ANPI: indignazione per il bagno di sangue in Palestina

16 Maggio 2018
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Red 

(manifestazione pro Palestina) 

Si è svolta ieri a Cagliari, davanti alla sede della Rai, una manifestazione contro il massacro, da parte dell’esercito israeliano, di manifestanti palestinesi a Gaza.
La vicenda ha acceso le proteste in tutto il  nostro Paese. Pubblichiamo la presa di posizione di Carla Nespolo, Presidente nazionale dell’ANPI sulla drammatica situazione di Gaza e di alcune altre città dei territori palestinesi della Cisgiordania amministrati dall’ANP (Betlemme, Hebron e Nablus), a causa della guerra scatenata dal governo israeliano contro i manifestanti palestinesi, con molti uccisi e feriti, perfino fra i bambini.

Dichiarazione di Carla Nespolo, presidente nazionale dell’ANPI

“Siamo indignati per il bagno di sangue che sta avvenendo in Palestina. La decisione americana di spostare la propria ambasciata a Gerusalemme e l’entusiastico consenso del governo israeliano contraddicono la storia millenaria di una città internazionale, culla e luogo di culto di varie religioni. Tale decisione è vissuta come un gravissimo oltraggio ed è stata condannata nel dicembre 2017 dalla Assemblea generale dell’ONU. L’inaugurazione dell’ambasciata, le stragi delle scorse settimane e il massacro di ieri potranno causare conseguenze gravissime per Israele e Palestina, per il Medio Oriente e per il mondo intero. È sconcertante l’impotenza della comunità internazionale. In altri casi per molto meno sono stati assunti concreti provvedimenti. Non basta l’assenza delle delegazioni della grande maggioranza dei Paesi dell’UE all’inaugurazione dell’ambasciata americana. Le Nazioni Unite e l’Unione Europea si muovano immediatamente. I governi europei e gli stessi partiti italiani assumano una posizione chiara e ferma. Mai come oggi occorre rilanciare la proposta di due popoli in due Stati, perché la politica dei muri e della repressione feroce porta soltanto a nuovi e catastrofici sviluppi”.

 

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