Sinistri di tutte le bandiere! Che ne dite del reddito di cittadinanza, TAV e Venezuela? Va bene o ci vuole benaltro?

8 Febbraio 2019
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Amsicora

Compagni  di tante battaglie, cosa pensate del reddito di cittadinanza, del Tav e del Venezuela? Che ne dite della posizione del M5S? Questioni calde, sul tappeto, dirimenti, non quisquiglie. Qui si decide non tutto, ma molto  dello sviluppo della politica nazionale. Compagni! Sono stupefatto. Mi aspettavo una posizione di questo genere: d’accordo sul reddito di cittadinanza, è una conquista importante, difendiamola dagli attacchi delle destre e di lor signori. E’ imperfetto, certo, ma lavoriamo a migliorarlo cammin facendo. E invece no, ahinoi, botte da orbi da destra, centro, centrosinistra e sedicente sinistra.
Ne volete la prova? Eccola, Ieri guardavo una trasmissione TV dove un sinistro estremo di Potere al popolo faceva le pulci al reddito e ne declamava i difetti: è una misura assistenziale, non crea sviluppo, ci vuole benaltro (ecco il benaltrismo!), ci vuole il lavoro. D’accordo, compagni di mille battaglie, ci vuole l’occupazione. Ma, nelle more, umilmente vi chiedo: è meglio che il povero dioccupato o pensionato non abbia il minimo per vivere o è preferibile che ce l’abbia? Lo so, benaltrisiti di benaltro intelletto, la mia è una considerazione semplicistica, banale, ma non mi vergogno di confessarlo io in queste cose sono terra terra. Per esempio, penso a quella vecchietta che al mio paese mi diceva di vivere con 400 euro al mese e penso che sarà felice di averne quasi il doppio. Non solo sono così semplicione da pensare che se a lor signori (e anche quelli come me) viene tolto qualcosa per darlo alla mia cara vecchina o a un disoccupato, questa sia cosa giusta e buona; lor signori neanche si accorgono del taglio, mentre lei, la vecchia, o lui, il discoccupato, dell’aumento si accorge e come!
Poi, sempre in TV, una giornalista con lavagna spiega del lavoro che il beneficiario in età lavorativa non può rifiutare. “Alla terza chiamata - dice - non c’è limite di distanza, un campano, cui viene offerto un lavoro a Udine, deve accettarlo“. Mai l’avesse detto! Ecco irrompere il compagno collegato da Milano: “questa è una deportazione!”, dice agitato. “I lavoratori vanno rispettati! Va rispettata la loro dignità!“, incalza. Ammetto, son rimasto basito. In un lampo ho pensato a cosa avrebbe detto mio padre, persona mite, dignitosa e ottimo lavoratore. Mio padre avrebbe detto che quel lavoratore avrebbe dovuto accettare.
Mentre nella mia testa frullavano questi pensieri, ecco che un altro intelocutore, non so di quale parrocchia, ha detto la stessa cosa che penso io. Ne è nato un acceso contrasto verbale. Benaltristi!, a capo chino e cosparso di cenere, vi confido che io ero d’accordo con quest’ultimo e in disaccordo col compagno, veterano di mille battaglie. Sono rimasto scosso e per tutta la notte non ho dormito, cercando di capire se per caso la mia convergenza sulla posizione dello sconosciuto filogovernativo, non fosse frutto di naturale rincoglionimento senile. E, mentre mi rivoltavo nel letto senza pace, sono pervenuto alla conclusione meditata che il lavoratore campano avrebbe dovuto accettare il lavoro stabile a Udine. Naturalmmente con uno stipendio dignitoso come comanda l’art. 36 Cost., non come dice Calenda d’accordo con la Confindustria, che lo stipendio a 780 euro va bene e semmai ciò che va ridotto è il Reddito di cittadinanza. A lor singori va bene tutto al ribasso per lavoratori e poveri, e tutto al rialzo per chi già ha molto!
Poi, nel cuore della notte, ho avuto questa bella pensata: la sinistra e la CGIL dovrebbero intorno al Reddito di cittadinanza creare un movimento contro l’attacco di tutte le destre e della Confindustria, battendosi per l’aumento dei salari da lavoro e spingendo affinché il Ministro Di Maio faccia bene ciò che ha promesso, e cioé di creare anzitutto lavoro e insieme una struttura di supporto efficace per accompagnare i disoccupati ad un lavoro stabile, curando anche la formazione. Forse non c’entra nulla, ma ricordo che intorno alla legge 275 in Sardegna gli stessi lavoratori interessati si organizzarono per ottenere la stabilizzazione, misero in campo una battaglia che, alla fine, risultò vincente. Benaltristi di tutte le bandiere!, scusate la mia ingenuità, ma non si potrebbe far così anche col reddito di cittadinanza?

