In bidda si distingueva fra abilis e tontus. Dove mettiamo quelli che vogliono tenere a casa gli anziani fino a capodanno?

29 Aprile 2020
1 Commento


Amsicora

 

(un anziano balente de bidda mia)

Sapete in bidda come si dividevano gli uomini e le donne? Direte, come dappertutto, in ricchi-poveri, giovani-vecchi, laboriosi e mandronis, sani e ammalati e così via. E invece no, nulla di tutto questo. O meglio queste distinzioni si facevano, ma la madre di tutte era la divisione fra s’homini e chi non lo era, fra tontus e abilis, fra balentes e non. Si creava così una linea naturale e invalicabile di confine. I tonti andavano coi tonti e gli abili con gli abili. Balentes cun balentes, e scimprus cun scimprus. C’era anche un distinzione impossibile. Provate a immaginare? Non ci arrivate, cittadini non mi toccheti che mi cagheti! Era quella fra magri e grassi, perché pastori e contadini grassi non ne esistevano in natura. Un ossimoro! Lavoro dall’alba al tramonto, tutto picco, zappa, aratro e falce, potevi mangiare quanto volevi (si fa per dire…) che grasso non ne rimaneva. neanche un filo! La dietologia era una disciplina sconosciuta, allora.
Direte, ma che minchia mi vuole rappresentare questa premessa? Tontesa con tontesa d’accordo, ma dove si vuole andare a parare? Ci sono cose più serie a cui pensare, al tempo del covid, perché perdere tempo in queste reminiscenze fanciullesche? Beh, semplice, si vuole andare a parare che i fessi esistevano non solo in bidda, ma esistono anche oggi, solo che in paese, dove tutti si conoscevano, tutti lo sapevano, il fesso non sfuggiva all’impietoso e inappellabile giudizio della comunità;  e fessi si era per sempre vita natural durante, così come balentes. L’anomia delle città, invece, fa sì che tanti fessi siano ben mimetizzati e spesso addirittura confusi con le persone sapienti. Ubi comoda ibi incomoda, dicevano i latini, che se ne intendevano. L’anomia delle città ha il pregio di nasconderci agli sguardi indiscreti altrui, ma rende più difficile mettere in un serraglio i fessi, come invece facevano prontamente, con semplicità e naturalezza, in bidda. Anzi spesso, i fessi, ce li ritroviamo fra i politici comunali, regionali e nazionali. Scegliete voi, imbarazzo della scelta, io nomi non ne faccio (anche perché, in tempi di par condicio, mi ci vorrebbero giorni a completare l’elenco a dritta e a manca). Ci sono addirittura fra gli esperti, fra i sapientoni, ne abbiamo visti tanti e tante in questi giorni all’opera intervistati in radio e TV, a dire banalità. Come quelli che dicono che le infezioni stanno calando, sol perché, non fidandosi degli ospedali, la gente, anche se ha tosse e febbre, preferisce starsene a casa fintanto che respira, o chi ha potuto ha portato via sano e salvo il nonnino o la nonnina dalla casa di riposo, o si guarda bene dal farsi ricoverare anche per un’appendicite se non è urgente. Io ad esempio di questi tempi ho un dolore… per decenza non vi dico dove…dolor’e…, ma me lo tengo, non vado nè al pronto soccorso nè all’ospedale, né dallo strizzacervelli. No, cari compagni e compagne, soffro in silenzio, stoicamente e basta. Passerà da solo, come è venuto.
Ma che c’azzecca tutto questo? Obietterete ancora. Qui si cazzeggia con ragionamenti astrusi e vani, mentre fuori imperversa la pandemia. E invece no, c’azzecca, c’azzecca!
