Di notte… coi magnifici sette

12 Gennaio 2019
1 Commento


Amsicora

Ahime! Amici miei, ad una certa età si dorme meno. Da bambini non si sa cosa sia la notte. Un bel mistero! Il mondo dei sogni! Si va a letto e, d’un fiato, si dorme fino al mattino, quando il sole è già sorto. Adesso invece la notte “non è piccola per noi” e non è neppure quel dolce passatempo, fuori casa con amici, degli anni verdi. E’ la lunga attesa del giorno. Un tempo noioso, che devi interrompere facendo un’azione che ti riconcili il sonno. Guai rimanere, rivoltandoti nel letto! Parola di esperti. Devi inventarti qualcosa. Può essere la lettura di un libro, meglio una tesi o un documento politico, oppure, alla disperata, guardare la TV.
Stanotte, zap!, ecco una cosa che fa per me. Che bello! A Sardegna1 schierati in bella mostra, l’uno accanto all’altro, i magnifici Sette. I candidati alla presidenza: da destra Murgia, Zedda, Ines Pisano, Solinas, Maninchedda, Pili e Desogus. Ho un istintivo senso di sollievo. Ecco una cosa che fa per me, per riprendere subito sonno! Poi mentre il buon Tasca fa le domande, ecco che iniziano le risposte e, in automatico, i miei sbadigli. Tutti uguali, aria generica, stantia e fritta. Fuori dal coro la Pisano che non si accorge che la politica è altra cosa dall’aula di giustizia. Parla solo di impugnazioni, sennonché i politici spesso i provvedimenti non hanno bisogno di impugnarli perché possono ritirarli o farne di nuovi secondo il proprio orientamento politico-amministrativo. Se non l’avete visto, cari amici e compagni, mi chiederete cosa hanno detto i magnifici sette. Boh! Parole di circostanza, tutti uguali, compitino con enunciazione di buoni propositi, della serie natalizia “saremo bravi e buoni“. Paolo Maninchedda chiede per l’ennesima volta poteri, ma non dice quali e non dice perché non si inserisce nella partita Lombardo-Veneto-Emilia Romagna/Governo che poteri ne darà di certo, specifici, concretamente e non a parole. E darà anche soldi. Ma lui vuole ben altro, che la Befana o la fata Turchina gli porti la Natzione. Solinas non si capisce cosa vuole. Se non avesse la cravata, sembrerebbe un buon curato di campagna che ad ogni male esposto dai parrocchiani risponde pacatamente, sempre in modo uguale e consolatorio, del tipo: “ci penserà la Provvidenza, andate in pace!“. Pili sfodera la solita grinta, ma anche lui - come Paolo - non plana, vola alto, molto alto, altissimo, ricorda il grande Clint in “dove osano le aquile“. Murgia, al contrario non prende il volo, avanza pancia a terra, dice cose di buon senso su progetti e finanziamenti europei perduti e da non perdere in futuro.
Chi dimentico? Ah! Massimino. Balbetta, dice cose folli, tipo che con lui a Cagliari è tornata la classe operaia ed è scomparsa la disoccupazione. Ergo, fare di Cagliari il modello per la Sardegna. Incespica sulle parole. Si vede che confida nella sua bella faccia, non c’è dubbio la più accattivante (dopo quella di Ines, ovviamente), anche se vien da pensare “dietro la faccia niente” ovvero “come ti nascondo la vergogna di questo centrosinistra di Pigliaru”. E Desogus? Sembra Nicolino, il mio compagno di banco delle elementari. Nicolino quando la maestra lo interrogava ripeteva la lezioncina diligentemente. Così Desogus legge monotamente un foglio col compitino di buoni propositi. I pentastellati sono stati spesso spiazzanti, effervescenti, fantasiosi. Quant’è lontano il Grillo sognatore e avveniristico, che accende l’immaginazione!
Ma per me, data l’ora, va bene così! Meglio non mi poteva andare! Che mortorio! Tutti in fila, tanti Pigliaru, tristi, grigi, tanti cloni, seppure con facce diverse. “Eppur si muove!“. diceva quello. Il mondo gira. C’è la partita dei poteri alle regioni del Nord in cui inserire la Sardegna con forza, lì ci puoi mettere insularità e tanto altro; c’è l’art. 13 Statuto (gente! legge costituzionale, sempre vigente) per rimettere in piedi un grande piano di sviluppo dell’Isola e montarci sopra un movimento di massa, o, se preferite, mettere in moto la Natzione, c’è la battaglia natzionale e internatzionale contro la RWM, e quanto sarebbe divertente metter sù una riflessione e una lotta per l’occupatzione al tempo della robotica e della globalitzatzione. Niente di niente, sempre e solo parole, Murgia coi progetti eurpei mancati, Ines con le sue impugnazioni, Massimino con la sua bella faccina, Christian pacatamente nulla, Mauro vrrr vrrr vrr, motore immobile, Nicolino compitino. Parole, parole, parole solo e sempre le stesse. Ma per me, data l’ora, va da dio. Miracolo! Olè! Che bello! Morfeo mi avvolge all’istante, al secondo giro di interventi, guidato dalle domande del buon Tasca. Il sonno, come per incanto, mi assale, pesante, irresistibile. Sto pensando di dichiararmi apolide, non sardu, non natzionale, non indipendentzista e neanche autodeterministza, apolide, senza patria, sine pandela! Ma non faccio  in tempo a finire il pensiero, gli occhi mi si chiudono, corro a letto e, per la paura di risvegliarmi  coi mortiferi Sette ancora davanti, dormo di fila fino al mattino! Eccomi qui, buongiorno!

1 commento

Lascia un commento