E bene tagliare 345 parlamentari?

20 Settembre 2018
2 Commenti


 Andrea Pubusa

Risultati immagini per camera deputati foto

Non si capisce se è un disegno di legge del governo oppure una proposta di legge di M5S e Lega. Mi riferisco all’iniziativa di revisione costituzionale per tagliare il numero di parlamentari. Non è irrilevante l’una o l’altra opzione, perché abbiamo sempre detto che la materia costituzionale più che all’iniziativa del governo dev’essere rimessa alle forze parlamentari. Questa per esempio fu una fondata critica alla iniziativa Renzi-Boschi. Dall’annuncio del vicepremier Luigi Di Maio, ospite a Di Martedì su La7, sembra che si tratti di una proposta d’iniziativa parlamentare. E questo è bene, come è positivo che si proceda alla revisione per punti, ossia con emendamenti all’uso degli States anziché a modifiche pervasive ed estese. Anche perché al referendum eventuale si vota sì o no e questo presuppone un quesito omogeneo e limitato.
Detto questo sulla forma che dire sulla sostanza? sul contenuto? M5S e Lega intendono revisionare la Costituzione “per tagliare 345 parlamentari con 100 milioni di euro di risparmi l’anno”. Il provvedimento dunque è finalizzato a contenere la spesa pubblica dopo il taglio dei vitalizi agli ex membri della Camera e alla preannunciata sforniciata ai vitalizi degli ex consiglieri regionali.
Ora se la finalità è questa dico subito che mi sembra del tutto impropria. Non si può modificare la composizione del Parlamento solo a fini di taglio dei costi. Così argomentando si potrebbe dire che la soppressione  fa risparmiare ancor di più. E’ l’obiezione che abbiamo mosso a Renzi per la trasformazione del Senato in un dopolavoro per alcuni sindaci e consiglieri regionali. La riduzione dei parlamentari può essere giustificata solo da ragioni funzionali. Bisognerebbe insomma dimostrare che oggi il Parlamento funziona male perché è pletorico e con la riduzione dei compnenti funzionerebbe meglio. Ma questa prova non è stata data e neanche tentata. In proposito, occorre osservare che la riduzione dei componenti importa un affievolimento della rappresentanza dei territori. Non solo, ma assemblee legislative ridotte agevolano i pasteracchi, sopratutto in Commissione. Così, per esempio, nel Consiglio regionale sardo la riduzione dei consiglieri da 80 a 60 ha comportato una riduzione dei componenti delle Commissioni, e in organi collegiali striminziti la transazione malandrina è più facile. Quindi qualcosa si può forse ridurre, ma in termini più contenuti e sopratutto mostrando la migliore funzionalità (anche in relazione alla rappresentanza dei territori) di un parlamento meno numeroso. Proposte di questo tipo vennero avanzate in passato anche da parlamentari del PCI. Eliminerei, però, del tutto il richiamo al risparmio perchè crea nei cittadini l’idea che è bene risparmiare sulla rappresentanza.  Quest’idea è pericolosa, pericolosissima, è qualunquista. Cosi’ come non va bene che ogni nuova maggioranza pensi  di toccare la Carta; ne sminuisce il valore,  attenua l”idea della sua sacralita’. Forse il M5S farebbe bene a lasciar  perdere: chi tocca la Costituzione muore. Renzi docet.

2 commenti

  • 1 gio
    20 Settembre 2018 - 08:43

    Forse l’uovo di Colombo potrebbe essere: Lasciare inalterato il numero dei parlamentari e dimezzarne lo stipendio. In questo modo si salvaguarderebbe la rappresentatività e si risparmierebbe sui costi.
    Anche perché, i nostri politici, pur con uno stipendio dimezzato, non morirebbero certo di fame.
    Saluti
    Giorgio

  • 2 Aladin
    20 Settembre 2018 - 08:45

    Anche su Aladinews: http://www.aladinpensiero.it/?p=87445

Lascia un commento