Sentite gente! Chi dice che i vecchi devono stare chiusi fino a capodanno, voi, amici e amiche di tante battaglie, in tutta confidenza, dove li mettete? Nella tontesa o altrove? Io vi ho già detto la mia, tuttavia repetita talvolta spallano, altre juvant, ma ora juvant. Ripeto: i vecchi sono i più confacenti alla fase 2, 3 e 4. Perché non sono tenuti a frequentare luoghi affollati, ad andare in fabbrica o in ufficio o in caserma. Possono girellare, sereni, stando lontani da tutto e da tutti. Possono farsi i cavoli loro alla grande! Stare a casa a leggere, a cucinare e, perché no?, a girarsi i pollici, a guardare gli album di famiglia o le partite di 10, 20 e perfino 50 anni fa, tipo la mitica Italia/Germania del ‘70 in Mexico (che bel gol il ns. Gigi!). Possono starsene in terrazzo o andare in campagna. affacciarsi alla finestra, sedersi nel balcone a leggere i giornali o recarsi nella vignetta. Non intasano pullmann, treni e metropolitane. E non rompono o disturbano chicchessia. In verità, chi è meglio di loro?
Quanto son callonis questi esperti anti-anziani! I capelli bianchi possono essere la marcia in più della ripresa. Tutti quelli che sono ancora in gamba possono fare mille cose: riprendere a fare i vigili all’ingresso delle scuole o guardare i bambini propri e altrui. Si parla di asili condominiali e chi meglio di loro può sorvegliare e far giocare i bambini? Quanti bei giochi dimenticati possono insegnare! Passatempo senza attrezzi o video o computer, quelli di una volta! Girotondo, 500 cavalieri, pincareddu, rompicatene, palla avvelenata, lunamonta, mazzuccheddu, rubaterreno, gioco delle palline e il giro coi tappi delle bottiglie di birra, barduffula alias trottola. Credo che i bambini non lo dimenticherebbero per quanto campano!
E la CEI? Degli anziani potrebbero fruire perfino i Vescovi; quelli che, disobbedendo al Papa, si incavolano con Conte, elogiato ed ubbidito da Francesco. Vogliono far messa. Libertà di culto, bellezze! Lo ha detto su l’Unione sarda anche Maninchedda contro quell’inguaribile mangiapreti di Conte! Bene. E come la fanno la messa? Alla trallallerà? Chi vuole va?! Liberamente?  Fai da te? Nisba, nonsi, non si può. Quanta sicurezza potrebbero dare gli anziani, stando alla porta, puntando la pistola sui fedeli …per misurare la temperatura e facendo rispettare numeri e distanze dentro la chiesa. E poi dopo a sanificare banchi, inginocchiatoi e confessionali. E ancora quanti volontari per controllare che qualche giovinastro esuberante non violi i distanziamenti nei parchi e nei giardini!
A pensarci bene, se c’è qualcuno che può uscire e fare in sicurezza le cose, questi sono i capelli bianchi. Ma gli esperti de is callonis, per quanto studino, non lo capiranno mai! Ma non lo vedono che primari, alti magistrati, esperti veri, scienziati e simili sono quasi tutti over 60? Li vogliono mettere da parte? Vogliono fermare tutto? Per sostituirli? Ingenui e cento, mille volte callonis! Non capiscono e non capiranno mai che c’è gente, uomini e donne dal canuto pelo, che non ci stanno, né oggi e né mai, a farsi dire cosa devono fare o non fare da certe mezze tacche! Hanno sul groppone tante battaglie e sanno come regolarsi coi cultori de sa tontesa: saggezza antica, niente parole, niente sofisticate spiegazioni o articolate motivazioni, niente di niente, solo un rimedio sicuro come il sole, frutto di ancestrale intuizione: calci in culo. I fessi sentono solo questa dura legge! Così si faceva in bidda, seguendo l’insegnamento di un’antica scuola pedagogica, risalente al grande Nur, re dei nuragici. Santa pedata, vetusta e infallibile!