E con il TAV? Come la mettiamo , compagni, col TAV? C’è un assalto concentrico contro Di Maio, Toninelli e Conte. Tutto il mondo affaristico preme sulla Lega per cacciare il M5S dalla stanza dei bottoni e far cadere il governo. Hanno fatto prove di nuova coalizione dalla Lega a FI e PD nelle manifestazioni di Torino e Roma. Quando ci sono affari evidentemente Salvini non è più così inguardabile! Non è fascista, anzi è upmo assennato e dabbene. E voi, compagni di benaltra sinistra, che fate? Tacete? Non sia mai detto che vi esca di bocca non dico un plauso al M5S, ma neppure un misero appoggio critico! Compagni, attenti!, guardate  che è scesa in campo anche la mitica Europa, con la minaccia di chiederci somme indietro. C’è il rischio di perdere la battaglia, bisogna fare massa, resistere. Non sarà il caso di fare qualche sit-in sul tema? O anche qui ci vuole benaltro?
Ohè, gente della sinistra che fu! E sul Venezuela? Lasciamo che le ingerenze prevalgano? Che come in Irak, in Libia e in Cile le risorse del sottosuolo diventino preda di lor signori o ci battiamo perché sia il popolo venezuelano a decidere con procedure concordate e accettabili secondo la Costituzione di quel Paese? Vi sembra che il presidente della Camera possa autoproclamarsi presidente della Repubblica? Vi sembra che sia legittimo far questo è chiedere l’intervento di Trump e di altri stati contro il presidente legittimamente eletto? Si dirà: la questione è complessa, c’è una situazione economica grave e uno scontro durissimo in atto. D’accordo, ma un intervento serio è quello che favorisce un percorso democratico di fuoriuscita dalla crisi, una via di riconciliazione democartica, mantenendo una posizione di equilibrio fra i contendenti. Anche il Papa ha fatto così, proponendosi,se richiesto da ambo le parti, come mediatore. Perché non lo può fare il governo italiano? Questa è una posizione che lo legittima a svolgere un ruolo che scongiuri un bagno di sangue. Bene, dunque, la posizione del governo, anzi della parte pentastellata dell’esecutivo, posto che Salvini è volato nell’altra sponda, insieme alla tanto vituperata UE e alla barba del sovranismo e della non ingerenza! Anche per questo il M5S è sotto attacco di tutte le destre e del PD (porca miseria! chissà perché dove c’è destra c’è PD!). E voi, anche qui cosa dite? Che ci vuole benaltro?

P.S. E delle proteste di Macron cosa pensate? Salvini è andato più volte in Francia a incontrare la signora Le Pen e nessuno ha avuto da ridire. La signora Le Pen è venuta in Italia a incontrare Salvini, e tutti muti. Chi li ha criticato lo ha fatto non per la visita in sé, ma per le loro posizioni politiche. E’ stato proposto da qualcuno del PD un asse europeo con Macron, anzi un partito unico, e tutti zitti. Giustamente. Va Di Maio con Di Battista in Francia a confrontarsi con qualcuno dei Gilet Gialli e apriti cielo! Macron addirittura richiama l’ambasciatore, come quando l’Italia dichiarò guerra alla Francia! Smanato! Non si ha il senso delle proporzioni. Di Maio può incontrare chi vuole, dove vuole, lo Stato italiano non c’entra e non è coinvolto. Si può o non si può sondare il movimento d’oltralpe in vista delle elezioni europee e dei futuri gruppi parlamentari a Strasburgo? Nella correttezza, sì. Ci vuole ben altro per richiamare l’ambasciatore. Noi non lo abbiamo richiamto neanche quando Macron violava il confine per rimpatriarci i migranti o quando ha bombardato la Libia per toglierci i contratti sul petrolio. A riprova che ci vuole ben altro per fare come fa la Francia e per avere una reazione indignata contro i pentastellati, come quella della maggior parte della stampa e della politica italiana. Chissà perché questi del M5S sono così urticanti!?

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