Modena. L’aula consigliare di Spilamberto intitolata a Nino Garau

3 Ottobre 2020
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Andrea Pubusa

Una bella notizia. L’aula consigliare di Spilamberto sarà intitolata a Nino Garau. Il Sindaco Costantini lo ha comunicato alla famiglia e all’Issasco
Il Comune di Spilamberto (MO) ha approvato una mozione per intitolare la storica aula consiliare del “Torrione” al partigiano cagliaritano Nino Garau. Il sindaco della città emiliana, Umberto Costantini, lo ha comunicato  ai familiari del combattente mancato il 12 luglio scorso e all’Issasco, dichiarando che “se oggi è possibile ritrovarsi in un consiglio comunale lo si deve proprio all’impegno di persone come Garau che hanno lottato per salvaguardare i principi della democrazia, per noi un esempio da seguire con coraggio e da attualizzare tutti i giorni”.
L’intitolazione vuole essere “un segno tangibile di riconoscenza e di omaggio ad un concittadino esemplare, a una figura storica di grande rilevanza non solo per la storia nazionale ma anche per quella locale, a un valoroso combattente antifascista che rischiando la propria vita ha lottato per la conquista della libertà”, ha detto il consigliere primo firmatario della mozione, Niccolò Morselli.
La mozione approvata riporta queste motivazioni: “Spilamberto possiede una storia di Resistenza che ne fa un paese dichiaratamente e orgogliosamente antifascista; uno dei principali artefici di questa storia è identificabile nella persona di Nino Garau, noto con il nome di battaglia ‘Geppe’, il quale ai tempi delle lotte partigiane di Liberazione, durante la Seconda guerra mondiale, ha combattuto nel Modenese e, alla guida della brigata partigiana “Aldo Casalgrandi”, ha liberato Spilamberto il 22 aprile 1945″.
Dunque, Spilamberto onora il suo liberatore e la Regione sarda non ha inviato neppure il gonfalone ai funerali di Nino, benché egli sia stato per lungo tempo stimato segretario generale del Consiglio regionale. Un uomo mite, schivo, non amante del protagonismo, si è sempre mantemuto dietro le quinte, nonostante la sua vita sia stata sempre onorata, ma addirittura gloriosa nella sua fase giovanile. Nino, forse come tanti altri giovani sorpresi dal disfacimento dell’esercito italiano l’8 settembre del 1943, sembra diventato partigiano per caso. Dalla scuola dell’aviazione di Modema si è rifugiato dai parenti materni a Spilamberto e lì con gli zii è entrato nel gruppo partigiano locale, divenendone il comandante per via della sua preparazione militare. Ha svolto la sua attività con grande scrupolo e coraggio. I partigiani di pianura avevano un terreno estremamente insidioso su cui muoversi, tant’é che anche lui fu catturato, torturato e riusciì a salvarsi grazie ad un sardo, che tutto voleva fare fuorché il carceriere per conto dei tedeschi e dei fascisti. Nino ha così ripreso il suo posto fino alla liberazione di Spilamberto, che per questo suo fermo impegno gli ha conferisce l’onore più grande: l’intitolazione della sala dove si esercita la democrazia locale.
L’ANPI di Cagliari ha assunto varie iniziative per onorare Nino Garau e ricordare la sua azione partigiana e lo farà ancora adesso che ci ha lasciato.  Bisogna lavorare perché anche la Regione e la Città di Cagliari facciano altrettanto. Ci sono tanti modi: dedicargli un’aula del Consiglio regionale, una scuola, una strada. L’importante è non dimenticare chi  - come Geppe - con coraggio ha partecipato a quel grande movimento, la Resistenza, che ci ha dato la Costituzione e la libertà.

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