Caro Mirasola, Zedda col suo “continuismo” divide la sinistra: parlaci della rottura in Sinistra italiana sarda

15 Gennaio 2019
2 Commenti


Roberto Mirasola a domanda risponde


Zedda viene presentrato come un federatore, in realtà sul suo “continuismo” rispetto alla deludente esperienza di Pigliaru sta spaccando verticalmente l’elettorato di sinistra, che vorrebbe una svolta chiara e netta. Da questo punto di vista la rottura di Sinistra italiana sarda è un fatto clamoroso, ma sotto traccia gli abbandoni silenziosi sono tanti. Ne parliamo con Roberto Mirasola, segretario provinciale di SI, uscito dal partito insieme al segretario regionale e a una fetta ampia del gruppo dirigente sardo.

Caro Mirasola, questa uscita in massa da Sinistra Italiana in Sardegna non era nell’aria, anche se filtrava l’esistenza di una contrarietò diffusa alla alleanza con Zedda…
…Beh, i tempi oserei dire che erano più che maturi, da tempo il malcontento serpeggiava all’interno del partito, da tempo io e gran parte dei compagni venivamo continuamente mortificati da atteggiamenti autoritari che nulla hanno a che fare con i più comuni principi della democrazia.

Ciò che sorprende in questa vicenda è la mancanza di dibattito. Di solito queste rotture sono precedute da una discussione interna ed esterna abbastanza intesa. Qui, invece, nulla, cosa è successo?
In definitiva all’interno di Sinistra italiana tre o quattro persone della vecchia politica, hanno prima cercato di portarci dalla loro parte nell’acritico sostegno a questo nuovo Campo Progressista che ha paura di chiamarsi PD, ed ex Sel, ma  altro non è che il rimpasto di ciò che ci ha governato in questi ultimi cinque anni. Niente di nuovo, solo puro maquillage, solo puro marketing politico, e non essendoci riusciti hanno cercato di renderci “innoqui”, di neutralizzarci.

Insomma, vuoi dire mettervi a tacere. Ma non vi siete mai confrontati in assemblea?
Eh no! E’ proprio questo il punto, non ci hanno permesso alcun confronto assembleare sulla giunta Pigliaru e sul continuismo mascherato di Zedda, l’ultimo verbale di assemblea attesta la loro scomparsa (fuga) prima del voto. Diciamo che, vista l’impossibilità di batterci lealmente sul campo, hanno pensato che un aiutino dal Nazionale (che raddrizzasse l’andatura) fosse alquanto necessario.

Quindi l’appoggio a Zedda di Sinistra italiana non è frutto di una decisione democratica e condivisa degli iscritti sardi, ma di una forzatura?
Da bravi manipolatori, hanno dato mandato di compiere l’operazione proprio a colui che era stato candidato in Sardegna, al quale noi stessi avevamo fatto campagna elettorale per le politiche di marzo 2018, proprio colui che, secondo ogni buona regola della mediazione, non avrebbero dovuto scegliere e lui stesso, per correttezza, non avrebbe dovuto accettare.

Il passaggio più ovvio sarebbe comunque dovuto essere una decisione degli organi dirigenti sardi.
Certamente! Ma il compagno designato dall’alto ha pensato bene di fare un giro di telefonate e senza preoccuparsi di capire come mai ci fosse questa divisione all’interno del partito e cercare di sanare e salvare quanto di pulito ancora c’era, ha posto la domanda: “ma voi ci stareste in coalizione con Zedda? Si o no?”

Una sorta di referendum individuale, sembra una burletta…
Eh no, non scherzo affatto! Eccola qui la grande politica! Imposizione dall’alto dell’alleanza con Zedda, senza nessuna riflessione sull’operato del governo di centrsosinitra nell’Isola.

Certo che rompere Sinistra Italiana per l’appoggio a Zedda, senza entrare nel merito della politica del centrosinistra in questa legislatura è insensato. Ma voi ora cosa farete?
Cosa facciamo? Noi facciamo politica! La facciamo con chi ha voglia di ricominciare, ha voglia di parlare di Sardegna, ha voglia di mettersi in gioco senza un tornaconto personale, ha il coraggio di dire no anche quando questo no pare scomodo, anche quando ti accusano di voler far vincere le destre ed i populisti.