1 commento

  • 1 aldo Lobina
    29 Aprile 2020 - 10:25

    Caro Amsicora, sigu sa pinta tua, lasciami dire che la divisione fra tontus e abilis se fosse solo naturale sarebbe da trattare alla stregua di una malattia congenita a espressione più o meno tardiva, sarebbe terreno cioè discutibile di manomissione genetica.
    Altro che linea naturale di confine! E poi, come sai, i confini sono tali perché esiste contiguità fra una parte e l’altra. La separazione non è di fatto vera.
    C’era anche ai tuoi tempi, e c’è ancora, un continuum, perché gli abilis per restare così lavorano, seguono in altre parole virtute e canoscenza. Altrimenti le loro qualità si diradano.
    Perché le abilità debbono essere sempre alimentate, se no si affievoliscono e poi svaniscono, si deprimono e muoiono.
    Caro Amsicora, le tue reminiscenze fanciullesche non coincidono con le mie, ma io vivo molti anni dopo di te. Tu hai esperienza di una cultura antica, che addirittura “metteva il serraglio” ai fessi. Era un paese il tuo che non dava speranza di redenzione.
    Nel mio invece questo non accade, e forse è giusto che sia così.
    Non parlo del momento attuale naturalmente, perché al serraglio ci hanno messo tutti, alti e bassi, uomini e donne, abilis e tontus. E quella sofferenza di cui parli ce l’ho anch’io. Ma si tratta di una complicanza urologica di natura covidica, che prima o poi passerà. Fidati, sono un medico. La preoccupazione condivisa è che qualche” buontempone” per usare un eufemismo immeritato ha proposto di usare la briglia corta per persone, che per lunga consuetudine di vita sono in grado, a buon diritto, di contestarne le sciocchezze. Vedi che nel mio Paese possono accadere anche queste cose in nome di una libertà di iniziativa e di proposta che ai tuoi tempi era negata agli stolti?
    Certo non c’è età po sa tontesa. Io non so quanti compleanni abbiano festeggiato quelli che hanno proposto le restrizioni per età. C’e comunque almeno un grosso ritardo mentale, un analfabetismo mentale di ritorno, ammesso e non concesso, che sia mai salpato.
    Spesso alcune trovate da parte di persone fino ad allora considerate autorevoli tradiscono, nel senso che offendono, l’idea che ho maturato io della saggezza, che sempre dovrebbe essere magnificata dalla cultura, che evidentemente non si riassume solo in una preparazione specifica in un determinato settore, ma spazia fino a interessare uno sviluppo equilibrato della personalità, che per esempio rispetta tutti, soprattutto i vecchi.
    Tutti noi possediamo alcune facoltà naturali, chi più chi meno. I carismi direbbe il Vangelo. Essi dovrebbero essere moltiplicati da altre caratteristiche, derivanti dagli studi, dagli interessi diversi, dalle passioni che maturano empiricamente e ci fanno diventare quello che siamo. Perché siamo in continuo movimento, fino alla fine. Ci dovrebbero anche far comprendere e interpretare al meglio valori che vengono richiamati nella nostra stessa carta costituzionale.
    Mi è sembrata troppo semplicistica, troppo manichea, la distinzione fra abilis e tontus; difficilmente uno universalmente ritenuto tonto sale le scale della abilità. Non meravigliarti se a costui ai tempi miei non sarà neppure impossibile adire le cariche pubbliche, perché devi sapere che nel nostro sistema detto democratico votano tutti, anche i tonti, e questi signori eletti trovano molto spesso purtroppo un buon supporto elettorale. Sai, io nel mio piccolo paese, ho davvero esperienza di queste cose che ti vado raccontando. Credimi! C’è anche chi si dice mosso dalla curiosità di Ulisse, ma si circonda di persone deboli, servili, alleluiatiche. Ulisse con una compagnia del genere non sarebbe andato da nessuna parte!
    Viceversa è sicuro – almeno per la mia esperienza – che uno considerato “abile” possa fare il cammino inverso. Cioè il nostro motus non ha sempre una direzione edificante.
    Non è certo un bel quadretto quello che ti ho descritto e lo è ancora meno quando sa tontesa, anche quella degli abili ha il sopravvento.
    Qui purtroppo la Costituzione non aiuta, se non indirettamente, favorendo con la Scuola lo sviluppo di una sana crescita civile, educata ai valori di libertà, equità e solidarietà.

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