La doppiezza del Governo sui diritti umani e civili

16 Ottobre 2018
1 Commento


Roberto Murgia

Ho letto su questo blog l’articolo “Riace: Salvini va oltre la Costituzione e il buon senso” e condivido in pieno la preoccupazione che traspare. Tuttavia mi chiedo per quale ragione ci si aspetta che i 5 Stelle al Governo dovrebbero sentire il dovere morale di dire di No all’iniziativa del Viminale. Del resto, fino ad oggi, il Movimento 5 Stelle si è limitato a sostenere la linea politica della Lega per averne in cambio la mera presenza dei suoi esponenti nel governo.
Se ci guardiamo indietro, possiamo ricordare che nessuno dei 5 Stelle del governo ha fiatato quando è emerso che il Ministro Salvini avrebbe impedito lo sbarco dei passeggeri della nave Diciotti; né qualcuno di loro ha avuto da ridire quando la Procura di Palermo lo ha indagato per sequestro di persona. Anzi, lo stesso Ministro Di Maio - dimostrando di aver ben imparato come si sta al mondo – dichiarò, in quella circostanza, che il Governo era compatto con il Ministro dell’Interno e aggiunse che, comunque, il reato di sequestro di persona non rientra tra quelli per i quali il codice etico del Governo prevede l’obbligo di dimettersi in caso di indagine. Non credo di essere pignolo se sottolineo che il codice etico del M5S non contempla il sequestro di persona solo perché era impensabile che un Ministro potesse essere accusato di averlo compiuto e non certo perché la gravità del delitto non meriti la sanzione. Ad ogni modo, il ministro Di Maio, in quella circostanza, preferì fare buon viso a cattivo gioco con una giustificazione che, francamente, disorienta per la faccia tosta.
Questa vicenda, tuttavia, rappresenta solo uno dei casi di disinteresse dei governanti a 5 Stelle riguardo alle iniziative della Lega.
Per citarne un altro, ricordo che nessun ministro dei 5 Stelle ha espresso un giudizio negativo o un filino di preoccupazione quando è stato approvato il d. lgs. n. 104/2018, con cui l’Italia è riuscita a ridurre il gap che la divide dagli Stati Uniti d’America in materia di possesso di armi da fuoco.
Inoltre, riguardo ad un fatto molto recente, evidenzio che nessun membro dei Cinque Stelle al governo ha espresso rammarico per i commenti di soddisfazione dei leghisti sull’iniziativa della sindaca di Lodi. Sottolineo che il provvedimento è legittimo e che il rammarico può solo riguardare la felicità degli xenofobi. Infatti, l’art. 3, comma 2 del D.P.R. 445/2000 prevede che i cittadini non appartenenti all’U.E. che risiedano in Italia possono autocertificare solo stati e qualità personali che siano certificabili o attestabili da soggetti pubblici italiani. Il problema giuridico, quindi esiste davvero.
Sconcerta però che il Ministro Di Maio abbia trasmesso un “post” nel quale ha rassicurato che il suo governo non lascerà soli i bambini e che a dover essere sanzionati con una multa dovrebbero essere eventualmente i genitori scorretti. Questa riflessione non può essere accettata da un Ministro che deve invece rappresentare il problema nella sua completezza e agire per risolverlo. E’ infatti, evidente che il legislatore dovrà subito prendere atto della necessità di un intervento normativo che disciplini l’autocertificazione dei migranti in modo da garantire che i diritti civili siano sempre tutelati dopo un corretto bilanciamento degli interessi in gioco. Purtroppo, la rappresentazione dei problemi nella loro complessiva portata non si concilia con la logica semplificatrice del Movimento, soprattutto quando si tratta di diritti umani e civili che non rappresentano una delle priorità del programma del M5S.
Per concludere, il M5Stelle non interverrà contro Salvini perché non può rischiare di far cadere il governo adesso.
E’ quindi inutile illudersi che i grillini del governo agiranno a sostegno di Mimmo Lucano sia perché molti di essi non considerano in modo negativo la politica di Salvini sia perché una gran parte non intende rischiare la poltrona e il lauto stipendio (a proposito, a quando la riduzione?). Oltretutto non si può nemmeno dimenticare che il Movimento 5 Stelle ha fondato gran parte del proprio consenso elettorale sminuendo la differenza essenziale tra atti di indagine e sentenze definitive. Di conseguenza mi pare difficile che qualcuno di loro voglia oggi esporsi per rimarcare che la vicenda di Lucano presenta sfumature di non poco conto.
La verità è che questo populismo si basa sul rancore di chi era escluso dal processo decisionale di ogni livello (a torto ma spesso a ragione) e sulla voglia di sostituirsi alla classe dirigente. Il M5Stelle è arrivato a governare con un progetto confuso, superficiale ma, soprattutto, con rappresentanti impreparati. Ciò ha messo il Paese nelle mani della destra. Non è un caso se sotto il governo gialloverde sono aumentate le azioni di violenza, anche verbale, contro i più deboli (stranieri, omosessuali, donne, minoranze religiose), le manifestazioni pubbliche di gruppi di estrema destra, i disegni di legge per un ritorno ad una famiglia patriarcale e contro l’interruzione della gravidanza.
L’abolizione della povertà proclamata dal Ministro Di Maio non è percepibile mentre lo è, senza alcun dubbio, la riduzione della sensibilità sociale verso l’importanza dei diritti umani e civili.
Di fronte a questo grave problema, che colpisce le fondamenta stesse della società democratica, vedo la gioia dei padroni Movimento 5 Stelle e dei loro adepti più miopi per la condizione della sinistra – unico vero baluardo per la salvaguardia dei diritti civili e umani - mentre gran parte degli stessi elettori grillini - che certo non avevano pensato ad un governo con la Lega - si interroga sul futuro.

1 commento

Lascia un commento