Province. Che paradosso! Solinas pone rimedio alle follie di Pigliaru?

7 Giugno 2019
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Amsicora

E vai a vedere che la tanto vituperata giunta regionale di centrodestra sulle province fa meglio del centrosinistra! Beh, direte, fare peggio è impossibile. Certo, ci vuole un bel tasso di follia per creare una provincia, come quella del Sud Sardegna, che va da S. Antioco a Seui, ha come capoluogo Carbonia e sede… a Cagliari. Ladies e gentlemen, sapete che, per la lotta alle zanzare, gli operatori di Seui a rifornirsi del necessario scendevano giù giù giù fino a S. Giovanni Suergiu, nel Golfo di Palmas, quello da cui il 13 giugno del 1323 i catalano-aragonesi, sotto la guida dell’infante Alfonso, invasero la Sardegna. Cos’e maccus, robba da pazzi!
Minchia! Sentite cosa dice il neoassessore regionale agli Enti locali, Quirico Sanna: Cinque Province. Le quattro storiche più la Gallura“. Proprio così, semplice, semplice, lapidario, essenziale, senza se e senza ma, delinea la nuova geografia amministrativa della Sardegna. Ma non basta, amici e compagni di mille battaglie. Aggiunge:  la modifica della deforma approvata nel 2016 si farà, “partendo dal basso”, con l’obiettivo di “rafforzare comuni e province e riportare la Regione ad essere un ente legislativo e di controllo: in quest’ottica intendiamo realizzare quel federalismo amministrativo che abbiamo sempre prospettato come maggioranza e come sardisti”. Minchia! Pari pari quello che diceva il PCI ai tempi e tutte le riviste sul governo locale di area democratica. Ho partecipato a decine di convegni su comuni e province in quegli anni, e sempre si è data questa impostazione. rafforzare il governo locale e asciugare di funzioni la Regione. Principio di sussidarietà, signore e signori, così si chiama tutto questo. E Pigliaru ed Erriu, invece? Commissariamento delle province, ossia niente organi elettivi, un commissario regionale, ossia un podestà come quelli messi a capo dei comuni nel ventennio nero di triste memoria. Addio al costituzionalismo degli ultimi duecento anni, caput alla divisione o bilanciamento dei poteri. Il Commissario-podestà titolare dei poteri e delle funzioni del Presidente della provincia, della giunta e del Consiglio. Follie allo stato puro! E così noi che ci battiamo contro il centrodestra e Salvini ci accorgiamo che il centrodestra sardo è più democratico del centrosinistra sardo. Sanna batte Erriu 2 a 0. Su mundu fund’a susu, il mondo al rovescio. Che confusione! Non so a voi, a me gira la testa e anche altro.
Direte, non saranno solo rose e fiori. E penso così anch’io. E’ certo che alla richiesta della Gallura si aggiungeranno quelle di Medio Campidano, Sulcis e Ogliastra. Niente figli e figliastri! E allora sarà un bel casotto, con scomposizioni e ricomposizioni politiche trasversali, sulcitani di sinistra insieme a mediocampidanesi di destra, ogliastrini di sinistra stretti stretti  con quelli di destra a difesa del loro territorio. Ne vedremo delle belle! Venite signori e signore, lo spettacolo inizia!
Intanto Christian, col suo faccione da parroco di campagna, fa meglio di Pigliaru, tutto cattedra e Cambridge. Anche in campo finanziario. Sentite cosa ha detto in commissione Autonomia, il presidente leghista, Pierluigi Saiu sulla finanza locale: le riforme “devono essere accompagnate dal supporto finanziario e intendiamo dotare comuni e province di risorse perché non si amministra solo con le parole”. Combattenti e reduci! Questo è , un altro caposaldo dell’autonomismo democratico: autonomia c’è, se c’è autonomia finaziaria, sennò è aria fritta.
Ora Christian dice di voler smontare anche lo scasso della sanità targata Pigliaru/Arru, ridando servizi ai territori. Se lo farà, cosa rimarrà del centrosinistra? Si capisce la ragione per cui perde e il centrodestra avanza impetuosamente? E’ chiara la ragione o no?

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