Il PD è pervaso da un solo desiderio: la dissoluzione

28 Marzo 2018
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A.P.

Pd, Marcucci e Delrio nuovi capigruppo: ritratto di due renziani diversi
Ascoltate la radio la mattina? Io sì per avere subito un po’ di notizie. Così, in questi giorni d’inizio legislatura, seguo le stravaganti dichiarazioni dei dirigenti del PD. Cose mai viste e sentite! Di solito chi viene tenuto fuori da un’ipotesi di governo dice peste e corna di quella maggioranza in formazione, ne mette in luce le contraddizioni, ne mina la credibilità.  Qui no, tutto il contrario. E così Marcucci, neo capogruppo renziano al Senato, mette in luce, puntigliosamente. le affinità del M5S e della Lega, le convergenze vere o ipotetiche di Salvini e Di Maio. Insomma, i dem tifano per un governo fra pentastellati e leghisti che li escluda, che giustifichi la loro pregiudiziale e dispettosa opposizione.
Cosa hanno in testa i piddini? Chissà? L’idea sembra questa: alleandosi con Salvini i 5S mostrano il loro vero volto e gli elettori, scappati da Renzi, pentiti, tornano all’ovile. Non avvertono i dirigenti dem che invece cresce un’opinione diversa? Come ha potuto il PD tenersi fuori dalla elezione dei presidenti delle Camere? Candidare un proprio esponente alla presidenza del Senato non poneva obblighi in ordine alla formazione del governo. Inserirsi in quella partita era un dovere nei riguardi del 18% degli elettori dem. Poteva anche favorire una soluzione, con Zanda o altri, più accettabile rispetto all’attuale presidente del Senato. Non far valere il proprio peso significa buttare i consensi al vento, scoraggiare il voto ulteriore alle proprie liste. Tenere in freezer i voti anche nella partita del governo sarà devastante per il PD… salvo che costoro non abbiano un piano recondito: nell’mpossibiltà di formare un governo attorno a Salvini o Di  Maio, tirar fuori dal cilindro un novello Monti, un “padre della patria” che prosegua nella politica antipopolare di questi ultimi anni, fondata sull’alleanza PD-FI. Ma Salvini ci starà? Non pare, il Matteo lumbard, così ingenuo da sprecare il suo successo con la minestra riscaldata. Sembra voglioso di stupire. No, questo piano B del PD sembra campato per aria, impossibile. Realisticamente, bisogna ammettere che nel PD è ormai dominante il cupio dissolvi, il desiderio di autodistruzione.

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