Peppino Impastato un compagno presente

28 Luglio 2017
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Red

 Oggi a Ploaghe e Domenica a S. Gavino viene presentato il libro di Giovanni Impastato “Oltre i cento passi

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E’ uscito il 2 maggio per la casa editrice Piemme il libro di Giovanni Impastato “Oltre i cento passi”.
L’eredità di Peppino Impastato e il racconto di quarant’anni trascorsi in prima linea nella lotta alla mafia sono al centro del libro, al quale l’autore ha voluto dare un titolo significativo.
“Dopo la sua morte – dice Giovanni Impastato – la voce di Peppino non ha mai smesso di parlare, di lottare per la dignità delle persone, di illuminare la strada. Una strada percorsa oggi da migliaia di persone”.
Il libro contiene le illustrazioni di Vauro Senesi, che sottolineano, con una fresca ironia e con arguti messaggi alcuni passi e temi toccati dal volume.
Tra le pagine, anche le testimonianze di Umberto Santino, presidente del CSD Giovanni Impastato, che ha dato un importante contributo all’eredità di Peppino, e di alcuni compagni di Peppino.
Il libro è stato presentato l’8 maggio a Cinisi.
Chi ricorda i giorni di quel terribile 9 maggio del 1978? I telegiornali erano dedicati ad un solo tema: l’assassinio di Aldo Moro. Un fatto di tale gravità e portata storica, da oscurare qualsiasi altra notizia. La morte d’ Peppino Impastato rimase dunque ai margini, nascosta. E già questo doveva indurre a sospettare della messa in scena e a dubitare della versione ufficiale. Peppino, terrorista, saltato mentre sabottava con esplosivo la ferrovia. Questa subito la pista degli investigatori. Ma i fatti di terrorismo che hanno insanguinato l’Italia in questo mezzo secolo insegnano che la prima pista, quella che appare la più naturale, è costruita da chi ha commesso il fatto. Più che una pista è un depistaggio. Così è stato per la strage di Piazza Fontana con gli anarchici Valpreda e Pinelli, così è stato per tutte le altre stragi. C’è sempre voluta una paziente e coraggiosa opera di controinformazione per far venire a galla la verità. Peppino era un militante di Rifondazione, faceva tutto alla luce del sole, fin troppo alla luce del sole, a cento passi dalla casa del boss Badalamenti, da risultare perfino provocatorio ed irridente. Uno così non poteva neanche lontanamente pensare alla violenza o ad atti di violenza. Era per la mobilitazione della gente, per la rivolta delle coscienze.
Al nostro mondo, alla sinistra militante, apparve subito chiaro che si trattava di un efferato assassinio di mafia. E così, pian piano, la verità, gridata in ogni piazza, è venuta finalmente alla luce. E Peppino si aggiunge alla lunga serie di combattenti della sinistra, di sindacalisti, di lavoratori che hanno pagato con la vita la loro lotta aperta e fiera alla mafia. Bene fanno dunque a Ploaghe e a S. Gavino a ricordarlo. Parlare di Peppino non è solo un doveroso omaggio alla memora di un valoroso compagno, è anche un modo per continuare e rinnovare un impegno, una lotta, quella che Peppino, col suo esempio e il suo coraggio, non ha smesso di stimolare.

 


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  • 1 Oggi venerdì 28 luglio 2017 | Aladin Pensiero
    28 Luglio 2017 - 08:51

    […] Peppino Impastato un compagno presente 28 Luglio 2017 Red su Democraziaoggi. Oggi a Ploaghe e Domenica a S. Gavino viene presentato il libro di Giovanni Impastato “Oltre i […]

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