Ma chi è che ha fatto crescere i c.d. populisti a scapito della sinistra?
E’ questo modo di fare politica; ha allontanato tutte le brave persone, ha allontanato coloro che stanchi di questi deteriori e antidemocratici comportamenti ha pensato bene che non votare o votare per un movimento che promettesse loro di stare fuori dai soliti giochetti fosse la scelta corretta.

Ma i dirigenti della c.d. sinistra si son fatti un esame di coscienza? Chi ha mandato al governo del paese le destre ed i populisti, (come li appellano loro)? Chi sono i populisti?
I populisti, a ben vedere, sono i nostri amici, i nostri fratelli, i nostri padri! Tantissimi vicino a noi hanno votato Cinque stelle proprio per gravi colpe della sinistra.

Ora non si può gridare allo scandalo ed essere ipercritici su tutto, mentre si è taciuto per troppo tempo…
…Mentre si è permesso ogni cosa al centrosinistra che ora vuole riandare a governare la Sardegna. Se penso che, sino a poco tempo fa, Zedda camminava a braccetto con Renzi per distruggere la nostra Carta Costituzionale…

…E la nostra autonomia…
… si è stati in silenzio mentre si abrogava l’articolo 18 che ancora tutelava i  lavoratori, si è stati in silenzio mentre arrivavano i salva-banche dell’amica Boschi, si stava in silenzio mentre Minniti anticipava ciò che ora fa l’attuale governo sulle politiche in campo dell’immigrazione.

E a livello Regionale?
Vogliamo parlare del Mater Olbia? Vogliamo parlare dello scasso degli Enti Locali? Vogliamo parlare della Legge Urbanistica? Vogliamo parlare di lavoro, quando l’attuale giunta (chiamiamola Campo Progressista) autorizza una marea di tirocini spacciandoli per lavoro? Vi sembra dare lavoro far lavorare in Procura delle persone con un orario di trenta ore settimanali per 450 euro al mese?

Certo che non pretendere una netta discontinuità rispetto a tutto questo è insensato, un vero suicidio…
Ma di che parliamo? Per favore! Siamo seri. La coerenza non pagherà subito ma ce ne tanto bisogno! Hai chiiesto cosa faremo? Continueremo con pazienza a lavorare nei movimenti senza illusorie scorciatoie elettorali. Qualcosa di buono alla fine certamente verrà.

Lo credo anch’io. Buon fortuna!

2 commenti

  • 1 Aladin
    15 Gennaio 2019 - 16:24

    Anche su AladiNews: http://www.aladinpensiero.it/?p=92207

  • 2 Giovanni Urracci
    16 Gennaio 2019 - 10:23

    Caro Mirasola, Ti assicuro che mi ha fatto molto piacere ricevere tramite Pietro Casula il Presidente dei Sardi nel Mondo Ho avuto la prova, ennesima, su quanto scrivi della rottura in sinistra italiana sarda. Zedda viene presentato come un federatore. ho avuto modo di conoscere il padre Paolo negli anni del grande PCI quando era consigliere regionale. la decisione nel dare appoggio a Zedda penso sia la via migliore da parte nostra non avendo altra possibilità prima che il popolo sardo ceda la regione al centro desta. i 700 mila sardi con i 400 mila all`estero ” LA SECONDA SARDEGNA” questa diaspora potrebbe il 24 febbraio far capire anche a Zedda che oggi la Sardegna deve tornare ad essere protagonista. anche se Pigliare col resto delPD non e riuscito… dobbiamo prvarci noi…l`avvio delsuperamento dei blocchi militari contrapostie la profonda trasformazione democratica in URSS e nei paesi dell`Est europeo avvenute su una linea che non contradiceva richiama le migliori tradizioni del pensiero democratico e dell`umanesimo socialista. cambiano radicalmente i termini della politica mondiale, europea e italiana… la nostra Sardegna ha bisogno dei suoi figli sparsi nel mondo, e noi abbiamo il dovere di richiamarli… noi siamo pronti con voi alla adesione con Zedda per promuovere tutte quelle storture avvenute negli anni dal1946 fino ad oggi… in attesa invio i migliori auguri nel difficile compitò.. Giovanni Urracci coordinatore del sardi nel mondo in Svizzera

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