Caro Massimo, sono in pena per te…

10 Ottobre 2018
2 Commenti


Amsicora

(Massimo e Matteo ai bei tempi dell’attacco alla Costituzione)

Caro Massimo,

lo so che tu non mi credi, pensi che non sia sincero, che menta, ma te lo dico lo stesso: sono in pena per te. Non ci dormo la notte. mi rivolto nel letto e mi tormento. E sai perché? Perché a Guspini, alla festa de L’Unità, per mostrare il tuo seguito elettorale, hai citato una missiva inviata a te da Franco Boi, autoqualificatosi esponente delle associazioni partigiane sarde, e hai detto, ostentando soddisfazione e forza, che l’ANPI (Associazione nazionale partigiani italiani) ti appoggia nella candidatura alla presidenza della Regione. Un endorsement - come si dice oggi - per lasciare intendere ai compagni guspinesi, molti ancora duri e puri, che tu rappresenti la migliore tradizione della sinistra, qualla che si richiama ai valori della Costituzione e della Resistenza. Ora, caro Massimino, oltre che preoccupante la tua dichiarazione, è triste, tristissima: Franco Boi, persona rispettabile e sempre gioviale, rappresenta solo se stesso e molti nutrono il dubbio (chissà se è vero) che non riesca a dare con successo indicazione di voto neanche alla moglie! E poi non è iscritto all’ANPI, come ha attestato il neosegretario provinciale dell’ANPI, Antonello Murgia in una nota di smentita a L’Unione sarda. Se, dunque, tu hai necessità di sbandierare questi sostegni, vuol dire che sei veramante malmesso. E questo umanamente mi dispiace. Se poi vogliamo buttarla in politica, devo ricordarti che tu non ti sei mai schierato per la difesa della Costituzione al referendum del dicembre 2016 ed anzi, durante la campagna referendaria, ti facevi fotografare un giorno sì e uno no con Matteo Renzi, il promotore del tentativo di sfascio della Carta. Sorridenti, felici e contenti, sembravate due fidanzatini!
Caro Massimo, eri inebriato. Matteo pareva onnipotente, tutti lo osannavano e lo inseguivano. Si ventilava per te una carriera folgorante con lui: non sottosegretario o viceministro, macché!, Ministro vero e proprio! E allora, hai pensato, chi se ne frega della Costituzione, al diavolo il Comitato per il NO e l’ANPI; sarò - ti sei detto - prima sindaco-senatore in quel senato-dopolavoro per pochi consiglieri regionali e sindaci ideato dal trombettiere di Rignano, e poi ministro. Io anche allora ti ho ammonito, insieme a tanti altri compagni e compagne: ti volevamo con noi, volevamo il primo cittadino del capoluogo  schierato per la difesa della Costituzione…, ci sembrava la tua posizione naturale come sponente di SEL. Anche Nichi era dalla nostra parte. Ma, ahinoi!, abbiamo sperato indarno, tu hai serbato un silenzio rumoroso (per noi molto doloroso) fino alla fine e anche dopo.
Caro Massimo, lo so, in politica bisogna essere duttili, flessibili, come nella vita spesso è bene dimenticare, l’oblio talora è prezioso. Ti dico però una cosa da mandare a mente: chi si è convintamente schierato per il NO, non perdonerà mai quanti , a sinistra, hanno detto SI’. Lo ritengono un tradimento morale prima che politico. Quindi tu puoi stare certo: di quei voti non ne prendi neanche uno.  Dovevi pensarci prima, quella macchia ti rimarrà impressa in modo indelebile quanto campi.
Caro Max, questo però è niente, c’è dell’altro. Vedo altre nubi addensarsi sul tuo cammino. Maninchedda dove lo mettiamo? Pensi che brami intrupparsi al tuo seguito, se non lo affronti in singolar tenzone? Se non lo batti in primarie regolari, vere? E che primarie! Non regionali, ma nazionalitarie! E, dal suo punto di vista, ha ragione. Tu chi sei per ambire alla nomination diretta? Sei meglio di lui? Dunque, se vuoi la candidatura for president te la devi zappettare, te la devi vedere con Paolo, che è - ti avverto - un osso duro. Non condivido nulla di quanto fa e dice oggi, ma l’ho visto all’opera nella campagna referendaria contro la legge statutaria di Soru (anche allora tu eri dalla parte sbagliata) e ti posso assicurare che è un mastino, uno che sta sul pezzo tenacemente h. 24, uno che combatte fino allo stremo. Senza di lui fai poca strada, ma con lui chissà se sarai tu il nomber one, il n. 1.
E poi, hai letto l’intervista di Silvio Lai su L’Unione di lunedì? L’ex segretario ti considera alla pari di Maninchedda. Dunque niente investitura diretta, primarie col segretario del Partito dei Sardi o niente. E si capisce la ratio. Senza Maninchedda i resti del centrosinistra sono strabattuti in partenza. Lai dice addirittura che il PD è sciolto, che probabilmente non sarà presente neanche alle elezioni col suo nome e col suo simbolo, l’ex segretario pensa che il PD è talmente inviso agli elettori da schierarsi sottotraccia per non far danni. E allora? Allora tu che fai? Scansi Paolo? Capeggi una lista, senza partiti di riferimento, nascosti per la vergogna? Punti sui resti di una sinistra suicidatasi? Riponi le tue speranze nel movimento dei sindaci? Attenzione! compagno bello, questa è una bufala uguale a quella del voto ANPI. I sindaci votano ognuno per il partito di riferimento. Abbi pazienza, non si scompongo e ricompongono per andare dietro a te. Non crederai che i sindaci di FI si staccheranno per seguire te? O che quelli che sono con Paolo, improvvisamente, vedendoti, saranno folgorati sulla strada di Damasco? Suvvia! Metti i piedi per terra!
Caro Massimo, Silvio Lai ha parlato, ma gli altri satrapi del PD sono silenti. Che pensa Soru? E il tandem Cabras-Fadda cosa trama? E Gannau, che ha buoni credenziali per aspirare? Più che di tal Boi, dovresti avere il loro convinto appoggio . Il loro silenzio è già una sentenza, non credi? Ti avverto, con quei marpioni non basta la non opposizione. Se tacciono, vuol dire che ti stanno pugnalando alle spalle. Per avere un risultato appena accettabile ci vuole uno sforzo convinto di tutti i referenti di quello schieramento in rotta. E la vedo in salita. I capibastone non si mettono da parte e non fanno nulla gratis.
Caro Massimo, credimi, ho vegliato notti intere per trovare una via d’uscita, ho fatto e disfatto mille ipotrei, ho consumato un  blocco notes simulando prefeenze ma niente, niente di niiente. La tua posizione è così incasinata e pericolante che non so cosa dirti. Mi spiace. Non mi rimane che la mozione degli affetti, Col cuore in mano ti invito alla prudenza e a fare i conti con numeri reali, non con quelli alla Boi. Quelli dell’ANPI, per esempio, inizia a depennarli e anche quelli di molti sindaci. Pensa a Maninchedda, pensa ai capi delle consorterie sinistramente silenti, pensa a te, riguardati. Comunque tu decida, buona fortuna! Good luck, amico mio!

