Gli insulari ora fanno sul serio, fanno la storia

7 Aprile 2018
2 Commenti


Insularità in Costituzione, depositata proposta di legge

Amsicora

Cassazione1 Gente, sapete che vi dico? Gli insulari nostrani devono essere convinti di scrivere la storia. Di lavorare per la posterità. Va bene una foto ricordo. Ci sta. Coi telefonini si fa in fretta. Ma farne tante e in pose diverse, che senso ha se non essere convinti della epocalità dell’evento? Si capisce una foto nella scalinata esterna del Palazzaccio prima del deposito giovedì in Corte di Cassazione del testo della proposta di legge per l’introduzione del principio di insularità in Costituzione. Ma quella foto di gruppo tipo squadra di calcio all’interno? Nel salone affrescato? Beh questa tradisce uno spirito egocentrico o no? E poi perché andare in comitiva al deposito, quando bastano due delegati? L’idea corre ai manuali futuri di storia sarda. Perché l’effigie di Frongia e non anche quella di Dedoni? E poteva mancare Uras o Cossa? Non sia mai!  In un clima da gita scolastica eccoli tutti in festa a Roma i rappresentanti del Movimento per l’insularità: Roberto Frongia, Emilio Floris, Luciano Uras, Alessandra Zedda, Michele Cossa, Gianfranco Ganau, Attilio Dedoni, Matteo Rocca, Pierpaolo Vargiu, Edoardo Tocco, Giovanni Pileri, Margherita Zurru, Elena Secci, Michele Solinas, Antonello Peru, Piergiorgio Massidda, Vincenzo Corrias, Laura Capelli per la Sardegna, Rino Piscitello e Salvatore Grillo per la Sicilia, il sindaco di La Maddalena Luca Montella e la Direttrice dell’ANCIM Giannina Usai per le Isole Minori, il presidente del Gremio dei Sardi, Antonio Masia, l’euro parlamentare Stefano Maullu. Peccato! Mancava la Mongiu, di cui aleggiava lo spirito, che però in foto, ahinoi!, non si vede.
Storiche le foto, storiche le parole, che in futuro verranno vergate chissà in quante targhe ricordo nelle contrade e nelle piazze dell’Isola. «Inizia oggi un percorso che deve unire tutti i sardi, al di là di qualsiasi logica di schieramento, nella sfida più importante per il futuro della Sardegna – ha dichiarato Roberto Frongia, presidente del Comitato per l’insularità in Costituzione – che può davvero cambiare le prospettive di crescita della nostra Isola e delle altre regioni insulare italiane». «Basta con le vecchie logiche di rivendicazione e di assistenza che ci hanno tristemente accompagnato per lustri, alimentando cultura della clientela e della rassegnazione. Da sabato – annuncia Frongia – inizieremo la raccolta delle firme in tutte le regioni italiane perché vogliamo che il problema della identità e dello sviluppo delle isole diventi davvero un tema all’ordine del giorno di tutta la comunità nazionale!».

Cassazione2«Vivere nelle isole significa avere problemi peculiari nei trasporti, nel costo dell’energia, nelle reti infrastrutturali, nella sanità, nell’istruzione e nella formazione. Sono problemi dell’intera comunità nazionale e non soltanto degli italiani separati dal mare. Non vogliamo privilegi, né regali – ha infine concluso, col petto in fuori, Frongia- le Isole chiedono invece pari punti di partenza e identiche opportunità perché siano finalmente riconosciuti diritti di cittadinanza uguali per tutti gli italiani!».
«Lo Stato riconosce il grave e permanente svantaggio naturale derivante dall’insularità e dispone le misure necessarie a garantire una effettiva parità ed un reale godimento dei diritti individuali e inalienabili». È questo il testo della norma per il progetto di iniziativa popolare, modifica dell’articolo 119 della Costituzione, depositata dal Comitato “Insularità in Costituzione”. Tra i firmatari del verbale del deposito della proposta di legge nazionale di iniziativa popolare anche il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau.
Ora non voglio disturbare il coro e la festa. Ma tant’è. La gita a Roma è finita. Parlo? Parlo. “Padri della Patria Sarda! Consentitemi tre osservazioni terra-terra. La prima: il testo è tecnicamente e concettualmente mal formulato. Non era meglio reintrodurre l’originario testo dell’art. 119? Sentite che forza e che essenzialità: “Per provvedere a scopi determinati, e particolarmente per valorizzare il Mezzogiorno e le Isole, lo Stato assegna per legge a singole Regioni contributi speciali”. Secondo: lnsulari di tutte le bandiere! vi sembra che di questi tempi, con l’aria che tira contro le regioni speciali, sia opportuno e prudente aprire un cantiere costituzionale? Non c’è il rischio di fare autogol? Terzo. Insulari di mille battaglie! Perchè non vi leggete l’art. 13 dello Statuto speciale? “Lo Stato col concorso della Regione dispone un piano organico per favorire la rinascita economica e sociale dell’Isola”. Il piano organico vi consente di fare tutto ciò che può discendere dalla vostra proposta. O siete convinti che basta approvare il vostro testo e, oplà!, tutto è fatto, l’insularità è vinta? I principi necessitano pur sempre di leggi per essere inverati. E richiedono lotte di popolo. Certo, queste abbisognano di ben altro impegno che una raccolta di firme in chiave elettorale e non consentono neanche (porca miseria!) le foto di gruppo a ricordo di una gita festosa”.
Dai, amici insulari, coraggio!  la ricreazione è finita. Tornate in classe. Rimboccatevi le maniche e mettetevi a lavorare seriamente! E…senza foto.

2 commenti

  • 1 Aladin
    7 Aprile 2018 - 08:22

    Anche su Aladinews: http://www.aladinpensiero.it/?p=80900

  • 2 Andrea Murru
    7 Aprile 2018 - 09:33

    Mi sia consentito un Quarto: Cari Insulari, visto lo schieramento così trasversale e vista la presenza, al suo interno, del Presidente del Consiglio regionale Ganau, perché raccogliere le firme su una proposta di legge di iniziativa popolare, quando potreste presentare una proposta di legge costituzionale in aula? Non si affannino nella risposta, già la conosco, quella vera!

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