UIL: una storia di oggi e una di tanto tanto tempo fa…

14 Luglio 2017
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Amsicora

Dovete ammettere che la posizione della segreteria della UIL sarda è scomoda e imbarazzante. Il Banco di Sardegna, “nel rispetto della vigente normativa antiriciclaggio“, ha proceduto a presentare un esposto alla Procura di Sassari con la descrizione circostanziata e documentata di quanto emerso dalle verifiche ispettive. Niente giudizi, valutazioni o accuse nei confronti di chicchessia, questi spettano al magistrato. Solo fatti. Il Banco di Sardegna rimane in attesa dei risultati dell’indagine di Polizia Giudiziaria attualmente in corso. E anche noi, amici e compagni.
Ma, bella gente, come si fa a negare che il trasferimento di danaro dai conti della Uil sarda a due banche di Ginevra e Bratislava, desti sospetto? Per di più, a favore di istituzioni estere dalla filiale di Villanova Monteleone e da quella di Putifigari. Non basta: il Banco di Sardegna alla fine dell’anno passato ha licenziato il direttore della filiale di Villanova Monteleone. Fatto questo raro e inusuale, segno che le anomalie erano importanti e gravi. Tant’è che il licenziamento non è stato neppure impugnato. E sapete chi era, anzi è, quel funzionario bancario per così dire infedele? Nientepocodimeno che il marito  della cassiera della UIL regionale, fedelissima della segretaria,
E il malloppo? Che consistenza ha il malloppo? Non piccolo, non noccioline. La somma di danaro “sparita” dai conti della Uil sarda sarebbe di circa trecentomila euro. E sapete cosa comprende? Anche 76mila euro della raccolta di fondi per l’alluvione che colpì la Sardegna nel novembre del 2013. Vien da chiedersi: come mai quei fondi erano ancora lì? E come mai anziché nelle zone disastrate stavano finendo in altri lidi, in conti esteri? Si è cattivi e maliziosi se si pensa che ci sia del marcio in questa vicenda?
E la UIL che fa? Riunisce il Comitato esecutivo regionale. Un incontro fiume nella sede regionale del sindacato in via Po a Cagliari, terminato a tarda sera. Pare, secondo fonti del sindacato, sia emerso un forte malessere. E meno male! C’è da vomitare! Non ci crederete ma anche in quel reame al segretario Francesca Ticca e alla tesoriera della Uil sarda sarebbe stato chiesto un passo indietro. Dimissioni immediate, insomma. Quei  76 mila euro della raccolta fondi per l’alluvione del 2013 lì congelati per quattro anni e poi spediti oltremare, anzi oltralpe, lasciano sgomenti.  Fanno male, anche ai meno delicati di stomaco. Ma la Ticca è sensibile? No, amci miei, neanche per sogno! E’ irremovibile,  meglio amovibile, inchiodata. Vuol mostrare la sua estraneità ai fatti da segretario della UIL Ma perché se si mette da parte, se è fuori dalla segreteria, non può dimostrarla la sua immacolatezza? Ma toglierebbe d’imbarazzo la sua organizzazione. Favorirebbe le indagini. Non credete? Ed è questa alfine la posizione che è prevalsa, ma per intervento della segreteria nzazionale, non per autonoma scelta della segretaria regionale.
Se avete pazienza ora vi narro unu contu di tanti anni fa, una favola della mia gioventù.
C’era una volta, tanto tanto tempo fa, un sindacato che dopo molte fatiche riuscì a liberarsi di un segretario regionale vecchio, brutto e cattivo, che per anni fece il bello e il cattivo tempo. Il nuovo gruppo dirigente, spulciando nella documentazione, scopri fatti inenarrabili. Il vecchio, ormai spodestato, e il suo staff amavano andare per ristoranti a spese del sindacato: pranzi, cene a base di aragosta e simili prelibatezze, a spese degli iscritti. Orrore! Scoprirono che anche le cene con amici, parenti e conoscenti, pure quelle delle feste comandate, venivano messe a carico dei poveri lavoratori iscritti al sindacato. Si recarono così da un giovane avvocato di sinistra, il quale consigliò l’iniziativa più ovvia: un esposto alla procura. Bisognava fargliela pagare a quei malvagi e fedifraghi! Ma dopo tante parole, il gruppo non si fece più vedere…
Dopo qualche anno, la stampa regionale diede notizia del cambio al vertice di quel sindacato: i rottamatori furono rottamati. E i nuovi che fecero? Andarono subito da quel giovane avvocato e, incredibile a dirsi, gli portarono un faldone di ricevute di ristoranti, trattorie e simili, da cui risultava che i precedenti dirigenti, quelli, per capirci, che volevano denunciare il vecchio segretario, brutto e cattivo, anch’essi usavano i versamenti dei lavoratori per andare a pranzo e a cena con amici, parenti e conoscenti a spese del sindacato e perfino nelle feste comandate. Il giovane avvocato, sfregandosi le mani, disse fra sé e sé: questa è la volta buona, con una sola denuncia colpiamo i dirigenti spodestati e pure i predecessori. Due piccioni con una fava! Pulizia completa. Un esempio per il futuro, di cui lasciare memoria alla posterità. Ma dopo molti incontri, molte discussioni, d’incanto, i nuovi dirigenti regionali non si fecero più vedere…sparirono.
Si narra che quel giovane avvocato, ormai divenuto anziano abbia sempre sospettato che anche i nuovi dirigenti si siano acconciati ad andare per ristoranti, perfino con amici, parenti e conoscenti e perfino a Pasqua e Natale, a spese degli iscritti. Si dice che quel vecchio avvocato si sia convinto che in quel sindacato fosse invalso il costume di usare la cassa in modo, a dir poco, disinvolto. Chissà cosa penserà della vicenda salita in questi giorni agli onori della cronaca giudiziaria?

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  • 1 OGGI venerdì 14 luglio 2017 | Aladin Pensiero
    14 Luglio 2017 - 16:51

    […] —————————————————————————– A Barcellona l’incontro sulle economie collaborative procomuns Nora Inwinkl – 13 luglio 2017, su LabSus ————————————————————————————– —————-commenti————- UIL: una storia di oggi e una di tanto tanto tempo fa… 14 Luglio 2017 Amsicora, su Democraziaoggi […]

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