2 commenti

  • 1 Franco Boi
    10 Ottobre 2018 - 10:51

    A parte il fatto che, se avete letto la lettera (ma l’avete sicuramente letta e state travisando volutamente) che ho scritto a Zedda io non ho affatto citato l’ANPI, per la quale ho sicuramente più rispetto ed amicizia di quanto ne abbiate voi, vi dico apertamente che questo vostro articolo è pieno di sciocchezze che non sto quì a contestare e contrastare perchè francamente non mi interessa neppure. Quanto a ciò che dite su Massimo Zedda sarà lui a prendere le decisioni che vorrà prendere e che riterrà opportune e così pure per quanto riguarda il PD, credo che saranno i suoi organi dirigenti, che esistono ve lo assicuro, a prendere le decisione che vorranno prendere! Personalmente poi non mi debbo candidare a nulla ma vi ricordo solamente che sono almeno 60 anni che mi occupo di Resistenza, di Liberazione ed anche di Costituzione, che sono in ottime e fraterne relazioni con l’ANPI, con la quale abbiamo già chiarito il malinteso che si é verificato, e che ha fatto una smentita giusta e doverosa, anche dopo aver parlato con me, che ho letto il fatto solo sul giornale! Ed infine lasciatemi concludere: l’ANPI non ha bisogno di avvocati difensori d’ufficio ma ha i suoi organismi dirigenti che io stimo e che sanno prendere, da soli, le decisioni che ritengono opportune. A me, poi ,questo genere di polemiche, che magari a voi piaciono, non sono affatto consone perché ritengo non producano nulla di positivo. E se non mi date alcuna risposta rimanendo sulle vostre posizioni, forse sarà ancora meglio per tutti coloro che ai pettegolezzi non sono affatto abituati ! Franco Boi

    Risposta
    Amsicora ha esattamente detto quanto dici tu, e cioé che l’ANPI non dà indicazione di voto per nessuno, tantomeno per chi, come Zedda, al referendum del 2016 non ha difeso la Carta. E’ Zedda che ha millantato credito facendo a sproposito il tuo nome e quello dell’ANPI alla Festa de L’Unità di Guspini. Dunque, se proprio vuoi prendertela con qualcuno per averti tirato in ballo, dovresti prendertela con lui. D’accordo con te anche sul fatto che l’ANPI non ha bisogno di difensori. Siamo noi democratici che abbiamo avuto e abbiamo estremo bisogno della difesa dell’ANPI.
    Cordiali saluti Andrea Pubusa

  • 2 Aladinews
    10 Ottobre 2018 - 20:49

    Anche su Aladinews: http://www.aladinpensiero.it/?p=88335

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