Scuola. In vista della riapertura il Ministro Azzolina nomina l’ennesimo comitato di esperti e esautora il Consiglio Superiore dell’Istruzione! A che gioco giochiamo!?

27 Aprile 2020
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Rosamaria Maggio

Il ministro Azzolina ha nominato un Comitato di esperti che avrà compito di formulare e presentare idee e proposte per la scuola, con riferimento all’emergenza Covid ma anche guardando al miglioramento del sistema di istruzione.
Quando studiavo diritto amministrativo ho imparato che la Pubblica Amministrazione si avvale di organi consultivi da interpellare di volta in volta in modo vincolante o facoltativo, prima di emanare provvedimenti di un certo rilievo.

In particolare alcune Amministrazione dispongono di Consigli superiori, interni ai ministeri, costituiti da tecnici delle materie interessate, compresi giuristi competenti nella legislazione di riferimento.
Anche il Ministero della (Pubblica) Istruzione è dotato di un Consiglio superiore che esprime pareri di volta in volta, così come ha fatto di recente nel caso delle ordinanze di conclusione di questo anomalo anno scolastico, in cui è stato chiamato ad esprimere il suo parere, obbligatorio ma non vincolante.
Il Consiglio superiore della (pubblica) istruzione è organo di garanzia dell’unitarietà del sistema nazionale dell’istruzione. Ha compiti di supporto tecnico-scientifico per l’esercizio delle funzioni di governo nelle materie di “istruzione universitaria, ordinamenti scolastici, programmi scolastici, organizzazione generale dell’istruzione scolastica e stato giuridico del personale” (articolo 1, comma 3, lettera q), della legge 59 del 15 marzo 1997 e Decreto Legislativo n. 233/99).
Ha una composizione elettiva, i cui insegnanti candidati per l’incarico, vengono proposti attraverso le organizzazioni sindacali, altre componenti vengono designate dal CNEL, dalla Conferenza unificata stato -regione e da un congruo numero di esperti indicati dal Ministro, alcuni dei quali provenienti dalla stessa amministrazione, scelti fra insegnanti, dirigenti scolastici, per un totale di 36 componenti. Così come per altri ministeri, Consiglio superiore di sanità e dei lavori pubblici per fare alcuni esempi.
Colpisce la diversa composizione del Comitato tecnico scientifico per l’emergenza Covid rispetto alle scelte fatte per il Comitato di esperti che devono programmare la ripartenza della scuola.
La prima cosa che salta agli occhi è la esautorazione del Consiglio superiore che non è rappresentato in questo Comitato neanche dal suo Presidente come invece nel Comitato tecnico scientifico del ministero della salute, del quale il Prof.  Franco Locatelli, Presidente del Consiglio superiore di sanità, è parte integrante. La seconda è la totale assenza degli enti locali (ad es ANCI), che sono competenti nella gestione delle strutture edilizie (scuole).
Per contro, il Comitato di esperti dell’istruzione, pullula di professori universitari che devono decidere il futuro della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di I e II grado. Dal suo Presidente, professore ordinario di Economia e politica industriale, ed in questo caso la inadeguatezza riguarda anche l’ambito specialistico, (la scuola richiede evidentemente una competenza di politica ed economia industriale….) , ad un incaricato del Politecnico di Milano, ad un ordinario di storia del Cristianesimo (ed anche in questo caso molte sono le perplessità anche con riferimento al nostro essere Stato laico), al Presidente dell’istituto salesiano internazionale (come sopra), ad un docente universitario di Diritto amministrativo, ad alcuni Dirigenti Ministeriali, all’AD della società di informatica del Ministero dell’economia (SOGEI) e per finire alla Ceo e fondatrice nel 2016 della società IMPACT school, organizzazione sorta per diffondere la consapevolezza dell’impatto delle nuove tecnologie nella società.  Le uniche eccezioni riguardano la presenza di una insegnante di liceo, di 3 Dirigenti scolastici del Presidente della società italiana di pediatria, di un professore ordinario di pedagogia e di un ordinario di psicologia che completano il Comitato.
Qualcuno potrebbe dire che i tecnici sono necessari per affrontare il tema dell’edilizia scolastica in funzione del distanziamento, come pure il rappresentante dell’istituto superiore di sanità dato che ci saranno da prendere decisioni relative alla salute dei bambini e ragazzi, ma ciò che stupisce è che coloro che lavorano quotidianamente a contatto con bambini e ragazzi non siano stati chiamati a dire la loro. Anzi l’unico organo che ne ha una cospicua rappresentanza è stato esautorato (il CSP appunto). Non solo; preoccupa la forte presenza di rappresentanti del mondo cristiano-cattolico, non solo dimenticando la scelta aconfessionale della nostra Costituzione, ma dimenticando altresì che la nostra società’ e la scuola quindi, sono ormai multiculturali.
Infine preoccupa il silenzio parlamentare, l’assenza nelle commissioni Istruzione dal dibattito politico sulla scuola, sia nella loro composizione di maggioranza che di opposizione, quest’ultima sempre pronta a sbraitare su tutto ed invece così silenziosa sulla scuola.
O forse alcune scelte sono in linea proprio con le ideologie imperanti fra l’opposizione nostrana.
Mi aspetterei di sentire la viva voce di tanti parlamentari insegnanti, che si sono battuti in passato per difendere una scuola sempre bistrattata, ed che ora, nelle stanze dei bottoni, tacciono irresponsabilmente.
Sembra che il disegno sia ormai chiaro.
Sdoganare sempre più la scuola a distanza, utilizzare il personale per iniziative di intrattenimento e ludiche, docenti baby sitter anche d’estate, con scuole aperte per 365 giorni, per la gioia di chi dice che gli insegnanti non lavorano.
Da una scuola così sarebbero penalizzati i ragazzi e la nostra società in un prossimo futuro.
Vedo la debolezza del mondo della scuola.
I docenti, preoccupati per i loro alunni, cercano di essere presenti nella vita dei loro studenti come possono. A volte senza orario. Molti colleghi mi dicono che ricevono messaggi anche dopo le 23…i ragazzi hanno bisogno di supporto culturale e psicologico.
Chi vuole trasformare gli insegnanti in baby sitter non ha capito molto.
In questo momento i docenti non hanno neanche la forza di farsi sentire.
Chi li rappresenta dovrebbe farlo.
Spero che i genitori, gli unici che possono far sentire la loro voce, capiscano che i docenti baby sitter non è ciò di cui hanno bisogno i loro figli, neanche in tenera età.
I bambini ed i ragazzi hanno bisogno di Maestri/e, che ne sappiano intercettare i bisogni nelle varie età e fasi della crescita, che li sappiano stimolare adeguatamente per farne uomini e donne consapevoli e capaci di interpretare questo mondo complesso in modo critico e autonomo.

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