famigliari e agli amici. Ora no, le pecore hanno un indelebile marchio individuale, e se l’allevatore vuole servirla nella sua tavola, deve anzitutto chiamare il veterinaio per visitarla. Superata la visita, la deve consegnare a un macellaio amico, il quale deve, a sua volta, portarla ad un mattatotio autorizzato. Avvenuta la macellazione con tutti i crismi e i timbri, la povera bestia torna al pastore che, finalmente, può cucinarla e servirla a tavola per la gioia di amici e conoscenti. Costo dell’iter non meno di 30 euro se bastano. Di più di quanto allo stesso pastore viene pagata la pecora in caso di vendita.
E se arriva all’improvviso un amico? Il pastore non ha il tempo per macellare la pecora, dovrà comprarla in macelleria, magari spacciandola per sua!
A proposito di pecore, non sapete quanto è buona la pecora in cappotto alla festa de  Su ‘addeu,  la sagra di Nuxis di mezza estate! Una specialità, insieme a is malloreddus, conditi col sugo della percora stessa. Ebbene, questa leccornia alla “Festa della Montagna” non si può gustarla! La Asl non permette. Vieta. Pro Loco stop! Igiene e sanità, bellezze! E dire che fino a qualche anno fa a Su Tippu, la sorgente dove si fa il pranzo nel bosco, si cucinava tranquillamente. Ora solo bistecche, buone, ma giungono sul piatto fredde. E l’acqua? La sorgente di Su Tippu è rinomata, vengono dal paese e dal circondario a rifornirsi  in tanti, ma la Asl per ragioni igienico-sanitarie vuole l’acqua in bottiglia; senza quella. acquistata in negozio e portata nel furgone, niente festa! E così, mentre l’acqua sgorga dalla fonte, la Pro loco scarica i cartoni d’acqua, almeno perché la gente la veda! Ma non basta. senza bagni chimici niente festa. La Asl impone il noleggio di un certo numero di bagni chimici, da metter in mostra, perché la gente segue su connottu e si apparta fra le freche frasche.
Oramai il mostro burocratico crea barocchismi procedimentali impensabili, insegue finalità immaginarie, alimenta se stesso mangiando le attività quotidiane. Nei paesi questa difficoltà è palpabile, anche perché gli uffici sono, di solito, in città e seguire queste pratiche a distanza comporta perdita di tempo e di risorse. E poi c’è l’impersonalità dell’amministrazione. A chi rivolgersi? Dove andare? Conoscete la sindrome da Castello di Kafka? Rapportatela al povero contadino o operaio di paese. Una tortura. Conseguenza: in questi paesi ha forti chance di diventare sindaco chi, stando in città, ed essendo impiegato in qualche ufficio o avendo amici o parenti lì, riesce a dare una mano nel disbrigo di piccole pratiche. A Nuxis, dove tutti sono cacciatori, portare il porto d’arma all’interessato legittima fortemente l’aspirazione alla carica di primo cittadino. Insomma, il mostro burocratico alimenta se stesso e divora i suoi figli, inducendoli anche a scegliersi una rappresentanza speculare all’impasse indotta dalla burocrazia. Che disastro!

1 commento

  • 1 Oggi martedì 16 maggio 2017 | Aladin Pensiero
    16 Maggio 2017 - 08:24

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